Cercando di lasciarsi alle spalle le loro vite travagliate, due fratelli gemelli (interpretati da Michael B. Jordan) tornano nella loro città natale alla ricerca di un nuovo inizio, ma lì scopriranno che un male ancora più grande è pronto ad accoglierli nuovamente.
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Si può tranquillamente affermare che quello tra Ryan Coogler e Michael B. Jordan è un sodalizio artistico già bello che cementato. Una lista di titoli non lunghissima, ma che annovera certamente tra i film più significativi della black culture degli ultimi vent’anni. Dall’indipendente Fruitvale Station, alla gemma Creed, con di mezzo i due chiacchierati ma importantissimi Black Panther, fino all’ultima opera: Sinners, prima opera creata ex novo dall’autore di Oakland per Warner.
Stavolta non è bastato nemmeno un solo Michael B. Jordan, che deve proprio a Coogler gran parte del suo star power, visto che i ruoli interpretati dall’attore afroamericano sono due: i gemelli Smokestack. Ad arricchire un incredibile cast afro vi sono volti esordienti e pietre miliari della scena, passando dal debuttante Miles Caton, nel ruolo del protagonista Sammie Moore, fino ad arrivare ad icone come Delroy Lindo e Omar Benson Miller.
You keep dancing with the devil… one day he’s gonna follow you home.
BLUES, VOODOO E COTONE
Tutti coloro che si recheranno in sala, convinti dalla campagna marketing di Warner, per vedere il nuovo blockbuster horror della settimana si troveranno a fare presto i conti con la vera natura del film. L’ingannevole campagna pubblicitaria di Warner ha infatti tentato di catalogare Sinners come film horror, mentre invece, pur avendo alcune sfumature orrorifiche dato il tema del vampirismo, potrebbe più propriamente essere definito innanzitutto a metà tra un western e un film musicale.
Infatti di jumpscare e vampiri non se ne vedono almeno per un’ora intera di pellicola. Ciò che Coogler sceglie di narrare è la vita dei neri nel Mississippi degli anni ’30 sotto il proibizionismo, divisi tra l’onestà di chi lavora nei campi di cotone in condizioni di simil schiavitù, tra inganni e paghe farlocche in legno, e chi cerca di farsi strada come i gemelli Smokestack scegliendo la via del contrabbando e della criminalità, scegliendo di sporcarsi le mani pur di aiutare la propria comunità. Un tema già indagato efficacemente dal serial Godfather of Harlem.
Unico comune denominatore è la fede, che raccoglie tutta la comunità, organizzata più che in quartieri o sobborghi direttamente in campi, come a segnalare l’appartenenza vitale a un lavoro che diventa in realtà schiavitù. La religione per curare lo spirito e la musica ad incensare l’anima, purché siano i canti soul e mai il blues accompagnato dalla chitarra, che invece porta al mangiare e al bere, al sudare, e soprattutto al peccato.
UN GIORNO PERFETTO
La prima metà di film scorre via liscia, in un giorno pieno di avvenimenti ed emozioni per Preacher Boy, soprannome di Sammie Moore essendo figlio di un predicatore, che finalmente rincontra i suoi famosi (o famigerati) cugini gemelli, che gli hanno promesso di esibirsi per la prima volta nel loro locale. L’intera giornata mostra infatti la “nascita” di questo jukebar, ovvero un bar con musica dal vivo, in cui l’accesso è consentito preferenzialmente a neri, servendo anche dell’alcol, proibito per legge in quegli anni.
Così lo spettatore accompagna i gemelli Smoke e Stack dall’acquisto di una segheria all’allestimento del locale. Una giornata tipo in cui vengono presentati uno ad uno i vari protagonisti del film, di cui Coogler riesce a snocciolare meticolosamente i rapporti, attraverso sapienti tecniche di montaggio, dialoghi spesso taglienti e interpretazioni magistrali da parte dell’intero cast. Senza dimenticare la strepitosa colonna sonora del solito Ludwig Göransson, che riesce a trasmettere quel senso di tranquillità da casa nella prateria, pur pre-allertando lo spettatore ad un male sempre presente e pronto a presentarsi alla porta del jukebar.
UNA NOTTE DRAMMATICA
Il vero capolavoro Ryan Coogler lo fa con Smoke e Stack, due personaggi identici nella fisionomia, molto simili nel modo di vestirsi ma profondamente diversi per carattere. Sin dalla prima scena, in cui il regista si permette anche qualche virtuosismo di VFX, utilizzando i due Michael B. Jordan nella stessa scena in maniera molto immersiva, lo spettatore ha ben chiaro chi è Smoke e chi è Stack. I due gemelli sono perfettamente distinguibili in modi di fare, storia pregressa e caratterizzazione, generando due personaggi memorabili per accompagnare Preacher Boy in quella che sarà la notte più traumatica della sua vita, proprio al termine del giorno più bello della sua vita.
Come al solito sono i nativi ad avvertire lo stolto colonizzatore. E come al solito il male attecchisce dove si semina l’odio, andando a scomodare quello che all’inizio sembra essere solo un generico “clan”, per poi comprendere a quale Klan ci si riferisce. Il film riesce a cambiare tono più di una volta, trasformandosi in un ottimo horror con venature gore e creando una personalissima lore riguardo al tema dei vampiri in poco meno di un’ora.
Un secondo atto tremendo e potentissimo per resa scenica ed emozionale, cercando di mettere i vari personaggi l’uno contro l’altro, spezzando più e più volte il cuore dello spettatore. Solo l’alba riesce a placare l’escalation e il ritmo sempre crescente, con un terzo attico poetico nonostante la profonda violenza radicata nella pellicola. Il terzo atto è infatti quello che rimette insieme i cocci, va ad analizzare l’enorme flashback che rappresenta la trama del film, per poi lanciarsi sessant’anni nel futuro e vedere gli strascichi lasciati sul corpo e nell’anima dei protagonisti.
I Peccatori è un grandissimo film, che riesce a intrecciare profondamente la black culture con le sue origini, la sua storia, tornando indietro di circa cento anni, all’epoca del proibizionismo. Ryan Coogler utilizza il tema del vampirismo per realizzare un horror che indaga sull’accettazione sociale, l’inclusività, sdogana situazioni sociali ben standardizzate sul Ku Klux Klan e non si pone peli sulla lingua nel raccontare ciò che vuole. Una colonna sonora ispiratissima accompagna un film che è stato scritto per valorizzarla, cambiando registro più e più volte, nelle casse così come sullo schermo, raccontando 24 ore infinite.
TITOLO ORIGINALE: Sinners REGIA: Ryan Coogler SCENEGGIATURA: Ryan Coogler INTERPRETI: Michael B. Jordan, Hailee Steinfeld, Miles Caton, Jack O’Connell, Wunmi Mosaku, Jayme Lawson, Omar Benson Miller, Delroy Lindo, Li Jun Li DISTRIBUZIONE: Warner Bros. Italia DURATA: 137′ ORIGINE: USA, 2025 DATA DI USCITA: 17/04/2025 |