Messiah 1×06 – We Will Not All SleepTEMPO DI LETTURA 3 min

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Le folle si agitano, mosse da un sentimento carico di amore, si armano di fiducia e di rispetto. Seguono il proprio leader e ne vanno fiere fino a quando questa stessa guida carismatica viene meno, svanisce. In poche parole, li tradisce. I sentimenti diventano quindi un mare in tempesta, un tumulto di emozioni: alcuni iniziano a ravvedersi, altri sono restii ed altri ancora continuano a portare una fiducia quasi cieca e senza obiettare nulla.
Attraversate tutte queste evoluzioni, il nucleo di persone radunatesi in medioriente inizia a disperdersi lasciando soltanto una distesa di tende improvvisate completamente vuote.
La fiducia viene a mancare anche in Texas dove, con grande stupore di tutti (pubblico incluso) il fantomatico Messia ha giustiziato un cane, bloccato sotto le macerie a seguito dell’arrivo del tornado, che sarebbe morto di lì a poco soffrendo in maniera più accentuata.
La massa raccoltasi attorno alla chiesa superstite inizia ad agitarsi (non solo per il cane, ovviamente): manca una destinazione, un obiettivo comune al quale adempiere e per il quale adoperarsi. Serve una destinazione a questo viaggio di fede. Ed il Messia continua a non dimostrarsi all’altezza del suo ruolo.
Il malcontento inizia a serpeggiare, c’è chi addita Felix di non essere in grado di gestire il gruppo, c’è chi asserisce che l’uomo dei miracoli sia un falso Dio. Ed è un po’ il sentimento anche del pubblico nei confronti di una figura tanto enigmatica: se non c’è destinazione ultima al viaggio di fede iniziato nella prima puntata, dove risiede la trama di questa serie?
Ecco quindi che iniziano a palesarsi i dubbi di ritrovarsi di fronte all’ennesima Waco, un culto personalistico di un individuo completamente distaccato dalla realtà. Dubbi ben presto dissipati, da questo punto di vista, quando il viaggio ha a tutti gli effetti inizio e Felix carica tutta la propria famiglia in auto e decide di guidare il neonato movimento religioso verso una meta ancora da scoprire.
Ma è stata davvero una decisione di Felix? Da quanto si deduce no: è Al-Masih a far capolino con l’idea del “viaggio” parlando di “mete”, “percorsi” ed altro ancora. Diventa tutto palese quando, arrivati al primo incrocio, Felix cerchi lo sguardo di Al-Masih per farsi indicare quale direzione prendere.
Ma l’approdo, la tanto agognata destinazione? Quella, verso la fine della puntata, sembra essere scelta, in modo del tutto casuale, dal “pubblico a casa”, dai followers digitali. In realtà, volendo essere del tutto poco fiduciosi sulla reale potenzia mistica di Al-Masih, anche questa sarebbe stata decisa dal fantomatico messia che, da abile manipolatore, ha scelto (in maniera del tutto innocente) quale fotografia caricare (quella dove, evidentemente, la luce permetteva una lettura più semplice del cartello stradale).
Al-Masih, quindi, è un abile manipolatore oppure è a tutti gli effetti il “messia”? Questa rappresenta sicuramente la domanda a cui la serie tv dovrà, prima o poi, dare risposta. Sia che si tratti di una giustificazione razionale per tutto (camminata sull’acqua compresa), sia che si tratti di una discesa nella misticità più totale.
Un plauso merita sicuramente la costruzione della scena della camminata sull’acqua citata poco sopra. Nessuno sguardo diretto ai piedi di Al-Masih che procedono a pelo d’acqua, ma lo spettatore vive questa esperienza per riflesso: dagli schermi dei cellulari, dagli obbiettivi delle macchine fotografiche, oppure semplicemente da inquadrature ben lontane dall’oggetto della narrazione.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • L’identità di Al-Masih
  • Tumulti ed abbandoni del credo: dal confine israeliano al Texas, tutti (o quasi) uniti nel voltare le spalle ad Al-Masih
  • “False God”
  • Dopo il miracolo della camminata sull’acqua a Washington DC la domanda si fa ancora più importante: cosa (e quanto) è vero della storia del novello Messia?
  • Disgregazione sociale
  • La camminata sull’acqua
  • La sequenza di Jibril al confine
  • Arriveranno mai le risposte razionali ad un prodotto del genere? Oppure lo spettatore brancolerà nel buio fino alla fine?

 

In questa serie camminano anche sull’acqua. Ci sono contendenti là fuori? Certo, spiegassero anche qualcosa non sarebbe troppo male.

 

So That Seeing They May Not See 1×05 ND milioni – ND rating
We Will Not All Sleep 1×06 ND milioni – ND rating

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Conosciuto ai più come Aldo Raine detto L'Apache è vincitore del premio Oscar Luigi Scalfaro e più volte candidato al Golden Goal.
Avrebbe potuto cambiare il Mondo. Avrebbe potuto risollevare le sorti dell'umana stirpe. Avrebbe potuto risanare il debito pubblico. Ha preferito unirsi al team di RecenSerie per dar libero sfogo alle sue frustrazioni. L'unico uomo con la licenza polemica.

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