Dopo quasi un mese di pausa, il ritorno di Grey’s Anatomy nel palinsesto ABC coincide con l’episodio peggiore dell’intera stagione (ad ora), oltre che ai peggiori ascolti di sempre.
Urge una specifica: con “l’episodio peggiore” non si intende una totale débâcle narrativa a tutto campo, quanto piuttosto un minutaggio maggiore di determinate dinamiche e storyline. In primis quelle romantiche che oltre ad essere forzatamente in stallo sotto molti punti di vista, per certi versi mostrano una pedanteria nauseante, riportando in scena sempre gli stessi scambi/dialoghi tra i personaggi senza effettivamente modificare nulla.
Di Simone e Lucas si è già parlato anche nella precedente recensione, ma si tratta di un macroscopico errore che sta prendendo sempre più spazio e soprattutto tempo. Un tira e molla immotivato che si sta protraendo da davvero troppo tempo.
I CASI MEDICI VENGONO MESSI IN SECONDO PIANO… PURTROPPO
La votazione scende sotto la sufficienza nel momento in cui i casi medici vengono messi momentaneamente da parte per dare più spazio a screzi (Elm e Yasuda), improbabili amicizie (Simone e Kwan), momenti in cucina e storie d’amore future che ancora devono sbocciare (Amelia e Monica Beltran). Anche i casi medici catturano l’attenzione meno del solito: lo scambio tra Dorian e Lucas, a parte smuovere per l’ennesima volta la coscienza del ragazzo verso Simone non aggiunge veramente nulla.
Da contraltare c’è da segnalare un buon caso medico gestito invece da Yasuda che tuttavia porta con sé una domanda: com’è riuscita Grey’s Anatomy ad incastrare Raymond Cruz (Tuco Salamanca in Breaking Bad e Better Call Saul) per il ruolo di guest star? Evidentemente, come diciamo spesso in molte puntate di Spin-Off, anche per lui i mutui non si pagano da soli.
DIALOGHI INSENSATI
Anche a livello di dialoghi è da annotare qualche piccola carenza. Esempio lampante le conversazioni tra Levi e Monica Beltran con quest’ultima che sta palesemente sottolineando a Schmitt come debba avere delle vere motivazioni piuttosto di un banale “mi hanno detto che sono bravo”. Soprattutto se si tratta di scegliere un ramo lavorativo nel quale si rimarrà a vita. Una richiesta palese, ripetiamo, da parte della Beltran che tuttavia non viene minimamente percepita da Levi che quindi corre a ri-sottolineare la cosa più avanti nella puntata stupendosi di come la strutturata ignori le sue richieste/domande. Decisamente rivedibile.
Nel baratro totale, ma ormai da svariate puntate, c’è invece qualsiasi scambio che intercorre tra Simone o Lucas: battibecchi sterili, continui cambi di idee e non si capisce mai veramente chi sia arrabbiato con chi. Ormai ci si è anche scordati come tutto è iniziato, in realtà.
WINSTON, UN PERSONAGGIO DA ELIMINARE
Sullo sfondo restano tutte le altre dinamiche al momento estranee alla storia: Elm, Yasuda, Kwan, Amelia, Monica. Da non prendere in considerazione Winston che è letteralmente diventato il nuovo Owen senza nemmeno essere “passato dal via”, senza quindi aver avuto una fase veramente interessante in cui il personaggio è stato progressivamente analizzato e costruito, concedendo al pubblico un nutrito background.
No, Winston è nato con Maggie e andrebbe individuata la persona che ha deciso di farlo rimanere all’interno di Grey’s Anatomy dopo l’uscita di Kelly McCreary. Sarebbe stato molto più semplice e sensato tagliarlo dallo show facendolo andare via da Seattle con la (ormai ex) moglie. Adesso è decisamente troppo tardi per questo, quindi occorre scendere a patti con il presente e cercare di trovare al personaggio la propria dimensione.
Il problema basilare è che se Winston da solo non si regge, c’è la necessità di una spalla. Sembrava potesse essere Amelia, visto il loro progressivo avvicinamento. Tuttavia, se per il personaggio di Amelia c’è necessità di maggior minutaggio con Monica per dare il là alla love story, Winston si trova nuovamente abbandonato a se stesso. Le opzioni sono quindi veramente risicate: o gli sceneggiatori agganciano Winston ad una sottotrama (anche amorosa) sensata, oppure è da eliminare da Grey’s Anatomy onde evitare perdite di tempo e spreco di minutaggio.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Con ancora quattro episodi di questa brevissima stagione, gli elementi per risollevare la votazione ci sono. Da tenere sott’occhio sono gli ascolti, crollati sotto soglia 3 milioni e che, forse, se la sceneggiatura continuerà a rimanere poco coinvolgente, potrebbero segnare un vero low per la serie della ABC.
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Conosciuto ai più come Aldo Raine detto L'Apache è vincitore del premio Oscar Luigi Scalfaro e più volte candidato al Golden Goal.
Avrebbe potuto cambiare il Mondo. Avrebbe potuto risollevare le sorti dell'umana stirpe. Avrebbe potuto risanare il debito pubblico. Ha preferito unirsi al team di RecenSerie per dar libero sfogo alle sue frustrazioni. L'unico uomo con la licenza polemica.