Netflix ha l’esigenza di rimpolpare periodicamente la sua lista di titoli teen drama con nuove serie che finiscono per essere varianti simili dello stesso virus genere. In questo filone si inserisce Mercoledì che, come detto, attinge a piene mani non solo dal mondo del teen drama ambientato nelle scuole ma anche dal mondo di Harry Potter, come è evidente puntata dopo puntata.
Da un lato questo può essere considerato un aspetto negativo perché denoterebbe una scarsa originalità di idee. Unendo però l’immaginario harrypotteriano al personaggio carismatico di Mercoledì e a delle vibes più gotiche, quello che ne esce è un prodotto, a tratti più adulto, in molti tratti più comico e in definitiva riuscito. D’altronde il mondo creato dalla penna di J. K. Rowling e trasposto in otto film è così ben fatto e costruito, così ben funzionante, che sarebbe uno spreco non utilizzare i suoi elementi di base per un’altra storia. I fan del fantasy leggero in salsa teen troveranno quindi la visione della serie sorprendentemente piacevole.
Resta l’annoso problema degli spettatori attratti al titolo da quel “Mercoledì di Tim Burton” vagamente misleading di articoli e campagne pubblicitarie. È da definirsi misleading perché, sebbene alcuni elementi cari al visionario regista siano presenti, come già detto, è indubbio che, a differenza di molte delle creazioni di Burton che l’hanno reso unico, in Mercoledì la sua mano non è così evidente, nonostante la sua partecipazione come regista e produttore esecutivo.
Per di più questo quarto episodio è l’ultimo diretto da Burton, quindi se qualcuno sperava che quell’immaginario avrebbe preso piede più in là nella stagione farà bene a mettersi il cuore in pace.
DIGGIN’ THE DANCING QUEEN
Tanto per contraddirsi, proprio questo episodio potrebbe essere uno dei più “Tim Burton” della serie. Non si può infatti parlare di “Una Triste Serata” senza parlare della scena del ballo.
Oltre che consacrare Jenna Ortega come artista a tutto tondo (ha coreografato lei stessa la sequenza danzante) consacra Mercoledì come freak tra i freak con la sua unicità ed originalità. Sembra quasi un omaggio alla famosissima dance scene in Beetlejuice, diretto da Burton nel 1988. La scena vedeva i partecipanti ad una cena, posseduti, iniziare a ballare improvvisamente sulle note di Day-O con movenze che ricordano vagamente quelle di Mercoledì. Nel caso ce lo si stia chiedendo, la giovane Addams non è nuova a esprimersi tramite questa forma d’arte, infatti già nella serie La Famiglia Addams degli anni ’60 una piccola Mercoledì insegnava a Lurch a ballare.
A parte la specifica sequenza, la serata del ballo diventa un momento centrale dell’episodio (nonostante non sia utile alla trama) anche per lo scherzo ai suoi danni. Il trailer (con la Weems che urla ricoperta di “sangue”) poteva far pensare a una scena seriamente splatter/horror, quindi quando si capisce che così non sarà si rimane un po’ delusi, un po’ come Mercoledì che sperava fosse sangue di maiale. Comunque resta una bella scena di colore (pun intended) per distinguere questo ballo da tanti altri celebri con finali ben più scontati (non ultimo quello di Stranger Things che chiudeva la stagione).
DARK WEDNESDAY
In questo quarto episodio Mercoledì improvvisamente si ritrova ad avere a che fare con le emozioni tipiche dei suoi coetanei ma che lei non è propriamente pronta ad affrontare. Per certi versi questo però porta il suo character ad essere fin troppo umanizzato. Un esempio è il confronto con Bianca, una pausa dal ballo totalmente inutile ai fini narrativi, in cui le due si scambiano emozioni che lasciano intravedere una sorta di crepa nell’intangibilità della giovane Addams. Sembra che l’aspetto cinico e tetro della sua personalità non sia totalizzante come sembrava agli inizi ma che si limiti alle parole.
Non mancano mai risposte o commenti sagaci e brillanti e questo black humor è uno degli aspetti migliori dello show che rende al pubblico la visione sempre divertente, facendo soprassedere anche a giri di trama un po’ banali. Si spera però che l’obiettivo di Gough e Millar, creatori e sceneggiatori, non sia quello di far diventare lentamente Mercoledì più socievole o sensibile grazie ad amori e amicizie, snaturando un personaggio originale nella sua cupezza brillante. Un character a cui la Ortega dà un’interpretazione davvero convincente e che resta, senza dubbi, la certezza di ogni episodio.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Mercoledì è un ottimo teen drama con un twist dark e un’interprete assolutamente convincente per uno show bingeable e divertente.
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