The Blacklist 10×18 – Wormwood (No. 182)TEMPO DI LETTURA 3 min

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Red:In out minds, that car was mythic. The Ghost in the Bayano Reservoir. But when we brought it to the surface, you know, all the mystique was gone. We’d risked our lives for an old car. A lot of thing in life are like that, things you think are terribly important, but when you dredge them up and really look… they’re not.

Così ha dichiarato il Concierge del Crimine, andando a mediare la pace fra due famiglie mafiose rivali. Chissà se, nel parlare, avrà pensato anche a se stesso, ai suoi lunghi anni di clandestinità e di pericoli di ogni tipo.
In realtà, anche il blacklister di giornata, Wormwood (in italiano “assenzio“), una volta smascherato si rivela un qualunque dipendente insoddisfatto di una multinazionale.
Intanto, di sicuro, fa enormemente piacere sentire James Spader, tornato ad esibirsi nei monologhi di cui è maestro.

ROMEO E GIULIETTA, ANCORA UNA VOLTA


Buona parte dell’episodio si svolge nella stessa stanza. Quella dove i malavitosi si sono radunati a parlamentare.
L’eleganza retrò con cui è arredato l’ambiente fa veramente piacere, così come la cura con cui è organizzato il pranzo. A dire il vero, lasciava anche presagire qualche sviluppo della trama orizzontale un po’ più sostanzioso rispetto a quanto visto.
Il mistero che avvolge il killer, il suo reale obiettivo e il mezzo usato per eliminare le sue vittime funziona abbastanza. Almeno finché tutto non viene deviato sui binari di una storia stile Romeo e Giulietta. Sembra una scelta quasi rassicurante, per non dire pigra e frettolosa. In passato, questo stesso show ha saputo fare molto meglio.
Lo stesso Red non vuole dedicare più tempo del necessario alla mediazione, perché ha un impegno per lui molto più importante e urgente: il saggio di danza di Agnes.

IL VALZER DEL LAGO DEI CIGNI


Va infatti in scena il balletto per cui la bimba si stava preparando nello scorso episodio.
Qui il tema ripetuto ci sta tutto, indica una tradizione e un filo conduttore. Quel che più conta, ci sono le sincere emozioni di un saggio dove le piccole allieve sono, a dirla tutta, ancora un po’ anatroccole.  In attesa di vederle sbocciare come cigni, però, gioia e trepidazione dei parenti in sala non calano di una virgola.
Alcuni spettatori hanno fatto notare l’assenza tra il pubblico di Charlene. Se infatti quella di Harold Cooper era giustificata da una questione di vita o di morte, non c’era traccia della moglie. Sarebbe stata opportuna la sua presenza, in quanto tutrice legale della ragazzina. Poco male.
Piuttosto, non è stato ben sfruttato il cliché del protagonista – eroe, il quale va e fa, senza curarsi nemmeno di un serio pericolo per la sua vita. Si intuisce solo come, negli ultimi tempi, Red abbia riorganizzato profondamente la sua scala delle priorità.

JONATHAN


Paradossalmente, il più grosso avanzamento di trama orizzontale avviene ai margini dell’azione. Non gli viene dedicato un grande minutaggio.
Il senatore Hudson, nella sua indagine per scoperchiare gli altarini della Task Force, rintraccia Jonathan, quello conosciuto da Ressler all’Anonima Narcotici. Riesce a convincerlo di come ci siano aspetti poco chiari anche nell’operato di un agente FBI figlio d’un poliziotto.
Adesso, quindi, si è aperta una nuova breccia da cui potrebbe entrare una seria minaccia per il capo Cooper e per i suoi uomini.
Forse il poco tempo destinato a questa sotto trama nell’episodio in oggetto dipende anche dal debutto alla regia di Diego Klattenhoff. Ci sarà certamente modo di sviluppare l’argomento sulla via del gran finale.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Eleganza retrò
  • I monologhi di Red, come sempre
  • Il saggio di Agnes
  • Banale richiamo a Romeo e Giulietta

Puntata senza grandi guizzi, di cui si può apprezzare l’eleganza formale. Per fortuna ci sono i monologhi di James Spader a impreziosire il tutto. Mancano solo 4 episodi alla conclusione. Il senatore Hudson, stando alle informazioni diffuse in rete, è effettivamente il numero 2 della lista nera.
Questo lungo addio, dai toni soft, risulta per ora abbastanza godibile.

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Casalingoide piemontarda di mezza età, abita da sempre in campagna, ma non fatevi ingannare dai suoi modi stile Nonna Papera. Per lei recensire è come coltivare un orticello di prodotti bio (perché ci mette dentro tutto; le lezioni di inglese, greco e latino al liceo, i viaggi in giro per il mondo, i cartoni animati anni '70 - '80, l'oratorio, la fantascienza, anni di esperienza coi giornali locali, il suo spietato amore per James Spader ...) con finalità nutraceutica, perché guardare film e serie tv è cosa da fare con la stessa cura con cui si sceglie cosa mangiare (ad esempio, deve evitare di eccedere col prodotto italiano a cui è leggermente intollerante).

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