Accused 1×01 – Scott’s StoryTEMPO DI LETTURA 4 min

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Accused 1x01 Recensione

Musica drammatica, l’accusato entra in tribunale circondato da persone che lo insultano e lo attaccano, poi si siede in aula e attende l’arrivo del giudice. Il giudice entra e legge i capi d’accusa. Da quel momento in poi, inizia il lavoro dell’accusa e della difesa per convincere la giuria ad emettere un verdetto di condanna o di assoluzione.
Solitamente, questo è il canovaccio di tutti gli show che hanno come tema un processo in un’aula di tribunale. A volte i protagonisti sono i procuratori dell’accusa, come nel caso di Law & Order. Altre volte, invece, il focus è sugli avvocati della difesa, come nel caso di Perry Mason. Più raramente, il protagonista è il giudice, come nel caso dello show anni ’80 intitolato – non a caso – The Judge. In queste casistiche, un elemento in comune è sempre presente: sin dall’inizio, allo spettatore viene rivelato il reato che la persona sotto processo è accusata di aver commesso.
Un pattern che invece cambia nel caso di Accused, nuovo show procedurale di FOX. Basato sull’omonima serie inglese andata in onda dal 2010 al 2012, Accused è uno show antologico: in ogni puntata, infatti, verrà analizzato un caso diverso e, al termine dell’episodio, il giudice deciderà se procedere o meno con l’incriminazione del sospettato.
Come anticipato in precedenza, la caratteristica principale della serie è quella di non rivelare il capo di accusa che verrà scoperto solo al termine della storia.

QUALE CRIMINE HAI COMMESSO OGGI?


Il creatore dello show è Howard Gordon, showrunner di 24 a partire dalla sesta stagione e co-creatore di Homeland insieme ad Alex Gansa (che qui veste il ruolo di produttore esecutivo). In questo primo episodio, Gordon ha ricoperto anche il ruolo di sceneggiatore.
Il protagonista del pilot è il dottor Scott Carson, interpretato da Michael Chiklis (The Shield, Winning Time). Il formato dello show prevede che, dopo l’arrivo in tribunale dell’accusato, partano una serie di flashback che mostreranno gli eventi che hanno portato al processo.
Stimato neurochirurgo, Scott temeva che suo figlio Devin stesse pianificando un omicidio di massa contro i suoi compagni di scuola. Per questo motivo, dopo essersi confidato con un suo collega, porta Devin in campeggio con lo scopo di ucciderlo.

TROPPO POCO TRIBUNALE


L’episodio, della durata di 44 minuti, rappresenta il dramma dei coniugi Carson, che non sanno come gestire un figlio problematico che sta addirittura pianificando una strage. Il cuore dello show è rappresentato dalla confusione su cosa Scott abbia effettivamente commesso.
La rivelazione sul vero capo d’accusa, infatti, rappresenta un colpo di scena ben realizzato: a lungo, lo spettatore immagina che il processo riguardi l’omicidio di Devin. In realtà, come si scoprirà, Scott non ha avuto il coraggio di ucciderlo e, anzi, gli ha dato dei soldi per un viaggio in Islanda. Soldi che, in realtà, sono stati usati per comprare le armi con cui Devin ha ucciso i suoi compagni.
Sebbene la narrazione della storia sia stata efficace, va sottolineato il ruolo marginale dell’aula di tribunale e dei suoi protagonisti. L’avvocato della difesa non è mai intervenuto, l’accusa pone domande ai testimoni con il solo scopo di innescare il flashback successivo. Il giudice emette soltanto la decisione al termine della puntata. Il processo e l’aula di tribunale, dunque, rappresentano un semplice orpello, senza alcun impatto reale sulla narrazione.

IL FORMATO ANTOLOGICO


Se il processo è solo una location, allora il ruolo di protagonista è assegnato alla vicenda che ha portato all’incriminazione del sospettato. In questo caso, però, il formato antologico non presenta solo dei pregi ma anche dei difetti.
Dato che ogni vicenda si esaurirà nel corso di 40 minuti, il tempo per costruire un arco narrativo e caratterizzare i personaggi è limitato. In questo pilot, il risultato è stato soddisfacente grazie alla sceneggiatura di Gordon e alle ottime interpretazioni di Chiklis e del giovane Oakes Fegley (The Fabelmans). Tuttavia, non è possibile affermare con certezza che questo livello verrà mantenuto in tutti gli episodi.
Una delle chiavi del successo della versione britannica, infatti, era rappresentata dal limitato numero di puntate (due stagioni da 5 episodi ciascuna) e protagonisti sempre di alto livello: Olivia Colman (che ha vinto un BAFTA grazie a questo ruolo), Christopher Eccleston, Stephen Graham e Sean Bean, tra gli altri.
Nel caso della versione americana, non si possono ancora esprimere commenti sulle performance attoriali dei prossimi episodi. Tuttavia, ciò che si può sottolineare è la durata della prima stagione: 13 episodi. Ciò significa la necessità di creare ulteriori 12 storie antologiche originali e coinvolgenti come quella del pilot. Un compito di certo non facile.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Michael Chiklis e Oakes Fegley….
  • La sceneggiatura di Howard Gordon
  • Un procedurale ambizioso
  • Il formato antologico
  • ….. Ma nelle prossime puntate non saranno più presenti
  • Prima stagione composta da 13 puntate
  • Il formato antologico
  • Il tribunale estremamente marginale

 

Un procedurale ambizioso, ma con un futuro ancora incerto.

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