Once Upon A Time 3×06 – ArielTEMPO DI LETTURA 5 min

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Nel 1836 il danese Hans Christian Andersen pubblica per la prima volta una fiaba che per secoli appassionerà generazioni di ragazzi in tutto il Mondo. La storia parla di una Sirenetta che, dal fondo del mar, sogna di diventare umana e di sposare il suo Principe. Il finale di questa fiaba però non è di certo il finale di quel cartone animato che la Walt Disney produrrà nel 1989 e che
ancora oggi, ammettiamolo, per noi rappresenta la vera storia di Little Mermaid: lei che dopo tanto sfortuna riesce a riacquistare la voce e a sposare finalmente il suo Eric.

Kits&Horo ci propongo una versione di questo racconto del 2013: Ariel -interpretata da una bravissima Joanna  Garcìa-  ha da poco più di un anno salvato un principe di cui si è follemente innamorata e che incontrerà al ballo (chiamato “In Fondo al Mar” e qui va beh, glissiamo) quella sera stessa. Il tutto viene confidato a una sfortunata Snow White incontrata dopo che, cercando di fuggire per l’ennesima volta dalle guardie di Regina, si ritrova a nuotare nel Mare. Da qui ha inizio una storia davvero ben narrata che riprende di molto quelle caratteristiche che tanto amavamo nel cartone con cui siamo cresciute: una Sirenetta collezionista, che vede ogni oggetto umano di uso comune come un gioiello, affascinata da tutto il Mondo, anche se si ritrova a farne parte solo per un breve periodo. E’ stato davvero emozionante ricordare la solarità di un personaggio così ben descritto, ricordare come anche solo una forchetta può essere così preziosa per lei. Quindi dobbiamo dire che siamo davvero contenti di questa trasposizione. Tuttavia, aggiungiamo un tasto dolente: questa è una fiaba già intrigante di suo, con personaggi costituiti da un’anima e un carattere che permettono al racconto di essere assolutamente indipendente. Invece si preferisce narrarlo come un semplice evento collaterale alla guerra tra Snow e Regina, per poter da una parte giustificare l’entrata in scena di questo personaggio (di cui diciamocelo, in due anni di Storybrooke si sentiva la mancanza) e dall’altra avere un’ulteriore alleata per sconfiggere Pan. Si poteva, sotto questo punto di vista, evitare di vedere l’ennesima battaglia di Biancaneve e Regina e dare alla storia di Ariel maggiore spazio, come meritava.

Intanto su Neverland inizia la ricerca da parte di Emma&Co. di Neal, ben nascosto dai Bimbi Sperduti all’interno della Grotta dell’Eco, in cui i protagonisti potranno salvare l’amico ad una sola condizione: svelare ognuno un proprio segreto, soltanto così troveranno il modo di raggiungerlo. Inizia dunque Hook a palesare ciò che dal finale della scorsa puntata noi già avevamo pensato, ovvero la veridicità dei suoi sentimenti per la Swan. Poi è il turno di Snow che ammette finalmente la frustrazione di non aver potuto vedere la sua bambina crescere, di non aver potuto godere di quelle gioie per cui ogni genitore vive: il primo sorriso, i primi passi. Ecco allora che decide di volerne avere un altro di bambino, salvo poi venire a sapere -e questo è il segreto di Charming- che a causa dell’antidoto della Sognombra, lui non potrà mai più abbandonare l’Isola Che Non C’è. Infine parla Emma, che confessa di aver davvero sperato di non rivedere mai più Neal così da poter lasciare il dolore di questi anni alle spalle. Grazie a questo trucchetto da parte degli autori, noi spettatori abbiamo le conferme che da tempo cercavamo su due storie parallele -quella di Hook e quella di Azzurro- così da evitare un trascinamento per altri episodi di drammi emotivi non necessari. E in più, il gruppo si arricchisce di un nuovo membro, come doveva essere da tempo.
Chi invece lo abbandona, il gruppo, è proprio Regina che decide di andare alla ricerca di quel Rumplestiltskin che nello scorso episodio era stato un po’ dimenticato. Dopotutto, loro sono i maghi più potenti, e insieme possono sicuramente provare a distruggere Pan. Riunione questa che in realtà ci sorprende poco, sappiamo che solo uniti  i due potranno trovare il modo di liberare Henry e lasciare l’Isola. Inoltre, sono due soggetti che se da soli rendono tanto, insieme danno ancora di più.

PRO:

  • La fiaba di Ariel e il modo in cui viene raccontata: escludendo l’intromissione di Snow White e della Evil Queen, abbiamo probabilmente la storia più simile -in questo serial- al cartone animato della Disney con cui siamo cresciuti. Segno questo che gli autori sanno come stravolgere un racconto per movimentare la trama (vedi Pan e Hook) ma sanno anche quando attenervici per piacere allo spettatore.
  • Regina badass che si allea con Rumple: finalmente, diciamo noi.
  • Regina/Ursula: “Hai chiesto consiglio ad una piovra morta e sepolta e dai la colpa a me per i tuoi problemi?”
  • La Grotta dell’Eco e i segreti svelati dai protagonisti: ottimo modo da parte degli autori di riunire un personaggio come Neal al gruppo e, allo stesso tempo, evitare che questi stessi segreti vengano trascinati per ulteriori puntate. Così va avanti la trama e si evitano i melodrammi alla Beautiful. Inoltre, gli effetti speciali utilizzati nella Grotta sono magnifici.
  • Il romantico Hook dei giorni nostri. Altro personaggio che migliora col tempo e da pirata senza scrupoli diventa l’eroe romantico con il cuore a pezzi per la propria amata ma che per il bene di lei vive nell’ombra.
    CONTRO:
    • Il fatto che in ogni racconto nuovo che decisamente potrebbe sopravvivere con le sue gambe, vi sia questa associazione con la favola di Biancaneve. Gira tutto intorno a questa storia e -sinceramente- siamo stanchi.

    Dobbiamo dire che questa puntata non è stata assolutamente scadente. Gli autori riescono a bissare il successo dello scorso episodio portando sullo schermo un personaggio tanto amato e tanto richiesto dal pubblico: The Little Mermaid. La loro bravura è stata nel dare giustizia al soggetto senza alterarne l’anima di fondo, riportando alcuni aneddoti che già nel film della Disney più di una volta ci hanno fatto sorridere. L’unico punto a sfavore è stato nel rendere tutto una cornice dell’eterna lotta tra Snow e Regina, seppur a puntata conclusa comprendiamo i motivi che hanno portato a una tale evoluzione.
    Comunque l’importante è che questo serial ha ricominciato a emozionare noi spettatori che dopo un inizio di stagione un po’ fiacco aspettavamo episodi come questi per tornare a seguire con interesse OUAT.

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