New Girl 4×18 – Walk Of ShameTEMPO DI LETTURA 5 min

Tutti abbiamo nella testa alcuni episodi imbarazzanti della nostra vita, se ci pensiamo bene il più delle volte riguardano vicende amorose, flirt o tentativi di fuga dagli stalker di turno e spesso ad assistere a tali avvenimenti sono i nostri amici, quelli più cari, quelli che non “ridono di te” ma “con te”. Tutte abbiamo il nostro Bearclaw, tutte incontriamo nel momento più impensato i nostri fantomatici ex, di cui non avremmo voluto vedere neppure l’immagine dipinta.
Dopo il godibilissimo “Spiderhunt” New Girl ci consegna un’altra puntata riuscita, “Walk of Shame”, che spreme i personaggi fino in fondo e il risultato è fenomenale. Se nello scorso episodio al centro c’era la aracnofobia di Schmidt e il ritrovato amore di Cece per l’ex fidanzato, qui invece c’è la vergogna. Cosa ci fa vergognare di noi? E degli altri?
Il mondo di New Girl viene diviso a metà, da una parte le donne, dall’altra gli uomini, da una parte la solidarietà tutta al femminile, dall’altra la mascolinità tutta pacche sulle spalle, da una parte gli ex un po’ sfigati, dall’altra le nuove fidanzate. Si mettono tra parentesi le questioni amorose a noi più note (Nick e Jess e Cece e Schmidt) e al centro ci sono le personalità esplosive dei nostri beniamini che irrompono con le caratteristiche più spassose della loro indole. Il risultato è un episodio che è riuscito sotto vari punti di vista, in perfetto equilibrio con tutti i suoi elementi.
La “Walk of Shame” del titolo fa riferimento al ritorno a casa delle donne – quanto sessismo come sottolinea la nostra Jess – dopo una serata di divertimento, in questo caso si tratta ovviamente di Cece e Jess. Le amiche, single e desiderose di vivere a pieno la loro libertà, sono in grado solo di sopravvivere alle loro avventure surreali e di momento in momento il paradosso cresce: Jess ha passato con Bearclaw (conosciuto nella seconda puntata della seconda stagione) una nottata non votata all’incontro del corpo bensì alla creatività (il musical sulle creature del bosco) e Cece ha continuato a chiamare Ken (nomen omen) Schmidt.
La sceneggiatura è ben scritta e le due protagoniste sono in grande spolvero: le due barcollano, un po’ per la stanchezza, un po’ per l’imbarazzo (l’incontro con le due ragazzine che ricordano le protagoniste da piccole, Che penserà la gente?). Senza cellulare, senza macchina, senza scarpe comode e senz’acqua sembrano più delle naufraghe che delle ragazze, sopravvissute ad una serata, vittime dell’hangover. Suscitano il riso per quello che fanno, per come lo fanno e per le loro espressioni.
“Walk of Shame” lavora sull’equivoco, sull’assurdo e sulla sfortuna, cifra stilistica della serie, o almeno delle puntate migliori: godibile il momento in cui Jess incontra l’ex fidanzato (della prima stagione) Paul Genzlinger ad una festa per bambini. Lei, supportata dall’amica Cece, canta – come spesso fa quando tenta di uscire dall’impasse -, dà giustificazioni (il fatto di essere single non è una situazione facile), attacca, per non essere attaccata, il povero Paul – crede che lui sia ancora fidanzato, se non addirittura sposato, con figli, proprietario della casa in cui sono entrate per rubare dell’acqua. Genzilinger, lasciato dalla fidanzata, clown per lavoro, dimostra di essere nel suo cammino della vergogna e ciò che gli resta da fare è aggregarsi alle due guerriere. I tre insieme riescono a strappare più di un sorriso, se non addirittura una risata, misurando bene ironia e stranezze.
L’episodio intreccia le storia di Jess e Cece che camminano nella “vergogna” verso casa, a quella di Coach, che, assieme ai suoi amici, viene invitato da May ad un concerto di musica classica (che odia). Il timore di Coach è che Nick e Winston possano metterlo in imbarazzo – basti pensare alle scarpe di Nick tenute insieme con lo scotch, mentre Winston… è Winston.
Lavorando su fragilità, timori e nei, Coach viene caratterizzato meravigliosamente in questo episodio. Chiede aiuto a Schmidt per frenare la calata degli Unni, non rendendosi conto che deve aver paura soprattutto di se stesso (l’apice si raggiunge quando litigando con Nick, Coach cade addosso ad un suonatore di flauto, facendolo precipitare rovinosamente a terra), mente agli amici per non farli partecipare all’evento (Nick e Winston meditano vendetta nel loro dialogo che raggiunge lo zenit quando Winston cerca di insegnare a Nick come si imita il serpente; potevamo aspettarci qualcosa di diverso da loro?), è sincero con May, dimostrandosi per quello che è. Il suo momento massimo culmina nella sequenza del bagno, con uno stuzzicadenti conficcato nella gamba e i pantaloni calati, parla con gli amici. Sono proprio queste le sequenze migliori, quando amicizia, rispetto, fiducia si mescolano con il ridicolo, l’assurdo e l’ironia.
L’episodio si conclude con una scena d’insieme nel loft, dove si rappresenta il musical ideato da Jess e Bearclaw nella notte precedente: c’è chi recita, canta e balla (Jess, Bearclaw,  Genzilinger e May) e chi assiste allo spettacolo (Schmidt, Nick, Cece, Winston e Coach): perfetto finale per un buonissimo episodio.
Come al solito New Girl ci dà anche una visione sull’essere donna e essere uomo e su come ciascuno di noi reagisca agli urti, condendo il tutto in salsa comica. Il gruppo di amici esprime ciò attraverso il corpo, il viso e i movimenti; “Walk of Shame” per costruzione, recitazione ci conferma ancora una volta di essere un prodotto intelligente e stravagante.
Ci sono due domande che aleggiano: il ritorno di Paul vuole dire qualcosa all’interno della serie? Il fatto che Coach non ci sarà nella prossima stagione è riconducibile alla storia con May?