Netflix a sorpresa ha rilasciato a distanza di poco più di due anni dalla 1° stagione (Maggio 2020) una 2° stagione di quella piccola chicca nota all’estero come History 101 e tradotta terribilmente in italiano come Storia Contemporanea In Pillole, titolo che probabilmente funge da deterrente per chiunque non sia appassionato di storia e/o abbia un minimo di senso critico.
A produrre la seconda annata di History 101 è sempre ITN Productions ed il formato di successo con episodi “antologici” da massimo 20 minuti rimane pressoché identico, inclusa la voce narrante di Natalie Silverman.
Quello che cambia rispetto alla 1° stagione è il tipo di temi trattati che si sposta da topic molto più generali e clickbait (“Fast Food”, “The Rise Of China” e “Feminism” giusto per citarne qualcuno) optando per argomenti più di nicchia e contemporanei (“GPS”, “Dating Apps” e “Lasers”) che allo steso tempo potrebbero non risultare così interessanti per lo stesso pubblico che aveva gradito i primi 10 episodi. Si scrive questo consci del fatto che Netflix non rilascia mai informazioni dettagliate sui propri prodotti, men che meno docuserie, ma per arrivare a produrre una 2° stagione evidentemente dev’esserci stato un buon riscontro. Questa seconda annata però sembra essere un po’ pericolosa a livello di mero intrattenimento per un pubblico mainstream.
L’IMPORTANZA DI CONCEDERSI DEL TEMPO
Un problema piuttosto evidente di questa 2° stagione di History 101 riguarda l’impatto storico che è limitato a certi eventi specifici che fungono da catalizzatori per le intere puntate; quindi avere un certo tipo di distanza temporale (leggasi: svariate decadi) a disposizione per raccontarla è importante. La difficoltà che si denota è che, specialmente per episodi molto attuali (“Dating Apps”, “Home Workout”, “IVF”, “Lasers”), i 20 minuti a disposizione siano effettivamente troppi e pertanto la narrazione comincia ad essere molto diluita e ridondante. Non a caso i voti di quasi tutte queste puntate è molto insufficiente.
Come accade anche per altri prodotti che utilizzano eventi realmente accaduti per tramutarli in serie tv o docuseries, è importantissimo prendersi del tempo per assicurarsi che quanto si racconta non sia viziato da una percezione ancora abbastanza soggettiva degli eventi, ma nel caso specifico di questa stagione l’impressione è che fintanto che si copre almeno una cinquantina d’anni allora l’episodio non ne risente (“GPS”, “High Fructose Corn Syrup”).
ESISTONO SOLO GLI STATI UNITI D’AMERICA
History 101 non è un prodotto pensato per un pubblico non americano e lo si potrà notare dalle derive prese da certi episodi che, pur offrendo un buon spaccato storico, risentono di una prospettiva prettamente statunitense. Il che implica una leggera faziosità di fondo in cui possibili eventi accaduti in Europa o Asia non vengono assolutamente presi in considerazione. Errore banale e facilmente risolvibile.
Nonostante sia un qualcosa di percepibile in varie puntate incluse quelle meglio riuscite (“Bottled Water”, “High Fructose Corn Syrup”), sono altri i casi (“Home Workouts”, “IVF”) in cui la mancanza di un occhio di riguardo per quanto accaduto in Europa e Asia si manifesta benissimo per la totale assenza di aneddoti e di informazioni. Un qualcosa che non era così palese nella prima stagione della docuserie e che segna una certa superficialità nel trattare certi temi.
… THEM ALL!
GPS 2×01 | |
MP3s 2×02 | |
Credit Cards 2×03 | |
Psychedelics 2×04 | |
Bottled Water 2×05 | |
Dating Apps 2×06 | |
Lasers 2×07 | |
Home Workouts 2×08 | |
IVF 2×09 | |
High Fructose Corn Syrup 2×10 |
Come già detto, questa seconda stagione di History 101, in Italia arrivato con il pessimo nome Storia Contemporanea In Pillole, non è privo di difetti e soffre palesemente “negli episodi più recenti” ma riesce comunque ad arrivare dritto al punto confermando quanto di buono visto nella prima stagione due anni fa. Ora basta solo che ITN Productions capisca che è meglio evitare puntate dedicate a qualcosa che si è sviluppato negli ultimi 20-30 anni e basta.
In generale un Save Them All molto abbondante con alcuni picchi e diversi flop.
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Fondatore di Recenserie sin dalla sua fondazione, si dice che la sua età sia compresa tra i 29 ed i 39 anni. È una figura losca che va in giro con la maschera dei Bloody Beetroots, non crede nella democrazia, odia Instagram, non tollera le virgole fuori posto e adora il prosciutto crudo ed il grana. Spesso vomita quando è ubriaco.