0
(0)
“In the Highlands, when a chieftain sets himself to war he’ll burn the fiery cross sending a sign throughout the lands of his clan. It was a call for his men to gather their weapons, come, prepared for battle.
We are friends, neighbors, countrymen. But we’re not a clan. I’m not yer chief. But I hope that if the time comes, you will all stand by my side.”
(The Fiery Cross 5×01)
We are friends, neighbors, countrymen. But we’re not a clan. I’m not yer chief. But I hope that if the time comes, you will all stand by my side.”
(The Fiery Cross 5×01)
Con una perfetta chiusura del cerchio, Outlander prepara il terreno per l’ultimo episodio stagionale ricollegandosi in maniera quasi magnetica alla season premiere dello scorso febbraio. “The Fiery Cross” aveva predisposto le basi per lo scoppio di una guerra, con Jamie che preparava i suoi amici e vicini ad un’eventuale chiamata alle armi. Nel corso della stagione, in realtà, una battaglia vi è anche stata e pure di carattere imponente, tuttavia in quell’occasione l’arruolamento non era avvenuto tramite l’accensione dell’ormai famosa Croce di Fuoco. Durante la visione di quei momenti di altissima carica emotiva in cui, nel primo episodio, Jamie elargiva il discorso qui sopra riportato, era facile immaginare come quella croce sarebbe stata incendiata allo scoppio dell’ormai imminente guerra d’indipendenza americana. Con un colpo di scena inaspettato, invece, “Journeycake” ha ribaltato quasi tutte le convinzioni nate e sviluppatesi nel corso di questa stagione.
Con un intro che ben posizionava gli eventi in questione nel 1772, va detto che questo penultimo episodio aveva messo subito in chiaro come la guerra d’indipendenza era ancora qualche anno distante. Eppure, non si può certo accusare la storia di essere andata a rilento, anzi, questo quinto ciclo sulla carta basato sul quinto romanzo, ha preso già spunto spesso e volentieri dal sesto capitolo della saga. Gli stessi autori, infatti, hanno confermato di aver volutamente accelerato la narrazione, espandendo i tempi di alcune storyline attraverso vari salti temporali rispetto allo scorrere dei libri, per arrivare ad un punto ben definito in vista della sesta stagione.
Tra un’accelerata e l’altra dunque, il penultimo episodio ha costruito delle ottime basi per il season finale, con due situazioni principali che incuriosiscono e mantengono alta l’attenzione vero l’ultima ora di messa in onda annuale. Il tutto senza mai perdere di vista la compostezza della trama che, saltando da un libro all’altro avrebbe potuto perdere per strada elementi importanti. E proprio per mantenere un equilibrio tra serie tv e romanzi, l’episodio in questione si fregia anche del ritorno dell’autrice della saga Diana Gabaldon che ha scritto questa puntata, evento che non accadeva dalla lontana seconda stagione.
Ad inizio recensione si sottolineava dunque come gli ultimi istanti che hanno portato Jamie a dare fuoco alla Croce si sono tinti di un significato totalmente inaspettato. Jamie chiama a raccolta un “esercito” non a causa della guerra nazionale, ma per una totalmente più personale: se non aveva ritenuto necessario ricorrervi per Alamance, non ci pensa due volte per chiedere aiuto di fronte al rapimento di Claire. E così come per il marito, anche Sassenach si ritrova a fare i conti con eventi ed azioni risalenti l’inizio della stagione, con il suo articolo, nelle vesti del dottor Rawlings, erroneamente pubblicato che si pone come causa di questo rapimento: ulteriore prova di conseguenze dovute al voler provare a “forzare” i tempi della storia.
Gli eventi che vedono protagonisti Claire e Jamie non sono tuttavia l’unico fattore di sconcerto dell’episodio. Prima di giungere agli attimi finali, infatti, “Journeycake” si è presentato come un lungo saluto precoce ed inaspettato verso Brianna e Roger. Anche i novelli sposi sconvolgono a causa della storyline nella quale si ritrovano protagonisti: nessuno si aspettava di vederli attraversare le pietre così presto, ma tutta la trafila di saluti, ultime scoperte ed enfasi sui rapporti, ha aiutato a dare un’impronta fortemente nostalgica alla puntata, oltre a riproporre un focus sui viaggiatori del tempo a lungo messo da parte. Senza contare che il cliffhanger che li ha visti protagonisti sul finale intriga e non poco.
Tanti eventi inaspettati, dunque, per un penultimo episodio che non poteva preparare meglio di così il countdown per il season finale.
Con un intro che ben posizionava gli eventi in questione nel 1772, va detto che questo penultimo episodio aveva messo subito in chiaro come la guerra d’indipendenza era ancora qualche anno distante. Eppure, non si può certo accusare la storia di essere andata a rilento, anzi, questo quinto ciclo sulla carta basato sul quinto romanzo, ha preso già spunto spesso e volentieri dal sesto capitolo della saga. Gli stessi autori, infatti, hanno confermato di aver volutamente accelerato la narrazione, espandendo i tempi di alcune storyline attraverso vari salti temporali rispetto allo scorrere dei libri, per arrivare ad un punto ben definito in vista della sesta stagione.
Tra un’accelerata e l’altra dunque, il penultimo episodio ha costruito delle ottime basi per il season finale, con due situazioni principali che incuriosiscono e mantengono alta l’attenzione vero l’ultima ora di messa in onda annuale. Il tutto senza mai perdere di vista la compostezza della trama che, saltando da un libro all’altro avrebbe potuto perdere per strada elementi importanti. E proprio per mantenere un equilibrio tra serie tv e romanzi, l’episodio in questione si fregia anche del ritorno dell’autrice della saga Diana Gabaldon che ha scritto questa puntata, evento che non accadeva dalla lontana seconda stagione.
Ad inizio recensione si sottolineava dunque come gli ultimi istanti che hanno portato Jamie a dare fuoco alla Croce si sono tinti di un significato totalmente inaspettato. Jamie chiama a raccolta un “esercito” non a causa della guerra nazionale, ma per una totalmente più personale: se non aveva ritenuto necessario ricorrervi per Alamance, non ci pensa due volte per chiedere aiuto di fronte al rapimento di Claire. E così come per il marito, anche Sassenach si ritrova a fare i conti con eventi ed azioni risalenti l’inizio della stagione, con il suo articolo, nelle vesti del dottor Rawlings, erroneamente pubblicato che si pone come causa di questo rapimento: ulteriore prova di conseguenze dovute al voler provare a “forzare” i tempi della storia.
Gli eventi che vedono protagonisti Claire e Jamie non sono tuttavia l’unico fattore di sconcerto dell’episodio. Prima di giungere agli attimi finali, infatti, “Journeycake” si è presentato come un lungo saluto precoce ed inaspettato verso Brianna e Roger. Anche i novelli sposi sconvolgono a causa della storyline nella quale si ritrovano protagonisti: nessuno si aspettava di vederli attraversare le pietre così presto, ma tutta la trafila di saluti, ultime scoperte ed enfasi sui rapporti, ha aiutato a dare un’impronta fortemente nostalgica alla puntata, oltre a riproporre un focus sui viaggiatori del tempo a lungo messo da parte. Senza contare che il cliffhanger che li ha visti protagonisti sul finale intriga e non poco.
Tanti eventi inaspettati, dunque, per un penultimo episodio che non poteva preparare meglio di così il countdown per il season finale.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
|
|
Outlander si presenta con un più che ottimo penultimo episodio, preparando al meglio il terreno per un season finale che appare già ad alta tensione.
Mercy Shall Follow Me 5×10 | 0.85 milioni – 0.1 rating |
Journeycake 5×11 | ND milioni – ND rating |
Sponsored by Outlander Italy
Quanto ti è piaciuta la puntata?
0
Nessun voto per ora
Tags:
Nata con la passione per telefilm e libri, cresciuta con quella per la scrittura. Unirle è sembrata la cosa più naturale. Allegra e socievole finché non trova qualcosa fuori posto, il disordine non è infatti contemplato.
Tra una mania e l'altra, si fa carico di un'estenuante sensibilità che la porta a tifare per lo sfigato di turno tra i personaggi cui si appassiona: per dirla alla Tyrion Lannister, ha un debole per “cripples, bastards and broken things”.