Gen V 1×02 – First DayTEMPO DI LETTURA 4 min

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Gen V 1x02 RecensioneBrink didn’t care what I looked like, as long as I was the best. I mean, after Luke. But now that they’re both gone, I go back to not existing. So you’re right. You don’t owe me shit, – but I’m asking anyway”.

Un Teen Drama con i superpoteri. Se la recensione di questo episodio – e, in generale, di Gen V – dovesse essere riassunta in una frase, probabilmente si utilizzerebbero queste sei parole. D’altronde, il concept dello spin-off di The Boys era noto da anni, dunque non deve rappresentare una sorpresa per lo spettatore e per il recensore. Per di più, sebbene spesso utilizzato con connotazione negativa, il termine Teen Drama non è sempre sinonimo di show di bassa qualità o indirizzato esclusivamente a pubblico giovanile. Al contrario, serie tv di questo tipo hanno il potenziale per attrarre una platea più variegata, a patto di utilizzare correttamente i propri punti di forza. In primis, inevitabilmente, l’elemento del mistero, della ricerca della verità. Questo è un tema che viene spesso presentato nei Teen Drama, e può costituire la principale fonte di appeal per gli amanti di The Boys. Oltre, ovviamente, allo stretto legame con la serie originale e alla presenza di supereroi e Vought a ogni angolo.

LA FAMA


Marie Moreau ha vissuto un’adolescenza incredibilmente difficile e complicata. Anni dopo aver assunto del Compound V ha sviluppato dei poteri che hanno portato alla morte dei suoi genitori. Sua sorella l’ha ripudiata, ritenendola un mostro. Dopodiché, Marie ha passato anni in un centro Vought per giovani con superpoteri che hanno commesso azioni pericolose/illegali.
Per tutta questa serie di ragioni, risulta difficile criticare Marie per aver abbracciato appieno la notorietà che la Vought ha scelto di conferirle in seguito alla morte di Golden Boy. Per di più, non va dimenticato che Luke e i suoi amici erano la causa per cui il professor Brink aveva deciso di espellerla.
Tuttavia, la caratterizzazione del personaggio di Marie mostra una ragazza con una morale e la volontà di agire a favore del bene. Non a caso, prima dell’intervista televisiva sembrava voler ringraziare anche Jordan Li, che è stato volutamente messo da parte dalla Vought a causa del suo bi-genderismCosì come per Starlight, il conflitto tra i valori morali di Marie e la multinazionale di cui fa parte emergerà ben presto.

LA RICERCA DELLA VERITÀ


A differenza di Marie, altri studenti avevano un legame molto profondo con Luke e/o con il professor Brink. Jordan Li, ad esempio, appare molto scosso dalla morte del docente, l’unico a cui non interessava della sua identità. Il suo lutto, contrapposto a una studentessa che piange solo fino a quando è in diretta su Instagram, contribuisce a dare l’idea di quanto la finzione sui social sia parte integrante dell’essere un supereroe.
Oltre a Jordan, lo show ha dato ampio spazio ad Andre Anderson e Cate Dunlap, rispettivamente migliore amico e fidanzata di Luke. La loro ricerca della verità sulla morte dell’amico sta permettendo di scoprire la vera natura dell’istituzione di cui fanno parte.
Appare sempre più probabile che il crollo psicologico di Luke sia legato alla scoperta del fatto che suo fratello Sam non sia davvero morto, ma sia tenuto ostaggio dalla Vought nei sotterranei dell’università. Per quale motivo ci sono dei ragazzi sono usati come cavie da laboratorio? Quale nuovo esperimento – ancora peggiore del Compound V – sta conducendo la Vought? La risposta a queste domande sarà probabilmente il leitmotiv della stagione.

IL BOSCO


Così come nella serie originale, uno dei messaggi che gli autori vogliono veicolare con grande forza è che tutto ciò che riguarda il mondo dei supereroi è finto e artificiale. Ciò viene detto non con riferimento ai superpoteri, che esistono davvero, bensì alla struttura sociale, mediatica e aziendale che gestisce ogni aspetto della vita di chi ha assunto il Compound V.
La Vought rappresenta la quintessenza della multinazionale malvagia. Dietro la patina di azienda moderna, inclusiva e tollerante si nasconde invece un mostro repressivo e brutale. Chi lo scoprirà senz’altro a breve è Marie, che per ora ha legittimamente messo da parte le domande relative alla morte di un semi-sconosciuto che voleva ucciderla.
La scelta di Marie di fidarsi di Indira Shetty non avrà infatti vita lunga. Nella sua prima notte al campus, lei vide Sam Riordan portato via dalle forze speciali del campus. Quando Andre le mostrerà il dossier sul ragazzo, Marie non potrà che unirsi agli altri studenti che cercano di capire i veri motivi dell’omicidio-suicidio di Golden Boy.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Marie Moreau si conferma un personaggio interessante
  • I conflitti morali di Marie prima dell’intervista
  • La scelta di porre l’enfasi sul tema del mistero legato alla morte di Luke
  • Tutta la storyline di Little Cricket fatica a suscitare interesse e a connettersi con le altre vicende
  • La facilità con cui Andre Anderson arriva a visionare il dossier di Sam Riordan
  • Alcune situazioni un po’ ridondanti e slegate dal contesto
  • Pur non essendo così negative come quella di Patrick Schwarzenegger, diverse prestazioni attoriali continuano a non convincere

 

Gen V continua a mostrarsi uno show con potenzialità interessanti, ma che deve ancora capire come registrare alcuni aspetti che non convincono del tutto.

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Romano, studente di scienze politiche, appassionato di serie tv crime. Più il mistero è intricato, meglio è. Cerco di dimenticare di essere anche tifoso della Roma.

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