Dopo aver introdotto la seconda parte di stagione con l’autocelebrativa mid-season premiere, Once Upon A Time sferra un altro buon colpo e sembra, almeno per ora, che non abbia nessuna intenzione di finire al tappeto, anche se il metaforico incontro è ancora lungo da giocare.
“Labor Of Love” si presenta come un classico episodio di matrice onceiana, con un nuovo personaggio introdotto, il quale ha legami con almeno uno dei protagonisti storici della serie. Tali legami vengono approfonditi tramite flashbacks, per poi concludersi alla fine dei quaranta minuti di trasmissione con un chiaro esempio di utilizzo di trama verticale.
Essendo ormai a conoscenza del fatto che il nuovo villain di stagione sia Ade, il Re degli Inferi, non dovrebbe sorprenderci l’introduzione del personaggio di Hercules, fulcro di questa tredicesima puntata. La figura di questo eroe è presente sia nella mitologia romana, con il nome di Ercole, sia in quella greca, con il nome di Eracle: in entrambe le culture, però, Hercules è un semidio figlio di Giove/Zeus e di Alcmena, una comune fanciulla mortale. Celeberrime sono le sue imprese, note ai più come le dodici fatiche, durante le quali ebbe modo di affrontare serpenti dalle molteplici teste, leoni dalla pelle dura come una corazza e uccelli in grado di sparare piume affilate come lame. Naturalmente la Walt Disney non poteva esimersi dal raccontare in chiave animata la storia di questo famosissimo eroe mitologico, e fu così che nel 1997 uscì nei cinema il 35esimo classico Disney, intitolato, appunto, “Hercules”.
Tornando a Once Upon A Time, il personaggio strettamente legato a Hercules è Mary Margaret Snow White, che prende in qualche modo le redini dell’episodio dopo aver passato svariati mesi relegata in un angolo come semplice sforna-bambini. La storia di Snow ed Hercules ci porta direttamente indietro nel tempo a quando la signora Charming era ancora una ragazzina, soggiogata da Regina, la sua matrigna, e impaurita di fronte ai propri doveri di regnante. L’incontro con Hercules avrebbe cambiato le carte in tavola: il ragazzo, infatti, divenne il suo mentore e grazie a lui acquisì sicurezza e divenne l’eroina che noi tutti conosciamo. Apprezzabile, dunque, questo flashback incentrato sulla vita passata di Snow White, in quanto ancora non sapevamo come si fosse svolta la sua evoluzione da bambina piagnucolosa a ribelle fuorilegge. Inoltre, l’attore che interpreta Hercules (Jonathan Whitesell) risulta abbastanza azzeccato, così come discreta risulta essere l’alchimia con Bailee Madison (la giovane Snow) e Ginnifer Goodwin.
A monopolizzare l’intero episodio è, però, Greg Germann nei panni di Ade, il quale, pur apparendo brevemente rispetto agli altri personaggi, riesce a lasciare il segno e caricare la puntata di un’atmosfera dark alla quale non eravamo abituati. Siamo di fronte, infatti, a un villain con la V maiuscola, che nulla ha a che vedere, fortunatamente, con Ursula, la Regina delle Nevi e compagnia bella. Ad Ade piace umiliare, mortificare e torturare le sue vittime e scopriremo nel corso della stagione quali sorprese abbia in serbo per i nostri eroi.
Purtroppo, a farci storcere il naso, ci pensano Horowitz e Kitsis introducendo un’altra storyline della quale, almeno per adesso, avremmo fatto volentieri a meno, se non altro per la coppia scelta come focus dell’arco narrativo: Crudelia De Mon ed Henry. Al solo pensarci, ci vengono i brividi. Da un lato abbiamo una pazza squilibrata che sbava all’idea di scolarsi una bottiglia di gin, dall’altra abbiamo un ragazzino in piena pubertà con una famiglia troppo allargata. Ne vedremo delle belle, pregustando già il sapore del trash e del nonsense.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Souls Of The Departed 5×12 | 4.01 milioni – 1.3 rating |
Labor Of Love 5×13 | 4.31 milioni – 1.4 rating |
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Se volete entrare nelle sue grazie, non dovete offendere: Buffy The Vampire Slayer, Harry Potter, la Juventus. In alternativa, offritele un Long Island. La prima Milf di Recenserie, ma guai a chiamarla mammina pancina.