“Misteries were everywhere, and I loved solving them. It was more than just a hobby.
It was part of who I was.”
Nancy Drew è la nuova serie targata CW: un riadattamento televisivo della collana di gialli per ragazzi pubblicata negli States intorno agli anni ’30, dedicata, appunto, a Nancy, scaltra investigatrice dai capelli rossi, e alle sue bizzarre vicende.
Scorrendo i nomi interni al progetto spicca sicuramente quello di Josh Schwartz, che vi suonerà familiare perché già creatore di serie di successo quali Chuck e soprattutto The O.C., per rimanere in tema di teen drama.
La prima stagione ha debuttato sul network americano il 9 ottobre 2019 e consta la bellezza di ventidue episodi, incaricati del compito di snocciolare le avventure della piccola detective, accompagnandola con suspance e piccoli misteri da risolvere nella fittizia cittadina di Horseshoe Bay.
Ovviamente Nancy, come ogni protagonista che si rispetti, ha alle spalle un passato difficile a cui si aggiunge il lutto per la perdita della madre e un burrascoso rapporto con il padre: entrambi motivi che portano la protagonista ad abbandonare l’hobby dell’investigazione. Nel momento in cui facciamo la sua conoscenza, Nancy Drew ha archiviato la promettente carriera da detective e lavora come cameriera nel locale della sua amica/nemica del liceo; ma sarà il fato a riportarla sui suoi passi, con un pretesto semplice e accattivante per catapultarla nuovamente nel mondo del noir.
“Ehm, guys? I tend to do these sorts of things by myself”
Non è solo Nancy ad essere coinvolta nell’omicidio di Tiffany Hudson. La sera del delitto erano presenti sulla scena del crimine i colleghi del pub e Nick, il love interest della protagonista.
Il gruppo condivide immediatamente lo status di sospettati, scambiando tra loro pareri e informazioni – utili o meno – che hanno la funzione di far interagire il gruppo e di presentarlo a noi telespettatori. La Scooby gang sembra essere decisa a scoprire l’assassino della signora Hudson: ognuno di loro sembra essere legato alla famiglia della vittima da un segreto, che li rende tutti plausibili autori del fattaccio.
Nancy e Nick sono i personaggi che spiccano nell’episodio, che si concentra a narrare la relazione preesistente tra i due – destinata già nel pilot a mutare – e le rispettive posizioni riguardo alla vita, ai sogni, alle ambizioni. I restanti tre sospettati rimangono per il momento un po’ a margine, costituendo in questa prima puntata una spalla, fornendo l’assist per l’incontro con la medium e per l’induzione al raziocinio, a cui Nancy si aggrappa fortemente nonostante le diverse stranezze che sembrano provenire dall’altro mondo.
A fare da sfondo a tutto ciò, l’omicidio irrisolto di Lucy Sable il cui spirito sembra tormentare i cittadini di Horseshoe Bay con una inquietante e indelebile canzoncina.
Volendo fare il punto della situazione, Nancy Drew e il suo episodio pilota svolgono discretamente il proprio dovere introducendo tutti i pezzi del puzzle di stagione. I tratti caratteristici del teen drama ci sono tutti:
– Una protagonista semplice, intrigante e dalla vita tormentata
– il gruppo di vecchi compagni del liceo e colleghi di lavoro, ognuno con i propri segreti
– un misterioso omicidio in una cittadina già segnata da un delitto irrisolto
– la love story in corso d’opera destinata ad evolversi nel corso della stagione
– il mondo dei “grandi” formato da genitori, poliziotti e persone non assolutamente in grado di interagire con i giovani protagonisti.
L’aria cupa e tetra che sembra di respirare guardando la serie e il punto interrogativo circa l’esistenza o meno di spiriti sovrannaturali che infestano la città completano il quadro, rendendo Nancy Drew una serie che sì, potrebbe valer la pena guardare.
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Lunatica, brutta, cinefila e mancina. Tutte le serie tv sono uguali, ma alcune sono più uguali delle altre.