Litvinenko 1×03 – Episode 3TEMPO DI LETTURA 3 min

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Litvinenko 1x03 recensioneLa miniserie di casa ITVX sin dalla prima puntata non si è fatta problemi a sottolineare come la Russia fosse colpevole dell’omicidio di Aleksandr Val’terovič Litvinenko, con il Presidente Vladimir Putin come il mandante oscuro. L’indagine di Scotland Yard che si sviluppa tra Londra e Mosca in questi 50 minuti ne sono l’ulteriore conferma, in particolar modo l’ostilità dimostrata dai funzionari russi suona come un innegabile indizio di colpevolezza.

CAMBIO DI PROSPETTIVA


In questo terzo episodio la serie si sposta per buona parte della narrazione a Mosca dove l’agente Brian, ottimamente interpretato da Sam Troughton, cerca di trovare delle risposte ma si deve scontrare con la verità alternativa dei russi sull’omicidio Litvinenko.
Infatti secondo le autorità russe è stato proprio quest’ultimo a tentare di uccidere Andrey Lugovoy e Dmitry Kovtun tramite il polonio, in un cambio di prospettiva radicale rispetto a quanto visto sino ad ora.
Le interviste farsa e le registrazioni consegnate in bianco sono l’apice di un modus operandi il cui fine è ostacolare in ogni modo gli agente inglesi che invano provano a scoprire la verità dei fatti, una verità contestata dalla Russia e complicata dai delicati rapporti diplomatici tra i due Paesi.
L’episodio è contraddistinto da un buon ritmo narrativo che rende piacevole la visione allo spettatore e valorizza al meglio l’ottimo lavoro di scrittura che è stato fatto nella serie.

L’INDAGINE INGLESE


Nella capitale inglese invece le indagini proseguono con esito migliore, grazie alla tenacia dimostrata da Clive Timmons e Brent Hyatt, nonostante la classica e inspiegabile fuga di notizie riservate e le forti pressioni che ci sono intorno alla risoluzione dell’omicidio.
I problemi di natura politica con le pressioni dei piani alti e la mancanza di un accordo di estradizione tra i due Paesi sono sintomi dell’estrema difficoltà del caso in cui è coinvolta direttamente la Russia, nazione dalle mille contraddizioni ma pur sempre una delle più importanti e potenti al mondo.
Tali problemi tuttavia non hanno inficiato il volere di raccontare la verità sul caso e la serie non si fa problemi a indicare nella Russia e in Vladimir Putin il responsabile dell’omicidio Litvinenko, cosa non scontata al giorno d’oggi. Anche la decisione di mandare in onda lo show ora, nel pieno della guerra in Ucraina e con la crisi internazionale in corso tra Russia, Stati Uniti ed Europa, sicuramente è da lodare.
La ferrea volontà di Marina, moglie di “Sasha” Litvinenko, di scoprire come sia morto suo marito è tale nella serie quanto nella vita reale dove la donna non ha mai smesso di battersi nel corso degli anni e ha collaborato in prima persona alla realizzazione di questo prodotto televisivo.
Unico elemento negativo della puntata, riscontrato anche nella precedente a dire il vero, risiede nell’assenza di David Tennant che, nonostante il ridotto screen time a disposizione, nel pilot aveva decisamente bucato lo schermo con la sua interpretazione magistrale. Peccato.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Cambio di scenario con l’indagine a Mosca
  • Buon ritmo narrativo, puntata piacevole da guardare
  • La serie non si fa problemi a indicare nella Russa e in Putin i responsabili dell’omicidio Litvinenko, cosa non scontata al giorno d’oggi
  • Nonostante l’evidente qualità dello show, l’assenza di David Tennant si fa comunque sentire

 

Un ottimo episodio per questa miniserie targata ITVX e scritta da George Kay che si conferma una piacevole sorpresa in quest’ultima parte dell’anno e si candida sicuramente ad essere uno dei migliori prodotti di questo genere in forte espansione. Il caso affrontato, già di per sé estremamente interessante, è corroborato da un ottimo lavoro di scrittura e un buon ritmo narrativo. La valutazione della puntata è ampiamente positiva e c’è molta curiosità di vedere come lo show si concluderà con il quarto e ultimo episodio.

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Venera due antiche divinità: Sergio Leone e Gian Maria Volontè.
Lostiano intransigente, zerocalcariano, il suo spirito guida è un mix tra Alessandro Barbero e Franco Battiato.

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