Maestro recensione film
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Maestro

Un ottimo film, girato con cura e con guizzi di originalità, che si allontana dagli stereotipi del biopic e che racconta con personalità e stile la storia di Leonard Bernstein e Felicia Montealegre.

3.2
(6)
La storia della vita del celebre compositore americano Leonard Bernstein e della sua relazione con la moglie con cui l’uomo aveva un rapporto molto saldo benché costellato dai suoi continui tradimenti con altri uomini. Un biopic sfaccettato e complesso di uno degli artisti più importanti del Novecento e della sua incredibile storia d’amore.

Maestro è il secondo film da regista di Bradley Cooper che, dopo la presentazione in concorso alla Mostra Internazionale del Cinema di Venezia, è prima approdato in pochissime sale in USA il 22 novembre e poi ufficialmente il 2o dicembre su Netflix.
Già sulla bocca di tutti dopo il successo ottenuto a Venezia, Maestro si è presentato al mondo con ben quattro candidature ai Golden Globes 2024 (seppur non sia riuscito ad aggiudicarsene nessuna) e probabilmente farà altrettanto con la nuova edizione dei Premi Oscar. Bradley Cooper che è in veste di regista e attore, ha confezionato un film molto più maturo del precedente A Star Is Born ed entra ormai di diritto nell’alveo dei più talentuosi registi di Hollywood. Chissà in quanti avrebbero potuto immaginare che un attore di rom-com, poi diventato attore più ricercato, sarebbe cresciuto tanto da diventare un regista originale e profondo. Eppure è successo: Maestro è un biopic stratificato, ben confezionato, con degli spunti davvero sorprendenti. Se a questo si unisce un cast azzeccatissimo (Carey Mulligan e Bradley Cooper) e la storia del geniale compositore Leonard Bernstein, si ottiene un risultato vincente. A director is born.

LA MUSICA


Non è di certo il naso posticcio, oggetto di feroci critiche di antisemitismo nei confronti di Bradley Cooper, ad aver reso il Bernstein di Maestro un personaggio che evolve e supera il biopic diventando di carne e ossa. Cooper ha raccontato il compositore con delicatezza ed equilibrio, concentrandosi sull’amore intenso e sfaccettato che l’uomo ha avuto per sua moglie, Felicia Montealegre (Carey Mulligan) e per la musica. Il film si incastra nella perfetta cornice di un’intervista che Bernstein ha rilasciato per la televisione americana e in cui ripercorre la sua carriera. La prima parte del film si sviluppa a partire da un caso di audentes Fortuna iuvat in cui il giovanissimo Lenny si ritrova a sostituire, causa malattia, il direttore della New York Philarmonic Academy in un’indimenticabile serata alla Carnagie Hall.
Da qui, dove il film si slancia nel bianco e nero, inizia la storia di Maestro e di Leonard Bernstein. Cooper, sia davanti che dietro la macchina da presa, non si lascia andare a manierismi e classicismi banali, anzi racconta la nascita del mito del compositore con un ritmo e delle trovate di grande originalità stilistica, senza mai essere didascalico.
Di Bernstein emerge molto di più il tormento e l’estasi di una vita sempre in bilico tra due esistenze: quella del musicista e compositore, istrionico e dichiaratamente amante degli uomini e quella dell’uomo di famiglia che ha scelto una donna accanto a sé e che ha una vita pubblica in cui non è possibile essere liberi.
È la musica, dal successo giovanile di West Side Story alla consacrazione del pubblico con la Messa, a salvare Bernstein dalla gogna e dalla depressione, anche se nel film non sarà mai protagonista assoluta, piuttosto passione e vitalità che muove le cose.

L’AMORE


La vera protagonista di Maestro è invece Felicia Montealegre: più che la musica, gli amanti e il successo è stata questa donna paziente, forte e amorevole ad aver reso la storia di Leonard Bernstein meritevole di essere raccontata.
Da come il regista ha raccontato la Montealegre sembra che ne sia rimasto folgorato, a colpirlo forse sono state la resilienza e il fascino di una ragazza spensierata ed eccentrica prima e il carisma di una donna solida e irriverente dopo. La storia d’amore tra i due protagonisti è anche la storia di un patto, quello di sostenersi, incoraggiarsi e di vivere le proprie vite uniti, ma liberi. Questo è il mondo che la coppia ha costruito intorno a sé, una realtà non convenzionale che ha bisogno di cura e manutenzione e che nel film i due portano avanti con inciampi, interruzioni, ma rimanendo sempre complici. La difficoltà dei tradimenti e del non essersi sentita abbastanza desiderata come donna, creò del turbamento in Felicia e la Mulligan ha saputo eccellentemente interpretare questo aspetto, donandole l’avanguardia di saper accettare, ma la fermezza di riconoscere i limiti oltrepassati. Nessun dramma, nessuna lacrima fuori posto, nessuno melò, Maestro non racconta il pettegolezzo o le litigate, piuttosto approfondisce l’equilibro e le dinamiche di due persone che si sono scelte.
Per questo Felicia\Carey è il vero cuore di questo film, dimostrando al pubblico che Bradley Cooper ha fatto un ottimo lavoro perché non ha ceduto alla tentazione di raccontare un divo, da divo.


Maestro è un ottimo film, girato con cura e con guizzi di originalità, che si allontana dagli stereotipi del biopic e che racconta con personalità e stile la storia di Leonard Bernstein e Felicia Montealegre. La seconda opera di Bradley Cooper è sorprendente e dolce, scritta e interpretata bene, non ci sono sbavature né colpi di genio e questo lo rende un film equilibrato e davvero godibile che merita il successo che sta avendo.

 

TITOLO ORIGINALE: Maestro
REGIA: Bradley Cooper
SCENEGGIATURA: Bradley Cooper, Josh Singer
INTERPRETI: Bradley Cooper, Carey Mulligan, Maya Hawke, Matt Boomer 
DISTRIBUZIONE: Netflix
DURATA: 129′
ORIGINE: USA, 2023
DATA DI USCITA: 20/12/2023

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Vivo a Milano, ma sono una romana doc, guardo tante serie tv e film e nel mio tempo libero lavoro, faccio sport e viaggio tanto.
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