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Questo quarto appuntamento stagionale si presenta senza dubbio differente rispetto a tutti gli altri: messa in pausa la trama principale, in questi 50 minuti si assiste a un’indagine introspettiva sui main character dello show.
Come già suggerito dal titolo, un messaggio di errore che spesso compare nelle pagine del web, tutti devono far conto con i propri sbagli e l’insidioso percorso che li ha portati a essere soli, tristi e depressi.
Si perché se c’è un fattore che in questo momento accomuna Elliot, Dom, Darlene e Tyrell è proprio questo, quel senso di vuoto e tristezza che, per motivi diversi, ognuno dei personaggi si porta dietro, non riuscendo a riemergere da tale situazione.
E non è un caso allora se questo episodio è ambientato durante la vigilia di natale, periodo in cui di solito ci si riunisce con la propria famiglia, per sottolineare ulteriormente la solitudine in cui vivono i protagonisti della serie.
Ne è un emblematico esempio Dom Di Pierro, che si ritrova sola a casa cercando compagnia in chat online, un personaggio che non sembra mai essersi ripreso dai fatti della scorsa stagione, ma che soprattutto fatica non poco a trovare un suo scopo nella vita e sinceramente anche un ruolo all’interno della serie: la machiavellica costruzione della trama di Mr. Robot insegna che se l’agente dell’ FBI è ancora viva non è certo una casualità, ma per ora sembra essere eccessivamente slegata dalla storia principale, in attesa di ulteriori sviluppi in tal senso che la riportino in diretto contatto con i fratelli Alderson.
Più volte viene menzionata la parola controllo, un controllo che Elliot ha finalmente raggiunto su sè stesso, cooperando al meglio con il suo alter ego Mr. Robot (aspettano notizie sulla terza identità menzionata durante “402 Payment Required“) ma che non riesce ad esercitare su Whiterose e sul suo Dark Army, che come si poteva immaginare segue ogni passo di Wellick e compagnia.
La lunga camminata nel bosco diventa allora un viaggio mistico, con tinte quasi da film horror, durante il quale Elliot e Tyrell cercano senza sosta la luce (o la strada a voler essere più pragmatici) e dopo diversi presagi di morte, da lugubri ululati a cervi morti, trovano non solo il furgone, ma forse la propria via: bisogna andare avanti a tutti i costi.
Nell’insolita coppia Darlene-Tobias viene citato lo scrittore americano John Steinbeck, premio Nobel per la letteratura negli anni ’60 e tra gli autori più influenti di sempre degli Stati Uniti, il quale nel 1961 scrive “L’inverno del nostro scontento”, la storia del fallimento esistenziale di Ethan e un duro atto d’accusa contro l’America di quel tempo: insoddisfatto della propria vita e accecato dal mito americano del successo e del benessere, ne diventa ossessionato, tanto da progettare una rapina per diventare ricco rapidamente.
Nella storia di Ethan sono diverse le similitudini che si posso trovare con Tyrell Wellick, personaggio che si è evoluto molto rispetto alla prima stagione, ma che sembra infine arrivato al suo punto d’arrivo, trovando nel finale di puntata la luce e chissà (forse) anche la morte, vista la ferita rimediata dall’esercito oscuro, ma dopo un iniziale volontà di resa, il nuovo CEO di Evil Corp sembra aver ritrovato la speranza.
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Un episodio fortemente introspettivo per Mr. Robot, che si prende una pausa dalle cospirazioni mondiali, per indagare l’anima più profonda dei propri personaggi. Una puntata sicuramente affascinante e dall’alto significato, ma non si può tralasciare il fatto che per lo sviluppo della trama orizzontale non succeda praticamente nulla, motivo per cui si opta per una piena sufficienza ma nulla di più.
403 Forbidden 4×03 | 0.30 milioni – 0.1 rating |
404 Not Found 4×04 | 0.35 milioni – 0.1 rating |
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Venera due antiche divinità: Sergio Leone e Gian Maria Volontè.
Lostiano intransigente, zerocalcariano, il suo spirito guida è un mix tra Alessandro Barbero e Franco Battiato.