Picnic At Hanging Rock 1×05 – Episode FiveTEMPO DI LETTURA 3 min

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“You’ve lost my girls!”

L’assenza di una narrazione lineare non può certo ritenersi una novità all’interno del mondo seriale odierno. Allo stesso modo, una messa in scena psichedelica, con musiche “anacronistiche” per l’epoca descritta, è un qualcosa di già visto (non in maniera frequentissima, a dire la verità). La narrazione straniante con una musica assai più pulsante era caratteristica di una serie come The Knick, lavoro assolutamente poco considerato, di sole due stagioni.
Non a caso si è citata la breve vita di The Knick. Picnic At Hanging Rock nasce come miniserie per la sua fonte “finita” (il romanzo di Joan Lindsay), ma anche per il tipo di messa in scena così densa, sotto il punto di vista di diversi parametri. La narrazione lenta e straniante non avrebbe senso al di fuori della piccola struttura della miniserie, in cui si chiede allo spettatore un grande sforzo di attenzione e di assorbimento nell’esperienza sensoriale proposto dallo show, a discapito di un superficiale intrattenimento, spesso ricercato nella fruizione delle serie TV.
La storia non va avanti. Una volta avvenuto il fatto cardine dell’intera narrazione (la sparizione delle ragazze), l’attenzione di chi guarda viene sballottata avanti e indietro in approfondimenti differenti episodio per episodio. Già è stato notato in precedenti recensioni come ogni singola puntata veda protagonista un differente personaggio, o in flashback (come nel caso di Marion, nel quarto episodio) o nel presente (come Mademoiselle in questo). Questi cambi di prospettiva, e gli eventi che vengono aggiunti di volta in volta, non forniscono elementi narrativi in progressione temporale. L’impressione è quella di trovarsi di fronte ad un quadro (diverse inquadrature, soprattutto quelle iniziali, non possono che evocare questa suggestione) la cui totalità viene rivelata un po’ alla volta. Nel primo episodio è stato possibile osservare uno scorcio di questo eventuale dipinto, ciò che poi viene mostrato è un qualcosa di già avvenuto o conseguenza di una situazione pre-esistente (il detective alla fine chiede ad Irma cosa fosse successo prima del picnic, non più durante e dopo).

“Every year is getting shorter,
never seem to find the time
plans that either come to naught
or half a page of scribbled lines
Hanging on in quiet disperation
is the english way

The time is gone,
the song is over,
thought I’d something more to say.”
(Pink Floyd, Time)

Il tempo non esiste in Picnic At Hanging Rock. Gli orologi si fermano durante il picnic (come si è visto, elemento cardine e occhio del ciclone dell’intera narrazione); la serie stessa unisce passato e presente in alternanza lasciando il tutto più o meno alla deduzione dello spettatore. Ma il tempo nella serie non c’è anche perché qualsiasi scena passata in cui vengono mostrate le ragazze scomparse evoca un futuro che non ci potrà mai più essere.
L’affresco che si va allargando vede in questo episodio il punto di vista dell’insegnante di francese, ultima persona ad aver visto le ragazze scomparse, inserendo il “mistero” della sparizione di Sara. Questo elemento, apparentemente quello centrale dell’intero episodio, rappresenta un ulteriore avanzamento di trama, ma è utile in realtà per allargare maggiormente lo sguardo all’interno del college, oltre ad approfondire la figura di Mademoiselle.
Intanto Miss. Appleyard continua a rivelare elementi del suo passato, Natalie Dormer merita sicuramente un applauso per il taglio dato al personaggio.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Inquadrature iniziali
  • Atmosfere stranianti
  • Tempo ciclico e congelato
  • Irma smonta Appleyard
  • Flashback su Appleyard
  • Lentezza e difficoltà nel mantenere sempre un’attenzione impeccabile
  • Dora Limley personaggio insopportabile 

 

Un solo episodio al termine di questa miniserie e la consapevolezza che servirà del tempo per digerire lo stile di quest’opera, magari stimolando chi non lo avesse già fatto a recuperare romanzo e film. Allo stato attuale, tutto ciò è sicuramente da ringraziare.

 

Episode Four 1×04 ND milioni – ND rating
Episode Five 1×05 ND milioni – ND rating

 

 

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Approda in RecenSerie nel tardo 2013 per giustificare la visione di uno spropositato numero di (inutili) serie iniziate a seguire senza criterio. Alla fine il motivo per cui recensisce è solo una sorta di mania del controllo. Continua a chiedersi se quando avrà una famiglia continuerà a occuparsi di questa pratica. Continua a chiedersi se avrà mai una famiglia occupandosi di questa pratica.
Gli piace Doctor Who.

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