The Big Bang Theory è, essenzialmente, una comedy con protagonisti quattro nerd, con tutte le sfaccettature ed evoluzioni del caso, certo, ma la sostanza è quella. Qual è, dunque, il desiderio più grande che un vero nerd possa avere? Essere il proprietario di un negozio di fumetti, of course. Ed è proprio attorno a questa incredibile idea che ruota il quarto episodio di questa ottava stagione.
D’altronde in questi otto anni gli autori non si sono mai stancati di farci vedere Sheldon, Leonard, Howard e Raj scartabellare fumetti alla ricerca del numero nuovo o da collezione, sbavare di fronte ad action-figure rarissime, passare, in poche parole, buona parte della propria vita dentro al comic book store. Perché, ammettiamolo, tutti noi conosciamo qualcuno con un appuntamento settimanale/mensile in fumetteria, oppure siamo proprio noi stessi a farlo.
Il profumo di un fumetto appena scartato, poter toccare con mano la merce appena arrivata in negozio prima di tutti gli altri, essere sommersi da pile e pile di gadget da ammirare e sistemare, farebbero gola a qualsiasi comic book-addicted che si rispetti.
La fumetteria di Stuart è, in pratica, un altro protagonista di The Big Bang Theory, come la città di New York per Sex and The City: un posto dove essere e sentirsi se stessi, un posto dove poter condividere la propria passione ed essere accettati.
Naturale, quindi, che Sheldon & Co. vogliano investire i propri risparmi per riportare in auge un luogo a loro così caro e fondamentale per la loro esistenza; l’idea, purtroppo, alla fine non si concretizzerà ma darà il via a battute esilaranti che ci strappano qualche risata in più rispetto agli episodi precedenti, facendoci assaporare con più gusto questi 19 minuti e rotti. Dal piano di Raj, Howard e Sheldon di accalappiare bambini a caso con un camioncino (con Leonard che, come sempre, riesce a notare l’assurdità e “pericolosità” della situazione prima degli altri), alla scenetta in cui Howard cerca di impietosire Bernadette per convincerla, inutilmente, a sganciare i soldi. La stampante 3-D docet.
Molto bella la scena finale in cui i quattro protagonisti si dimostrano delusi di non poter essere proprietari di un posto in cui leggere fumetti ed essere dei veri nerd, senza accorgersi che quel posto esiste già: l’appartamento di Sheldon e Leonard. Gli autori, forse tra le righe, vogliono dimostrare come sia saldo il rapporto tra questi quattro amici, che si accettano l’un l’altro, nonostante litigi e incomprensioni all’ordine del giorno, senza l’ausilio di una fumetteria. E la stessa cosa può accadere per tutti noi. Una cosa positiva a cui dovremmo pensare più spesso nei momenti di sconforto.
Un’altra nota positiva di questa puntata è la maggiore interazione tra Emily e il resto del gruppo, in particolare Penny. Finalmente cerchiamo di conoscere meglio la ragazza di Raj, senza che rimanga solo un nome menzionato ogni tanto da Koothrappali. Se la situazione della gelosia di Emily e del conseguente tentativo di “conquista” da parte di Penny sa tanto di già visto, riesce comunque a non risultare troppo pesante, per due motivi: Raj e le sue uscite convinte e sincere, ma terribili (in senso buono) che lo rendono protagonista di sorrisi e risate; e un chiaro ritorno alle origini (dalla quarta stagione in poi) in cui Amy sembrava più innamorata di Penny che di Sheldon.“Shhh, Amy is here now”.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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The First Pitch Insufficiency 8×03 | 16.38 milioni – 4.8 rating |
The Hook-up Reverberation 8×04 | 15.75 milioni – 4.5 rating |
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Se volete entrare nelle sue grazie, non dovete offendere: Buffy The Vampire Slayer, Harry Potter, la Juventus. In alternativa, offritele un Long Island. La prima Milf di Recenserie, ma guai a chiamarla mammina pancina.