É arrivata su Sky lo scorso 7 aprile la nuova miniserie dal carattere storico, Mary & George. Un historical drama formato da sette episodi creato da D. C. Moore e basato sul libro The King’s Assassin di Benjamin Woolley. La serie, così come l’opera letteraria, racconta della relazione tra re James VI di Scozia (e I di Inghilterra e Irlanda) e George Villiers, divenuto ben presto Duca di Buckingham.
Con queste premesse, si delinea sin da subito una storia che mette in risalto relazioni extraconiugali e lotte di potere che, in questo pilot, sono solo all’inizio.
JAMES, GEORGE E… MARY
Come detto, il racconto si basa su un’opera letteraria, ma le radici più profonde portano dritte alla vera storia consumatasi alla corte di re James VI a ridosso del 1600. Stando ai resoconti storici, il ventunenne George Villiers si guadagnò le attenzioni del re, fino a diventarne un suo “favorito” dinanzi alla corte e suo amante in camera da letto. Ma dietro questa predilezione del re nei confronti di George, c’è la gran macchinazione di sua madre Mary, vera mente dietro l’ascesa al potere dei Villiers.
La trama di Mary & George verte quindi tutta su questi elementi, anche se il pilot si prende il suo bel tempo per presentare fatti e personaggi risultando fin troppo introduttivo, ma lasciando tante promesse per gli episodi successivi. Una prima puntata, però, utile per capire soprattutto le dinamiche tra madre e figlio, veri protagonisti della storia. Appare quindi subito chiaro il rapporto quasi morboso dei due, con Mary fin troppo “fissata” con George, suo secondogenito e per questo, rispettando i canoni dell’epoca, visto come “l’inutile della famiglia”, colui che non erediterà niente.
Questa posizione di svantaggio che George si porta dietro sin dalla nascita sarà così gestita in modo diverso dai due: laddove George sviluppa un fare rassegnato e un carattere depresso, Mary fa sua la missione di far elevare il figlio e raggiungere obiettivi considerevoli.
Da questi elementi emerge chiaro l’intero carattere della serie che, tra eventi storici e drama, non manca di una certa vena satirica. Un fattore non troppo sviluppato in questo primo episodio, ma che si lascia già intravedere per i restanti appuntamenti, risultando comunque più efficace che in altre serie “satiriche” del momento come The Regime.
CAST
Ma a funzionare sembrano anche i protagonisti scelti. Nei panni di Mary Villiers spicca Julianne Moore, reduce dalla recente interpretazione in May December. La Moore, che nel pilot risulta ampliamente la protagonista principale, regala un buon primo quadro generale della figura di Mary. Una donna che appare fredda e calcolatrice, anche a causa delle circostanze, che non si tira indietro e imperterrita fa ciò che deve per arrivare al suo scopo.
A bilanciare questa figura, c’è l’attore Nicholas Galitzine nei panni di un più ingenuo e “debole” George. L’attore mette così da parte i panni del principe azzurro interpretato in Red, White And Royal Blue per passare a scene decisamente più spinte. Se infatti nel pilot George è stato presentato come inesperto e genuino, le lezioni della madre non impiegheranno troppo ad essere assimilate. Basta uno sguardo al trailer, infatti, per capire come la relazione tra il ragazzo e re James (anche qui, cast di rilievo con Tony Curran), raggiungerà presto caratteristiche più fisiche e sessuali che la serie non lesinerà a mettere in scena. Un altro elemento utile per dare brio ad uno show che tra sesso e intrighi di potere si guadagna tranquillamente la visione.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
|
|
Un pilot un po’ troppo introduttivo, ma che non annienta le buone premesse di una storia che, tra intrighi di corte e irriverenza, ha dalla sua una buona dose di dinamicità.
Quanto ti è piaciuta la puntata?
3
Nessun voto per ora
Tags:
Nata con la passione per telefilm e libri, cresciuta con quella per la scrittura. Unirle è sembrata la cosa più naturale. Allegra e socievole finché non trova qualcosa fuori posto, il disordine non è infatti contemplato.
Tra una mania e l'altra, si fa carico di un'estenuante sensibilità che la porta a tifare per lo sfigato di turno tra i personaggi cui si appassiona: per dirla alla Tyrion Lannister, ha un debole per “cripples, bastards and broken things”.