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Men At Work è il tipico prodotto preconfezionato con il solito gruppo di amici il più variegati possibile, quindi con il classico afroamericano per non essere uno show razzista, che vivono la loro vita tra lavoro, ragazze e situazioni assurde che dovrebbero far ridere. La domanda è quindi: perchè dovrei dargli una chance se è uguale a tutti gli altri?
La risposta è che Men At Work, in tutta la sua classicità è molto più divertente di The Big Bang Theory o di How I Met Your Mother, merito della sua freschezza e della non banalità delle situazioni comiche. Un esempio: Gibbs e Tyler che fingono di essere una coppia gay per ottenere uno sconto in palestra. Il quid è semplice per tutti, il problema vero per una comedy è sempre il come ed è qui che ci si contraddistingue davvero.
Il pubblico a cui è diretto lo show è chiaramente maschile e come tale di certo è difficilmente apprezzabile da quello femminile che finchè non vede una cosa alla Beautiful non può apprezzare, a noi maschietti invece basta poco e che si parli di ragazze soprattutto. Ecco quindi risolta la domanda del “come comportarsi se ci si finge gay ma si vuole rimorchiare una ragazza in palestra”, ringraziamo Gibbs per averci risposto.
La bravura non è solo degli autori e delle loro sceneggiature ma anche degli attori che divertono e si divertono nell’interpretare ruoli che sul piccolo schermo sono stati visti e rivisti decine di volte ma lo fanno con una verve che li contraddistingue. A premiarli non siamo solo noi spettatori ma anche lo stuolo di guest star che fanno una comparsata nei vari episodi e che, oltre al già citato J. K. Simmons nel pilot, oggi ospita la mini reunion di That 70’s Show con l’incontro tra Laura Prepon e Danny Masterson e ad alcuni di noi si sono illuminati gli occhi ed il cuore ha pompato una botta di sangue al cervello. Quanti ricordi… Bando alle smancerie è doveroso fare i complimenti anche a Neal che finalmente la smette di far schifo e risulta, non si sa come, interessante in tutta la sua permanenza sullo schermo, forse Dio c’è.
La risposta è che Men At Work, in tutta la sua classicità è molto più divertente di The Big Bang Theory o di How I Met Your Mother, merito della sua freschezza e della non banalità delle situazioni comiche. Un esempio: Gibbs e Tyler che fingono di essere una coppia gay per ottenere uno sconto in palestra. Il quid è semplice per tutti, il problema vero per una comedy è sempre il come ed è qui che ci si contraddistingue davvero.
Il pubblico a cui è diretto lo show è chiaramente maschile e come tale di certo è difficilmente apprezzabile da quello femminile che finchè non vede una cosa alla Beautiful non può apprezzare, a noi maschietti invece basta poco e che si parli di ragazze soprattutto. Ecco quindi risolta la domanda del “come comportarsi se ci si finge gay ma si vuole rimorchiare una ragazza in palestra”, ringraziamo Gibbs per averci risposto.
La bravura non è solo degli autori e delle loro sceneggiature ma anche degli attori che divertono e si divertono nell’interpretare ruoli che sul piccolo schermo sono stati visti e rivisti decine di volte ma lo fanno con una verve che li contraddistingue. A premiarli non siamo solo noi spettatori ma anche lo stuolo di guest star che fanno una comparsata nei vari episodi e che, oltre al già citato J. K. Simmons nel pilot, oggi ospita la mini reunion di That 70’s Show con l’incontro tra Laura Prepon e Danny Masterson e ad alcuni di noi si sono illuminati gli occhi ed il cuore ha pompato una botta di sangue al cervello. Quanti ricordi… Bando alle smancerie è doveroso fare i complimenti anche a Neal che finalmente la smette di far schifo e risulta, non si sa come, interessante in tutta la sua permanenza sullo schermo, forse Dio c’è.
PRO:
- Gibbs e Tyler come coppia gay
- Reunion di That 70’s Show grazie a Laura Prepon
- Finalmente Neal ha un ruolo decente e non si fa odiare
- Magicamente Milo ora è tornato a vivere con Tyler
- Chi sposo, chi mi faccio e chi uccido
- Comicità sempre ad alti livelli
- Gibbs fa troppo ridere
CONTRO:
- Magicamente Milo ora è tornato a vivere con Tyler, alla faccia della continuity.
Men At Work non tradisce mai. How I Met Your Mother prendi nota.
VOTO EMMY
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Fondatore di Recenserie sin dalla sua fondazione, si dice che la sua età sia compresa tra i 29 ed i 39 anni. È una figura losca che va in giro con la maschera dei Bloody Beetroots, non crede nella democrazia, odia Instagram, non tollera le virgole fuori posto e adora il prosciutto crudo ed il grana. Spesso vomita quando è ubriaco.