I Leoni Di Sicilia 1×02 – Episodio 2TEMPO DI LETTURA 4 min

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recensione I Leoni Di Sicilia 1x02Il primo episodio de I Leoni Di Sicilia serviva allo scopo di introdurre il suo protagonista principale, Vincenzo Florio (Michele Riondino, nella sua versione adulta, e Alessandro Rocca nella sua versione “adolescenziale”).
Ma, se il primo episodio faceva risplendere la “bontà” del personaggio, facendone risaltare il suo aspetto di rivalsa sociale nei confronti della sua famiglia, “Episodio 2” ne mostra invece il dark side raccontandone il background adolescenziale e i motivi della sua fortuna economica.
Si può tranquillamente affermare che questi primi due episodi siano un dittico unico, utile a mostrare quello che è, a tutti gli effetti, l’antefatto principale della vicenda, inquadrandone, appunto, il protagonista principale. Lo spettatore infatti, alla fine di queste due puntate, si è fatto un quadro complessivo del personaggio, conoscendone ormai tutti i principali pregi e, soprattutto, difetti.

UN RACCONTO DICKENSIANO


Quello che ne emerge è il ritratto di un personaggio “dickensiano, diviso fra un forte senso di rivalsa sociale e uno spirito imprenditoriale fuori dal comune, ma frenato continuamente da un carattere irruento e irascibile e da una sorta di ingenuità di fondo. Proprio questo aspetto verrà smussato nel tempo facendogli conoscere le prime delusioni amorose e le problematiche relative al continuo pregiudizio nei suoi confronti.
Da qui la necessità di “farsi furbo” e di trovare dei modi (non per forza legali) per emergere. Una necessità di corazzarsi dai sentimenti che, a lungo andare, incide con i rapporti interpersonali diventando così una sorta di “Ebenezer Scrooge siciliano”. A farne le spese è principalmente lo zio Ignazio (Paolo Briguglia), che qui fa la parte del “grillo parlante” della situazione con relativa brutta fine che simboleggia il definitivo cambiamento di carattere del nipote Vincenzo. I continui incontri-scontri fra questi due character, rappresentanti ciascuno una diversa idea del mondo, sono il motore di tutta l’azione e il vero punto forte della puntata fino al ritorno al “presente”.

RITMO SCHIZOFRENICO


Il punto debole, invece, della puntata è il suo stesso ritmo narrativo. La divisione, infatti, è in tante mini-sequenze che riassumono (in soli 50 minuti) tutta l’adolescenza ed evoluzione di Vincenzo. Forse un po’ troppo pochi o forse troppi per concentrare in un unico episodio tutto questo calderone di roba.
È altrettanto vero che non si poteva fare altrimenti per non annoiare (dovendo riassumere un libro di più di quattrocento pagine), ma la sensazione finale è quella di un “buttato via” solo per arrivare alla scena finale in cui (forse) il protagonista potrebbe ri-trovare una certa umanità grazie all’introduzione del personaggio di Miriam Leone (abilmente lasciato come cliffhanger finale per solleticare la curiosità e il binge-watching nello spettatore).
C’è da dire poi che il trucco e parrucco non aiuta in tal senso. Alcuni attori e personaggi secondari rimangono pressoché uguali e immutabili nei connotati, nonostante gli eventi si dipanino in parecchi anni, con giusto qualche capello bianco per giustificare quel po’ di tempo passato fra una scena e l’altra. Ed è questo un peccato perché, per tutto il resto, non c’è nulla da dire per quanto riguarda i costumi, le scenografie e la ricostruzione della Sicilia di inizio ‘800, uniti a una regia e fotografia decisamente impeccabili.

CONCLUSIONI


Ed è alla fine proprio questo che salva poi la puntata facendo dell’intero show un prodotto ben confezionato e prodotto, capace di unire una ricerca storica e storiografica al fascino di un grande racconto popolare e con tutti i motivi giusti per poter procedere nella visione dei successivi episodi. Questo anche grazie ad un cast più che azzeccato in cui neppure uno fra personaggi primari, secondari e perfino comparse risulta essere fuori posto.
Questi primi due episodi de I Leoni Di Sicilia dunque per il momento sono un’ottima conferma per il pubblico, conoscitore o meno dell’opera di Stefania Auci. Bisogna ora vedere dove andrà a parare l’intera narrazione, dato che il protagonista principale è stato sviscerato per bene nella sua personalità dopo ben due episodi introduttivi, premessa che lascia ben sperare.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Regia, scenografie e costumi
  • Vincenzo Florio aka “l’Ebenezer Scrooge siciliano”
  • Paolo Briguglia
  • Trucco e parrucco (certi personaggi rimangono praticamente gli stessi dopo anni)
  • Alcune scene un po’ troppo “velocizzate”

 

Continua il percorso formativo e sentimentale del giovane Vincenzo Florio, protagonista indiscusso (anche se i personaggi secondari non sono certo da meno) di questi primi due episodi. Sebbene permanga una certa retorica di fondo e un certo gusto “soapish“, I Leoni Di Sicilia si rivela un buon prodotto, ben confezionato e con tutti i presupposti per diventare una saga storico-famigliare interessante.

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Laureato presso l'Università di Bologna in "Cinema, televisione e produzioni multimediali". Nella vita scrive e recensisce riguardo ogni cosa che gli capita guidato dalle sue numerose personalità multiple tra cui un innocuo amico immaginario chiamato Tyler Durden!

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