Raised By Wolves 1×08 – MassTEMPO DI LETTURA 3 min

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Raised By Wolves con “Mass” sta giungendo verso la sua conclusione con quella che sembra una bella accelerata rispetto all’iniziale ritmo lento, dovuto forse alla costruzione del mondo di Kepler-22b e alla spiegazione di aspetti più filosofici e meno legati allo sviluppo della trama. Se da una parte lo show ha tentato di accelerare, dall’altra in questo episodio molti momenti risultano statici, nonostante il cambiamento di ambientazione e l’attenzione dedicata ai diversi gruppi narrativi. Colpisce infatti come il focus si sposti dal gruppo dei mitraici, che hanno preso possesso dell’accampamento, a Mother, da sola nell’arca, senza risultare eccessivamente pesante.
A questo punto infatti lo spettatore riesce ad empatizzare con Mother, nonostante il suo essere macchina e arma di distruzione di massa prima che madre vera e propria. È interessante lo scambio di battute con Karl, il robot dottore che non ha le sue stesse capacità ma che sa qualcosa che lei non ha ancora compreso: le negromanti sono una specie poco conosciuta da parte dei mitraici che le hanno costruite. I codici e le istruzioni per la loro costruzione sono infatti stati decifrati dalle Scritture mitraiche e così, attraverso i fotoni oscuri, sono state realizzate. Parallelamente avviene la sua riparazione, o meglio, il tentativo di riparazione. Mother attinge agli altri dottori fuori uso come donatori di “sangue” dal momento che la sfera nera che ha nel suo ventre, secondo Karl, potrebbe essere un tumore siliconico.

Karl:I’d hoped to see my brothers again, but this wasn’t at all what I had in mind.”
Mother:I’m sorry Karl.”
Karl:Well, I suppose they would be pleased that, even in death, they are helping to alleviate pain.
Mother:I allowed myself to be invaded, neglected my mission, my family. Campion is now suffering because of my actions. This is causing me great distress.”
Karl:You don’t need to display emotions for my benefit.”
Mother:I know that Karl.”
Karl:Then why you doing?”
Mother:My partner and I sometimes suffer from impulses not dictated by programming. Have you ever come across such a condition?”
Karl:No. You are unique.”
Mother:I’d rather not be. I’ve preferred if I could revert to my factory settings.”
Karl:Humans often complain of suffering, but they also herald it.”
Mother:Yes, despite being raced pacifist, my son Campion and his siblings often played war. What they derived from such games is beyond my understanding.”

L’umanità di Mother
sta emergendo sempre di più in questi ultimi episodi, anche grazie alla magistrale interpretazione della Collin, e la cosa non può che far piacere a chi vede. Infatti oramai lo scoglio dell’accettare un androide dai palesi sentimenti umani ammantato ancora di macchina è stato ampiamente superato e sembra voler approdare verso lidi che, seppur già esplorati ampiamente, risultano sempre interessanti.
Grazie ad un intermezzo action, in cui si teme per la vita e l’incolumità dei bambini e di Sue/Mary, la parte dedicata a Mother risulta meno pesante del previsto. Infatti, la curiosità ha la meglio nel momento in cui inizia le sue trasfusioni di sangue da una creatura andando poi, sembra, in cortocircuito. O riavviandosi.
“Mass” conferma l’alto livello della serie che, nonostante qualche pecca, si eleva comunque al di sopra del livello medio. Si conferma comunque essere uno show difficile da seguire nei suoi dettagli per le tematiche rappresentate e forse per una cura minore riguardo ad dettagli. Il cambiamento di punti di vista, nonostante voglia accentuare il ritmo dell’episodio, a volte va a destabilizzare lo spettatore. Molto interessanti sono gli scambi di battute tra Mother e Karl riguardo la natura delle negromanti che confermano comunque la buona scrittura della serie comunque afflitta da un ritmo altalenante.
La trama viene portata avanti egregiamente grazie all’inserimento di nuove storyline tutte da scoprire ma con solo due puntate da sviluppare ed una seconda stagione però già confermata.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Sempre una nuova prospettiva su Mother
  • Ritmo altalenante

 

Nel complesso l’episodio è godibile e la performance attoriale è adeguata al livello dello show.

 

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La notte sognivaga passeggia nel cielo ed il gufo, che mai dice il vero, sussurra che sono in me draghi ch'infuocano approdi reali e assassini seriali, vaghi accenti d'odio feroce verso chiunque abbia una voce e un respiro di psicosfera che rende la mia indole quanto mai nera. Però sono simpatica, a volte.

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