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Dopo quattro puntate principalmente introduttive, Preacher ritorna con un episodio dinamico e coinvolgente che può essere considerato come il vero e proprio inizio di questa terza stagione (esattamente come da noi predetto nella scorsa recensione di “The Tombs“). Fin dai primi minuti a farla da padroni sono infatti due degli elementi più caratterizzanti di questa serie: la violenza sopra le righe e l’umorismo bizzarro. Due componenti fondamentali che rendono il prodotto finale molto più giocoso e movimentato rispetto ai precedenti episodi, sostituendo in parte le precedenti atmosfere cupe e introspettive con una narrazione agrodolce, mirata allo sviluppo della trama ed all’introduzione di nuovi personaggi.
In questa 3×05 si conosce per la prima volta Allfather e Les Enfant du Sang (i figli del sangue); figure grottesche e caricaturali che fanno da sfondo alle vicende dei personaggi principali. Entrambe sono delle critiche più o meno velate ad una società pigra, prepotente, in balia dell’ingordigia e del fanatismo. Un’umanità che trova nell’eccesso la pace, cercando di superare dei limiti che non danneggiano solamente chi va oltre ma anche chi gli sta intorno. Un sadico piacere che trasforma la sottomissione altrui in qualcosa di positivo. Come al solito la serie AMC non ha paura di criticare la Chiesa e le varie entità sociali, nascondendo parzialmente una critica feroce dietro il solito umorismo surreale che qui più che mai è forte e scorrevole. Humperdoo, Herr Starr e gli altri sono figli di una comicità che rende argomenti taboo come la religione, la disabilità o le morti divertenti parte integrante del suo DNA, oltrepassando una linea che in un altro contesto non sarebbe superabile. Una satira efficace per cui lo show deve ringraziare in gran parte Garth Ennis e la sua omonima serie a fumetti che anni fa scandalizzò il mondo intero.
La comicità è quindi l’elemento portante di questo episodio, ma non esclude alcuni momenti introspettivi riguardanti i personaggi principali. Nel corso della puntata si trova infatti un Jesse ferito ed ingabbiato nella bara che da il titolo a questa 3×05, dalla quale riuscirà a scappare subito dopo aver avuto una visione onirica di John Wayne che, come nella stagione precedente e nei fumetti, si ripropone come l’eroe americano senza macchia della quale il predicatore ha bisogno per ritrovare la stabilità. Dominic Cooper e Ruth Negga (ormai sempre più calata nel personaggio) rendono quindi giustizia a dei personaggi pericolosi ed allo stesso tempo molto fragili che in questa “The Coffin” più che mai combattono con i propri demoni, alternandosi tra una narrazione malinconica e cupa ad una più giocosa e movimentata.
Un discorso diverso riguarda invece Cassidy, che qui ritroviamo introverso e avviato verso un cammino di autodistruzione. Un notevole cambiamento rispetto ai precedenti episodi che l’avevano reso meno memorabile attraverso situazioni improbabili ed atteggiamenti insopportabili. Un ritorno alle origini che permette al bravissimo Joseph Gilgun di tornare a brillare come una volta, offrendo una performance che si spera possa continuare anche nei prossimi episodi. Tutte le pedine sono allineate e pronte ad iniziare quella che potrebbe rivelarsi una storia piena di sorprese e spunti di riflessioni; nel frattempo non resta che aspettare il prossimo episodio commentando i pessimi ascolti come farebbe il vampiro irlandese:
In questa 3×05 si conosce per la prima volta Allfather e Les Enfant du Sang (i figli del sangue); figure grottesche e caricaturali che fanno da sfondo alle vicende dei personaggi principali. Entrambe sono delle critiche più o meno velate ad una società pigra, prepotente, in balia dell’ingordigia e del fanatismo. Un’umanità che trova nell’eccesso la pace, cercando di superare dei limiti che non danneggiano solamente chi va oltre ma anche chi gli sta intorno. Un sadico piacere che trasforma la sottomissione altrui in qualcosa di positivo. Come al solito la serie AMC non ha paura di criticare la Chiesa e le varie entità sociali, nascondendo parzialmente una critica feroce dietro il solito umorismo surreale che qui più che mai è forte e scorrevole. Humperdoo, Herr Starr e gli altri sono figli di una comicità che rende argomenti taboo come la religione, la disabilità o le morti divertenti parte integrante del suo DNA, oltrepassando una linea che in un altro contesto non sarebbe superabile. Una satira efficace per cui lo show deve ringraziare in gran parte Garth Ennis e la sua omonima serie a fumetti che anni fa scandalizzò il mondo intero.
La comicità è quindi l’elemento portante di questo episodio, ma non esclude alcuni momenti introspettivi riguardanti i personaggi principali. Nel corso della puntata si trova infatti un Jesse ferito ed ingabbiato nella bara che da il titolo a questa 3×05, dalla quale riuscirà a scappare subito dopo aver avuto una visione onirica di John Wayne che, come nella stagione precedente e nei fumetti, si ripropone come l’eroe americano senza macchia della quale il predicatore ha bisogno per ritrovare la stabilità. Dominic Cooper e Ruth Negga (ormai sempre più calata nel personaggio) rendono quindi giustizia a dei personaggi pericolosi ed allo stesso tempo molto fragili che in questa “The Coffin” più che mai combattono con i propri demoni, alternandosi tra una narrazione malinconica e cupa ad una più giocosa e movimentata.
Un discorso diverso riguarda invece Cassidy, che qui ritroviamo introverso e avviato verso un cammino di autodistruzione. Un notevole cambiamento rispetto ai precedenti episodi che l’avevano reso meno memorabile attraverso situazioni improbabili ed atteggiamenti insopportabili. Un ritorno alle origini che permette al bravissimo Joseph Gilgun di tornare a brillare come una volta, offrendo una performance che si spera possa continuare anche nei prossimi episodi. Tutte le pedine sono allineate e pronte ad iniziare quella che potrebbe rivelarsi una storia piena di sorprese e spunti di riflessioni; nel frattempo non resta che aspettare il prossimo episodio commentando i pessimi ascolti come farebbe il vampiro irlandese:
Cassidy: “…Bollocks…”
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Un ritorno in grande stile per una serie che continua a mettersi in gioco, proponendo nuove situazioni e nuovi personaggi ed iniziando di fatto un cammino promettente che gli ascolti non stanno purtroppo premiando.
The Tombs 3×04 | 0.75 milioni – 0.2 rating |
The Coffin 3×05 | 0.82 milioni – 0.3 rating |
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Un tempo recensore di successo e ora passato a miglior vita per scelte discutibili, eccesso di binge-watching ed una certa insubordinazione.