Diciamocelo, chi ama o comunque segue Once Upon A Time è amante del trash, del kitsch, di situazioni paradossali e nonsense. Siamo consci dell’assurdità di certe scene e dialoghi, ma, masochisticamente, non possiamo farne a meno ed è ciò che rende lo show oggetto di discussione e scambi di opinione (se non l’avete ancora fatto, vi consigliamo i messaggi vocali della chat di Facebook).
Nel secondo episodio di OUAT, di scene memorabili che spaziano da un diplomatico “seriously?”, ad un più acido “WTF”, ce ne sono a iosa. In poche parole, è la classica puntata che presenta più difetti che pregi, ma gli unici elementi positivi funzionano bene e ti permettono di non tagliarti le vene dopo aver perso quaranta e passa minuti della tua vita.
Georgina Haig (Elsa) ed Elizabeth Lail (Anna) rimangono all’altezza dei propri ruoli e continuano ad essere un buon corrispettivo telefilmico dei personaggi tratti da “Frozen”, e questo ci piace. Le due sorelle interagiscono in maniera abbastanza disinvolta con gli altri personaggi di ouat: una nella Enchanted Forest (Anna) e l’altra a Storybrooke (Elsa).
Anna, infatti, giunta a Misthaven bussa alla porta di una casetta e ad accoglierla c’è nientepopodimeno che il nostro David, in una fase pre-Charming e post visita tricologica. Scopriamo, dunque, qualcosa in più sul passato di Charming, prima di essere chiamato a sostituire suo fratello gemello deceduto in combattimento. Il povero David vive in una casetta di legno con l’amata mamma e per mantenersi si dedica alla pastorizia ed è costretto a pagare il pizzo a Bo Peep. Questo personaggio fa parte di una famosa filastrocca inglese, ma appare anche in Toy Story (quanti di voi ricordano la bambola di ceramica tutta carina e coccolosa). In Once Upon A Time, invece, ci viene presentata una versione evil di Bo Peep, che con il proprio bastone da pastore controlla e marchia persone e animali per tenerli sotto la sua proprietà.
Grazie ad un discorso di incoraggiamento degno del più grande cavaliere senza macchia e senza paura, Anna (che qui si fa chiamare Joan) scuote e sprona David a ribellarsi e sconfiggere Bo Peep. Come ricompensa le viene regalato un cavallo, che apparteneva al padre di David, e Joan Anna può finalmente continuare la sua secret mission. Prossima tappa? Ovviamente Rumpelstiltskin.
A Storybrooke Elsa è pronta a tutto pur di ritrovare sua sorella e, in un impeto di rabbia, erge una barriera di ghiaccio ai confini della città, trasformando Storybrooke in una moderna Westeros. Ad aiutare Elsa arriva la cavalleria formata da Emma, Charming e Hook, quest’ultimo armato di un potente scalpellino. Charming riconosce il pendente di Anna e convince Elsa a liberare lei ed Emma dalla morsa del ghiaccio in cambio del suo aiuto nella ricerca della sorella.
L’episodio si conclude in pieno stile Once Upon A Time: famiglia e amici felici e pronti a non arrendersi mai da un lato, e comparsa di un nuovo villain dall’altro. Questa volta è il turno della grande Elizabeth Mitchell nei panni di Snow Queen, big bad della prima parte di questa quarta stagione.
Un ultima postilla, in questa recensione si è volutamente deciso di non commentare la scenetta con protagonista Mary Margaret, per rispetto verso l’intelligenza dei nostri lettori.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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A Tale Of Two Sisters 4×01 | 10.20 milioni – 3.7 rating |
White Out 4×02 | 8.60 milioni – 3.1 rating |
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Se volete entrare nelle sue grazie, non dovete offendere: Buffy The Vampire Slayer, Harry Potter, la Juventus. In alternativa, offritele un Long Island. La prima Milf di Recenserie, ma guai a chiamarla mammina pancina.