É arrivata lo scorso 25 ottobre su Disney+ la tanto attesa rivisitazione televisiva de I Leoni Di Sicilia. Una produzione tutta italiana che vede Paolo Genovese alla regia con Ludovica Rampoldi (già sceneggiatrice della serie Corpo Libero, recentemente andata in onda su Rai Due) e Stefano Sardo impegnati nella sceneggiatura.
I Leoni Di Sicilia basa la sua storia sull’omonimo romanzo del 2019 della scrittrice Stefania Auci, rappresentando il primo capitolo della “Saga dei Florio”, il cui secondo romanzo dal titolo L’Inverno Dei Leoni è stato pubblicato nel 2021. Un’opera letteraria che sin dal suo esordio ha catturato l’attenzione dei lettori che, grazie al passaparola, hanno spinto il libro in testa alle classifiche, per un risultato di 650.000 copie vendute.
Raggiunto il traguardo di best seller, era solo questione di tempo prima di vedere la Saga dei Florio trasposta su schermo. Infatti, prodotta dalla Compagnia Leone Cinematografica e distribuita dalla piattaforma Disney+, I Leoni Di Sicilia in versione serie tv è infine giunta al pubblico attraverso otto episodi divisi in due blocchi (i primi quattro già usciti, i restanti quattro attesi per mercoledì 1 novembre).
“L’odore delle spezie lo senti? Questo siamo.”
I LEONI DI SICILIA: TRA REALTÀ, LIBRO E SERIE TV
Come detto, I Leoni Di Sicilia racconta la saga dei Florio, portando in scena la scalata al successo di questa famiglia calabrese che tra l’800 e l’inizio del ‘900 divenne una delle casate più ricche e influenti d’Italia. Partiti da un paesino della Calabria fino a giungere a Palermo e aprire la prima bottega di spezie, da lì in avanti, di generazione in generazione, la dinastia Florio ha dato vita ad un impero che comprendeva produzione di vino, tabacco, cotone, industria del tonno, fino ad arrivare al possedimento di una flotta navale.
Un viaggio generazionale minuziosamente raccontato nel libro di Stefania Auci e che in “Episodio 1” cerca di riprenderne lo stile. L’incipit della serie, infatti, rispetta abbastanza fedelmente il romanzo, con il terremoto che colpisce Bagnara Calabra nel 1802 e spinge il patriarca Paolo a spostare la famiglia in Sicilia. L’arrivo a Palermo e la conseguente apertura dell’aromateria di spezie, darà il via all’ascesa dei Florio.
Un racconto che, nonostante qualche defezione narrativa, si presenta in un modo decisamente apprezzabile. Ottima la ricostruzione scenografica e la regia che aiuta ad ammirare le ambientazioni. La storia, poi, scorre in modo fluido, portando lo spettatore ad immergersi sin da subito nel racconto che riesce a gestire in maniera coerente sia le gioie che i dolori dei protagonisti.
UN RACCONTO DIVISO TRA PASSATO E FUTURO
A conti fatti, il primo episodio è essenzialmente un prologo generale della storia. L’arrivo a Palermo pone le basi per il futuro, mentre la tragedia che arriva sul finale porta ad un primo passo in avanti verso il punto focale del racconto. Per presentare il prima e il dopo, la serie sceglie di giocare con la timeline.
Divisa tra il 1802 e il 1830, la storia parte con una visione futura di un ormai realizzato Vincenzo Florio, per poi tornare indietro e far partire la narrazione dall’arrivo del padre Paolo in Sicilia. Favorevoli a questa scelta sono alcune situazioni vissute nel 1830 ben collegate con il 1802 (la “vendetta” di Vincenzo col Barone per l’umiliazione vissuta dal padre in passato). Elementi che aiutano a delineare un certo carattere inflessibile da parte di Vincenzo che, con la scena finale, apre sicuramente a scenari interessanti per il futuro del suo personaggio e la storia a lui annessa.
Tutti questi elementi temporali, però, portano anche ad un lato negativo. “Episodio 1”, infatti, pecca forse di una velocità eccessiva, con salti temporali importanti che portano la storia da un punto all’altro senza un effettivo sviluppo. Un elemento un po’ disarmonico seppur giustificato dal compito introduttivo dell’episodio.
SCELTA DEL CAST
In generale, la narrazione del primo episodio sembra accelerare sui momenti positivi (dopotutto la nascita dell’impero familiare è ancora work in progress) mentre a prevalere sono maggiormente i momenti più tragici che colpiscono la famiglia Florio. In questo modo, ad emergere sono i membri del cast, in questa prima fase composto soprattutto da Vinicio Marchioni, Paolo Briguglia e Ester Pantano. Ed è soprattutto quest’ultima a meritare una menzione a parte dato che l’episodio pone maggiormente l’accento sulle difficoltà del character interpretato dalla Pantano. La figura di Giuseppina, moglie di Paolo, si ritrova così protagonista di momenti tragici e scelte tormentate che regalano una buona caratterizzazione al personaggio.
Il tutto, in attesa di andare avanti con la storia e, nei prossimi episodi, dare maggiore spazio al vero protagonista Michele Riondino e attendere l’arrivo di Miriam Leone ed Eduardo Scarpetta.
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Un prologo più che positivo per I Leoni Di Sicilia che prepara il terreno, creando buone aspettative, per i prossimi capitoli della saga della famiglia Florio.
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Nata con la passione per telefilm e libri, cresciuta con quella per la scrittura. Unirle è sembrata la cosa più naturale. Allegra e socievole finché non trova qualcosa fuori posto, il disordine non è infatti contemplato.
Tra una mania e l'altra, si fa carico di un'estenuante sensibilità che la porta a tifare per lo sfigato di turno tra i personaggi cui si appassiona: per dirla alla Tyrion Lannister, ha un debole per “cripples, bastards and broken things”.