Mayans MC 2×08 – KukulkanTEMPO DI LETTURA 3 min

E’ evidente come il precedente episodio sia stato, a scapito del ritmo narrativo, essenziale per porre le basi di questo ottavo appuntamento.

Infatti la machiavellica trama sutteriana, a sole due puntate dal termine, si esplica in tutta la sua complicata bellezza, dove all’azione dura e pura si unisce una complessità di rapporti, personali (Emily ed Ez) e tra gruppi (i vari charter) che rendono ogni accordo frutto di una dura mediazione interpersonale.

Dopo diversi episodi in cui ci si era lamentati del ruolo secondario attribuito ai Mayans, relegati sullo sfondo della narrazione, negli ultimi appuntamenti vi è stata decisamente un’inversione di rotta, con il gruppo guidato da Bishop finalmente al centro della storia, notizia sicuramente positiva per lo show di casa FX.

A tornare in primo piano è anche l’enigmatico Potter, troppo scaltro per farsi banalmente raggirare da Galindo, il quale fiutato l’inganno decide di fare la propria mossa, ricattando i fratelli Reyes e complicando ulteriormente la vita ai due componenti dei Mayans.

Emblematica in tal senso la scena precedente, dove dei corvi si gettano sui resti di un corpo morto, metafora evidente del tentativo dell’agente di cannibalizzare, politicamente parlando, i suoi nemici, con cui però è costretto a scendere a patti, per ora.

Inoltre è da segnalare come Emily, character di cui spesso si è parlato male, rende molto di più slegata dalla propria storyline riguardante il progetto edilizio del marito, con il ritrovato rapporto con Ez che la catapulta direttamente nella storia principale, diventando punto di raccordo tra diversi personaggi e fondamentale per scoprire la verità del passato riguardante Ignacio e Dita.

Se, come sembra, i mandanti dell’omicidio di Marisol siano il defunto Josè Galindo e consorte, la situazione è destinata a esplodere, visto che Ez e Angel non sono certo famosi per la loro diplomazia e il delicato intreccio di rapporti personali sarebbe inevitabilmente destinato a collassare.

Ma la parte più interessante è senza dubbio la riunione tra charter, con il ritorno di Chibs Telford, presidente dei SAMCRO e indimenticabile personaggio di Sons Of Anarchy, per un’apparizione dei motociclsti di Charming che non può che far piacere.

Al di là dell’accordo raggiunto tra i diversi gruppi criminali, è evidente come i rapporti tra charter si regolino ancora sugli accordi voluti da Jax Teller: più volte menzionato durante l’incontro, la volontà di Jackie boy attribuisce un peso specifico importante a Chibs, il quale  in qualità di mediatore, si impone sui conflitti tra i charter messicani, riportando gli spettatori a dinamiche nate nella serie madre e riportate, seppur diversamente, in questo spin-off di casa FX.

Il finale violento della puntata, con i Mayans traditi e aggrediti, è sicuramente figlio di un ritmo narrativo decisamente diverso rispetto al solito e molto più incalzante, per una situazione che in un altro frangente sarebbe stata sviluppata lentamente, ma essendo a soli due episodi dal final season il momento è propizio per sviluppare con una maggiore celerità le diverse storyline.

La guerra in arrivo tra charter, se unita alle diverse situazioni estremamente complicate già in atto, lasciano presagire una parte finale di stagione sicuramente esplosiva, in cui qualcuno dei main character è destinato a rimetterci la pelle.

Un episodio avvincente per Mayans, per 50 minuti densi di avvenimenti e con un finale di puntata sorprendente e sicuramente gravido di conseguenze per il futuro. La puntata ottiene la miglior valutazione stagionale, raggiungendo per la prima volta in questa seconda stagione il massimo dei voti, sperando non sia anche l’ultima.