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Once Upon A Time 6×12 – Murder Most FoulTEMPO DI LETTURA 4 min

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Dopo sei stagioni incentrate sull’analisi meticolosa dell’infanzia/adolescenza di Snow ed Emma (della serie, conosciamo nei minimi dettagli anche la loro regolarità intestinale dell’epoca), finalmente anche David Nolan aka Prince Charming si appropria dei riflettori e lascia trapelare molti fatti riguardanti la sua vita come figlio di un pastore. Noi recensori, facenti parte dello zoccolo duro dei fans solo per il fatto di non esserci ancora stancati di guardare questo show, conosciamo a memoria la storyline di David, cresciuto in una famiglia povera, con un padre dedito al culto del dio Bacco e divenuto orfano di quest’ultimo in tenera età. Baby Nolan, però, aveva in realtà un fratello gemello, “affidato” alle cure di Re George fino alla sua morte, avvenuta in battaglia. Dopodiché sarà proprio David a prendere il posto di suo fratello James. Il resto è storia.
Scopriamo, in questo episodio, che l’ultimo ricordo che David possiede del padre è completamente errato: Robert (questo è il suo nome) era sì un povero pastore alcolizzato, ma i suoi ultimi giorni di vita sono stati interamente dedicati a cercare di essere una persona migliore, un padre meritevole dell’amore dei suoi figli. Tutto ciò che Robert voleva fare era rimediare al madornale errore di aver abbandonato James nelle grinfie di Rumple e, successivamente, in quelle del Re.
David si trova così invischiato in un sentimento di amore/odio per una figura paterna completamente rivoluzionata ed esige, giustamente, di conoscere sempre più dettagli. Ad aiutarlo in questa impresa ci saranno Hook, che cerca in tutti i modi di ingraziarsi il suocero, e marginalmente anche il redivivo August/Pinocchio, fresco fresco di rinnovo contrattuale per mancanza di alternative. L’accoppiata David-Hook funziona discretamente, forse anche per l’assenza delle continue lagne di Emma e Mary Margaret; la chimica tra i due attori è sufficiente a non farci addormentare, come avviene, invece, per il duo tutto al femminile composto da Regina e Snow. La storyline del Robin Hood alternativo, infatti, viene utilizzata solo per dare un contentino alle shippers e per smuovere un po’ le acque nello storyarch di Regina, altrimenti ormai troppo piatto. In effetti è un peccato vedere la Parrilla sprecata in poche e terribili scene di battibecchi con la solita sorellastra stracciamaroni. Qualcuno offra un altro lavoro a Rebecca Mader, vi supplico!
Josh Dallas, quindi, si rivela capace di immedesimarsi a tutto tondo con David e il suo tormento interiore, surclassando, a sorpresa, tutti gli altri attori in quanto a doti recitative. E se pure Josh Dallas riesce a mettere tutti in ombra, qualche domandina bisognerebbe farsela.
Nella scorsa recensione si era parlato di un clima quasi di chiusura e, anche in questa dodicesima puntata, la sensazione è la medesima, proprio data dal fatto che anche il passato di David è stato svelato e sembra non ci sia quasi più nulla da dire. Ovviamente Kitsis & Horowitz non sarebbero loro se non ci infilassero in mezzo anche qualche colpo di scena, come la rivelazione del verso assassino di Robert. L’equilibrio pacifico e quasi amichevole raggiunto da Hook e David verrà sconvolto del tutto e a pagarne le conseguenze sarà il rapporto tra il pirata e la bella Swan? Ai posteri l’ardua sentenza.
L’assenza di alcuni personaggi (come Henry, Belle, Mr. Gold) si fa sentire, ma se da un lato ne siamo felici, in quanto il loro apporto alla qualità dello show è pari a zero, dall’altro ci chiediamo quanto ancora a lungo questo telefilm possa continuare. Metà del cast, infatti, potrebbe anche non presentarsi direttamente fino alla fine della stagione e sicuramente non ci strapperemmo i capelli. Che senso avrebbe, dunque, rinnovare lo show per una settima stagione?

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Buona accoppiata tra Hook e David
  • Storyline di David approfondita e quasi conclusa
  • Nessuno strafalcione troppo grande o passo più lungo della gamba
  • Coppia Regina-Snow soporifera
  • Inutilità di Pinocchio e Zelena che continuano a elemosinare scene
  • Gestione ancora troppo traballante della storyline del nuovo Robin Hood
Un episodio nel complesso discreto, che non tende ad esagerare e senza voli pindarici. Josh Dallas si prende qualche rivincita e recita sufficientemente bene, forse anche grazie ad un insegnante dell’ultimo minuto, assunto dalla produzione. Sarebbe consigliabile fare lo stesso per Emilie de Ravin, ma in questa puntata non compare quindi siamo salvi.
Tougher Than The Rest 6×11 3.02 milioni – 0.9 rating
Murder Most Foul 6×12 3.06 milioni – 0.9 rating

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Se volete entrare nelle sue grazie, non dovete offendere: Buffy The Vampire Slayer, Harry Potter, la Juventus. In alternativa, offritele un Long Island. La prima Milf di Recenserie, ma guai a chiamarla mammina pancina.

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