Il secondo episodio di Mercoledì si apre con la certezza che quello che lo spettatore vedrà per le restanti sette puntate è un classico giallo whodunnit, dove chi guarda non scoprirà l’identità dell’assassino, in questo caso un mostro dalle sembianze licantropesche, fino alla fine.
A fare la differenza però tra questa serie e uno dei tanti gialli che piacciono alle signore di mezza età (si pensi a Poirot, Barnaby, Colombo di cui sono ancora pieni i palinsesti della televisione italiana) è che a indagare è un’adolescente problematica, con istinti omicidi, dotata però di un infallibile istinto e di poteri sensitivi che le permettono randomicamente di avere delle visioni sia sul passato che sul futuro: l’iconica Mercoledì Addams.
Il plot della serie in questo secondo capitolo, si fa più accattivante e lo spettatore è invogliato a proseguire per saperne di più, inoltre l’involucro dove la storia è introdotta, “un mix tra Riverdale ed un Harry Potter in versione gotica” si fa sempre più connotato con qualche sprazzo burtoniano che forse avrebbe potuto osare di più visto che la fantasia non gli è mai mancata.
LA COPPA POE
Mentre le indagini di Mercoledì continuano, tra una visione e l’altra e con diverse novità su quanto successo veramente a Rowan alla fine del primo episodio, il resto della scuola e la gotich girl sono alle prese con la Coppa Poe, una competizione che prende il nome dallo studente più famoso della Nevermore Academy, il celebre poeta americano Edgar Allan Poe (indiscusso protagonista della puntata). Impossibile non pensare, anche se con le dovute differenze, a una citazione della Coppa Tre Maghi protagonista del quarto libro della saga di Harry Potter (ovviamente mentre in Mercoledì sono dedicati solo venti minuti a questa competizione, per Harry Potter si tratta di un libro intero).
La gara, una semplice traversata in canoa da una sponda all’altra del fiume dove chi prima arriva vince, è interessante e funzionale per caratterizzare alcuni personaggi che nel primo capitolo sono stati solo abbozzati, come Bianca Barclay, reginetta della scuola, pronta a tutto pur di vincere ogni competizione e manipolatrice, o Anid, compagna di stanza e quasi amica di Mercoledì, una di quelle adolescenti sempre felici ed entusiaste ma che quando serve sanno tirare fuori gli artigli.
MS. MARILYN THORNHILL
Occupa più spazio, grazie a Tim Burton che ha scritto e immaginato un personaggio solo per lei, Christina Ricci, colei che ha reso realmente famoso in tutto il mondo il personaggio già conosciuto della primogenita Addams. L’attrice infatti ha rischiato di non partecipare al progetto, ma il regista che la voleva fortemente, ha disegnato per lei il ruolo di una professoressa, Ms. Thornhill.
La Thornhill è la classica figura scolastica degli istituti americani, a metà tra counselor e insegnate di attività extracurricolari (nel suo caso tiene un corso sulle piante carnivore). Dotata di grande empatia, è una figura molto vicina agli alunni e anche se non le sfugge niente e conosce bene i ragazzi e i loro segreti, cerca un canale preferenziale per comunicarci, mettendosi al loro pari e cercando di creare un legame più profondo delle altre figure autoritarie della scuola. La Professoressa ha un innegabile debole per Mercoledì, che stima per la sua autenticità e coraggio, lei infatti unica insegnate “normale” della scuola, è sempre stata considerata una reietta tra i normali, ma non abbastanza stramba per i reietti.
Il personaggio si apre in questo secondo capitolo e la bravura della Ricci, con un volto che come sempre buca letteralmente lo schermo, rende anche questo aspetto teen-school della storia, più godibile.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Partita con delle aspettative molto alte, Tim Burton nonostante i flop degli ultimi anni è sempre in grado di generare curiosità e attenzione sulle sue opere basti pensare alle orde di fan riunite per incontrarlo al Lucca Comics di quest’anno, Mercoledì riesce a non deludere lo spettatore, ma solo perché lo sa sorprendere con delle svolte inaspettate nel plot e lo sa coccolare con delle citazioni rassicuranti e famigliari nell’immaginario collettivo. Si sente la mancanza di Mortisia e Gomez, i genitori di Mercoledì che in questo secondo episodio non appaiono mai, se non come ombre del passato, ma si dà anche più respiro ad altri personaggi adulti come la professoressa Thronhill e l’algida preside dell’accademia. Il filo giallo della storia entra nel vivo e vedere questa serie in binge è davvero spontaneo.
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Vivo a Milano, ma sono una romana doc, guardo tante serie tv e film e nel mio tempo libero lavoro, faccio sport e viaggio tanto.
Mi piacciono molto i cani e amo le mezze stagioni, anche se non ci sono più.