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Al-Masih: “You were once a warrior. You have seen the pain of war. Up close. And you know the cycle of history. Blood brings blood, on and on for generations, until it is an ocean. […]
How far would you go to bring about a thousand years of peace?”
Presidente: “I would do anything, but it is impossible.”
Al-Masih: “Not only possible but simple. Withdraw all American troops. Bring them all home. Every man, every woman, every person. If you do this, you’ll be remembered as the president of peace.”
How far would you go to bring about a thousand years of peace?”
Presidente: “I would do anything, but it is impossible.”
Al-Masih: “Not only possible but simple. Withdraw all American troops. Bring them all home. Every man, every woman, every person. If you do this, you’ll be remembered as the president of peace.”
Mentre il suo cammino sta per giungere alla fine, con ancora altre due puntate che lo separano dal season (?) finale, Messiah sposta maggiormente la sua attenzione su un altro piano, uno che non arriva di certo inaspettato: quello politico. L’incontro che ha luogo tra Al-Masih e il Presidente degli Stati Uniti, seppur in contesti e situazioni differenti, ha un sapore fortemente realistico con la situazione mondiale attuale, catalogando il dialogo avuto tra i due personaggi come di forte impatto su più vasta scala. Naturalmente, sempre circoscritto ai fini della serie, anche in questo caso ogni discorso pronunciato dal Messiah si dimostra ancora una volta estremamente controverso, con ogni parola perennemente trascinata da quell’aurea di mistero che dice tutto e non dice niente.
Non si può, però, fare a meno di evidenziare il carisma del personaggio interpretato da Mehdi Dehbi che, nonostante un’aria apparentemente catartica, racchiude un potere calamitico non indifferente. Così come avvenuto durante il faccia a faccia con l’agente Eva Geller nel quarto episodio, anche l’incontro con il Presidente (per l’occasione interpretato dal buon Dermot Mulroney) risulta un momento egregiamente portato in scena dai due personaggi valendo, tra l’altro, come punto più alto dell’intero episodio.
A seguire, l’unico altro elemento d’interesse di questi 40 minuti circa, si dimostra essere la chiacchierata del Messiah con la stampa, più che altro in quanto mette in mostra, ancora una volta, l’ambiguità delle sue risposte e forse in questo caso anche le difficoltà di rimanere sempre ancorato nella propria cripticità, soprattutto quando ci si ritrova giornalisti più tosti davanti.
A parte questi momenti che mettono sotto esame quello che dovrebbe essere il punto focale dell’intera serie, “Force Majeure” è un continuo spaziare su altre sottotrame che, man mano che vanno avanti, iniziano a diventare abbastanza tediose. Tutti gli altri personaggi infatti, dagli agenti alla famiglia del prete, si ritrovano a subire l’influsso di questa figura criptica che li circonda ma, sulla scena, continuano a non mettere in mostra in maniera coinvolgente le proprie situazioni. Del trio Felix, moglie e figlia non si riesce ancora a capire bene quale parte abbiano in tutta la storia, con quest’ultima che inizia a mostrarsi in maniera quasi più enigmatica rispetto allo stesso Al-Masih. I problemi famigliari rispettivi di Eve e Aviram continuano ad occupare in maniera pesante lo screen-time a disposizione, senza contare l’inutile aggiunta di un sempre più persistente avvicinamento tra i due.
A fare da sfondo a queste situazioni prettamente personali invece, rimangono sempre più in disparte le due diverse situazioni che continuano a svilupparsi dall’altra parte dell’oceano. In Medio Oriente le vicende che coinvolgono Jibril e Samir appaiono molto più collegate alla trama principale e molto più cariche di interesse, eppure per ora ancora solo accennate (come tutto il resto in realtà). Si spera che abbiano un ruolo fondamentale almeno nell’ormai prossimo finale.
Non si può, però, fare a meno di evidenziare il carisma del personaggio interpretato da Mehdi Dehbi che, nonostante un’aria apparentemente catartica, racchiude un potere calamitico non indifferente. Così come avvenuto durante il faccia a faccia con l’agente Eva Geller nel quarto episodio, anche l’incontro con il Presidente (per l’occasione interpretato dal buon Dermot Mulroney) risulta un momento egregiamente portato in scena dai due personaggi valendo, tra l’altro, come punto più alto dell’intero episodio.
A seguire, l’unico altro elemento d’interesse di questi 40 minuti circa, si dimostra essere la chiacchierata del Messiah con la stampa, più che altro in quanto mette in mostra, ancora una volta, l’ambiguità delle sue risposte e forse in questo caso anche le difficoltà di rimanere sempre ancorato nella propria cripticità, soprattutto quando ci si ritrova giornalisti più tosti davanti.
A parte questi momenti che mettono sotto esame quello che dovrebbe essere il punto focale dell’intera serie, “Force Majeure” è un continuo spaziare su altre sottotrame che, man mano che vanno avanti, iniziano a diventare abbastanza tediose. Tutti gli altri personaggi infatti, dagli agenti alla famiglia del prete, si ritrovano a subire l’influsso di questa figura criptica che li circonda ma, sulla scena, continuano a non mettere in mostra in maniera coinvolgente le proprie situazioni. Del trio Felix, moglie e figlia non si riesce ancora a capire bene quale parte abbiano in tutta la storia, con quest’ultima che inizia a mostrarsi in maniera quasi più enigmatica rispetto allo stesso Al-Masih. I problemi famigliari rispettivi di Eve e Aviram continuano ad occupare in maniera pesante lo screen-time a disposizione, senza contare l’inutile aggiunta di un sempre più persistente avvicinamento tra i due.
A fare da sfondo a queste situazioni prettamente personali invece, rimangono sempre più in disparte le due diverse situazioni che continuano a svilupparsi dall’altra parte dell’oceano. In Medio Oriente le vicende che coinvolgono Jibril e Samir appaiono molto più collegate alla trama principale e molto più cariche di interesse, eppure per ora ancora solo accennate (come tutto il resto in realtà). Si spera che abbiano un ruolo fondamentale almeno nell’ormai prossimo finale.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Gli episodi continuano a procedere, le risposte tardano ad arrivare e, intanto, la frustrazione inizia a salire.
It Came To Pass As It Was Spoken 1×07 | ND milioni – ND rating |
Force Majeure 1×08 | ND milioni – ND rating |
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Nata con la passione per telefilm e libri, cresciuta con quella per la scrittura. Unirle è sembrata la cosa più naturale. Allegra e socievole finché non trova qualcosa fuori posto, il disordine non è infatti contemplato.
Tra una mania e l'altra, si fa carico di un'estenuante sensibilità che la porta a tifare per lo sfigato di turno tra i personaggi cui si appassiona: per dirla alla Tyrion Lannister, ha un debole per “cripples, bastards and broken things”.