Questa 2° parte della 2° stagione di How I Met Your Father sembra aver trovato un suo ritmo ed una sua ragione d’esistere. Se c’erano (giustamente) dei dubbi circa la durata di 20 puntate della seconda annata, letteralmente il doppio della prima stagione, arrivati a tre quarti dell’intera stagione si può affermare con una certa gioia che molte paure sono state fugate.
È una sensazione molto strana per il recensore medio, ormai troppe volte vittima di promesse mai mantenute dallo showrunner di turno e, più in generale, conscio delle conseguenze di certe decisioni che arrivano direttamente dai network che impongono alcune necessità di produzione. Quando arrivò la notizia dei 20 episodi, la preoccupazione più grande fu ovviamente quella legata alla diretta creazione di svariati filler pronti a supportare i due showrunner Isaac Aptaker ed Elizabeth Berger tra una svolta nella trama orizzontale e l’altra. Una preoccupazione più che legittima nel 99,9% dei casi ma che sembra essere stata erroneamente accostata a HIMYF visto il modo più che dignitoso in cui tutto si sta svolgendo.
Aptaker e Berger hanno trovato un buon equilibrio per alternare movimenti nella trama orizzontale a porzioni di trame verticali che, comunque, si legano piuttosto bene ai cambiamenti dei vari personaggi. Dopo l’incontro di Sophie con suo padre e tutto ciò che ne è derivato, questa volta, giustamente, il focus si sposta su Valentina, Sid e Hannah, il che lascia ampiamente intendere che i prossimi in lista siano Ellen, Jesse e Charlie (non necessariamente in quest’ordine). Un focus a rotazione che va benissimo se le sceneggiature utilizzeranno sempre la trama orizzontale come perno per far girare attorno tutti gli altri character in modo da non lasciarli completamente isolati, approccio che per esempio funziona perfettamente in “Disengagement Party” visto che c’è una location unica e un solo scopo.
Sophie: “Maybe you’re right. Maybe Charlie is not your end game. But, for a while, you loved him, Val. You really, really loved him. And if you think that you can find that kind of love with Swish, then I say go for it. But if you can’t: go find it okay? Whether that’s with Charlie or with someone else.“
CIAO SWISH, CIAO LOS ANGELES
Se c’è qualcosa che How I Met Your Mother ha insegnato al proprio pubblico è che un lieto fine c’è quasi sempre. Quasi.
Nell’ottica del realismo va assolutamente apprezzato ma trattandosi del piccolo schermo ci si deve comunque aspettare una certa dose di tira e molla e plot twist inaspettati. Se si raccolgono le briciole lasciate per strada da Isaac Aptaker ed Elizabeth Berger si potrà notare una certa direzione in cui si vuole mandare Valentina e Charlie, specialmente con il video ritrovato da Sophie e mostrato alla migliore amica.
Sempre come insegna HIMYM, le tempistiche sono per lo più molto bastarde e rappresentano una delle più grandi problematiche per tutte le coppie. Basti vedere quel “I love you Sophie” detto da Jesse mentre dormiva; il bisogno di stare un po’ da sola di Sophie per conoscere meglio se stessa e risolvere la problematica del padre sconosciuto; la scelta di Valentina di mollare Charlie perché non vuole diventare madre e, perché no, anche il matrimonio di Sid e Hannah pur sapendo che le loro vite sarebbero rimaste molto distanti.
Nel grande piano dei due showrunner ci si augura che non sia tutto casuale e ci sono segnali piuttosto chiari di come, effettivamente, si stiano facendo crescere i vari character portandoli a maturare. Se da un lato è palese il ritorno di fiamma tra Sophie e Jesse ad un certo punto, dall’altro la ricerca del vero amore di Valentina va affiancata al consiglio dato proprio dai suoi genitori a Sid:
“I always wanted to have more children, and she wanted just the one. Sometimes, there’s no right answer. There’s just your answer, or hers. I chose hers“.
Un consiglio che Sid applica istantaneamente ma che può serenamente essere preso in considerazione anche da Valentina e Charlie, molto probabilmente nelle prossime cinque puntate.
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How I Met Your Father continua la sua striscia positiva con somma gioia di chiunque. Specialmente dello spettatore medio che nel 2023 non era pronto per sorbirsi episodi filler di una sit-com e che infatti continua a non sorbirseli.
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Fondatore di Recenserie sin dalla sua fondazione, si dice che la sua età sia compresa tra i 29 ed i 39 anni. È una figura losca che va in giro con la maschera dei Bloody Beetroots, non crede nella democrazia, odia Instagram, non tollera le virgole fuori posto e adora il prosciutto crudo ed il grana. Spesso vomita quando è ubriaco.