“Pick Yourself Up” riparte dai concitati attimi conclusivi del precedente episodio cercando di presentare l’incidente occorso ad Addison e alla giovane donna in avanzato stato di gravidanza.
Un attacco vigliacco sul quale la sceneggiatura incede con particolare attenzione rendendolo, di fatto, il fulcro dell’intero episodio: attorno ad esso ruotano l’ulteriore avvicinamento di Jo e Link, ma anche le prime crepe evidenti tra gli specializzandi, ben umanizzati all’interno dello show, sintomatico di una sceneggiatura attenta da questo punto di vista (per lo meno rispetto ai tentativi delle precedenti stagioni).
La puntata si ferma alla semplice sufficienza, tuttavia, perché appesantita da una sottotrama, quella riguardante Maggie e Winston, che sta rasentando il ridicolo. La donna sembra ormai incapace (o priva della voglia) di riallacciare i rapporti con il proprio partner ritrovandosi a chiedere aiuto a Teddy piuttosto di intervenire direttamente. Per quanto frettolosa questa gestione c’è da considerare che Kelly McCreary (l’attrice che interpreta Maggie Pierce) è arrivata alla conclusione del proprio personale viaggio nel mondo di Grey’s Anatomy, durato ben nove anni. La sua ultima apparizione dovrebbe essere nel 14esimo episodio di questa stagione, sarà da capire se i rapporti con Winston verranno riallacciati per un allontanamento di entrambi da Seattle oppure se la cardiochirurgo abbandonerà in solitudine il set. Quest’ultima opzione sembra quella più probabile.
UN BUON INIZIO… MA CON PROBLEMI DI SCENEGGIATURA CHE SI TRASCINANO DA TEMPO
L’episodio mostra i muscoli nei primi dieci minuti circa con un tono adrenalinico subito dopo l’incidente: Addison, protagonista di puntata, rimessa in sesto alla bene e meglio che torna subito in sala operatoria per salvare la giovane ragazza incinta nonostante la spalla dolorante; l’intero gruppo di medici del Grey-Sloan all’opera per cercare di salvaguardare la situazione ed un crescendo drammatico ben ritmato.
I toni vengono stemperati dalla consueta sottotrama “comedy” ben più leggera dove un gruppo di non più giovani scopre di aver contratto una malattia venerea dallo stesso partner. Si tratta della consueta “quota” di minutaggio che Grey’s Anatomy concede a problematiche marginali, solamente per rendere più leggera la visione della puntata che diversamente in alcuni casi sarebbe una sciagura dietro l’altra.
Sarà interessante, se sfruttato nei prossimi episodi, l’analisi più dettagliata del blocco mentale di Masuda, in questa puntata supportata dalla Bailey, ma senza che la specializzanda superasse in toto il proprio problema.
Il rapporto Winston-Maggie è già stato menzionato in precedenza e resta ben poco altro da aggiungere: con ancora pochi episodi di presenza per Maggie, la sua storyline dovrà riuscire a chiudere il cerchio in maniera quanto meno convincente. Diversamente il rischio è quello di aver fatto un pessimo lavoro in fase di damage control. Certo, Deadline riporta che la conclusione della sua storia è stata “carefully planned”, ma da quello che si sta osservando non sembrerebbe proprio. Anche perché, giusto ricordarlo, per molti l’abbandono di Alex Karev, giustificato come venne fatto nello show, fu gestito in maniera egregia e senza problematiche.
UNA COPPIA DI PREDESTINATI
Il caso medico di puntata colpisce duramente Jo che, ritrovandosi da sola con Link nell’ascensore dell’ospedale, cede alle emozioni in un pianto liberatorio. Qui il percorso narrativo sembra abbastanza delineato nonostante gli sceneggiatori continuino a voler guadagnare tempo: Jo e Link sembrano predestinati a diventare l’ennesima coppia dello show, ma il benestare definitivo sembra dover aspettare visto e considerato che i due continuano a rimanere in equilibrio in un rapporto di amicizia che rasenta qualcosa di totalmente differente.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Un episodio meno convincente del precedente, ma non per questo insufficiente. Rispetto ad episodi presi casualmente dalla 15esima o 16esima stagione, “Pick Yourself Up” resta un episodio più che dignitoso. Questo per sottolineare anche il quantitativo di pattume che lo show della ABC ha propinato al proprio pubblico. Mai dimenticarlo.
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Conosciuto ai più come Aldo Raine detto L'Apache è vincitore del premio Oscar Luigi Scalfaro e più volte candidato al Golden Goal.
Avrebbe potuto cambiare il Mondo. Avrebbe potuto risollevare le sorti dell'umana stirpe. Avrebbe potuto risanare il debito pubblico. Ha preferito unirsi al team di RecenSerie per dar libero sfogo alle sue frustrazioni. L'unico uomo con la licenza polemica.