Mercoledì 1×01 – Mercoledì È Un Giorno TristeTEMPO DI LETTURA 4 min

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Mercoledì 1x01 recensioneMercoledì è la nuova horror comedy/teen drama arrivata su Netflix il 23 Novembre e basata sul personaggio immaginario di Mercoledì Addams.
L’interpretazione di Christina Ricci nei due film degli anni ’90 (La Famiglia Addams e La Famiglia Addams 2) hanno reso Mercoledì un personaggio iconico e riconosciuto globalmente. Come non pensare, infatti, ai suoi capelli neri corvini raccolti in due trecce, alla sua passione per il macabro ed il gotico, alla sua aura funerea e alle sue battute sagaci e sarcastiche.
Questa volta, a vestire i panni austeri di Mercoledì, viene chiamata la giovane Jenny Ortega (Jane The Virgin, You) che riesce a ricalcare perfettamente tutte le peculiari caratteristiche della rampolla degli Addams.
Catherine Zeta-Jones e Luis Guzmán interpretano i famosi genitori di Mercoledì (Morticia e Gomez), mentre c’è spazio anche per il ritorno di Christina Ricci nell’universo degli Addams, grazie al suo ruolo secondario come insegnante della Nevermore Academy.
La serie, ideata e co-sceneggiata da Alfred Gough e Miles Millar, vede Tim Burton sedere alla cabina di regia per i primi quattro episodi e Danny Elfman come compositore assieme a Chris Bacon.

LA STORIA


Mercoledì può essere considerato come uno spin-off de La Famiglia Addams, un prodotto trasversale nato come fumetto dalla penna di Charles Addams ed approdato sia sul grande che sul piccolo schermo.
La trama è abbastanza semplice: dopo essere stata cacciata da diverse scuole per via del suo carattere e dei suoi istinti quasi omicidi, i genitori di Mercoledì decidono di mandarla alla Nevermore Academy, un sorta di Hogwarts per reietti speciali.
In questa scuola, infatti, si trovano creature di tutti i tipi, dai vampiri ai licantropi, passando per sirene e mutaforma. In questo contesto entra di prepotenza l’elemento teen drama e coming of age della serie che, sicuramente, avrà un focus particolare sulle dinamiche esterne ed interne tra ragazzini.
Nel corso del minutaggio, inoltre, lo show comincia a prendere una piega diversa quando compare il “big bad” della stagione, ovvero una creatura assassina che assomiglia ad un licantropo potenziato.
Da questo momento in poi, la trama assume anche i contorni di una detective story con Mercoledì occupata ad indagare sulla bestia e, allo stesso tempo, scoprire cosa è successo a Nevermore al tempo dei suoi genitori.

I PERSONAGGI


Il fatto che Tim Burton sia uno dei produttori esecutivi (oltre che regista di alcuni episodi) si percepisce in maniera eclatante. Burton, infatti, ha costruito la sua lunga e proficua carriera sull’amore per il diverso e per tutto ciò che non è in linea con certe convenzioni.
In questa serie, ma anche in altre sue produzioni, Tim Burton si rivolge a tutte quelle persone che sono cresciute sentendosi fuori posto, come dei pesci fuor d’acqua e che hanno dovuto lottare per trovare il proprio posto nel mondo.
Mercoledì è già nata in una famiglia particolare, ma, nonostante questo, si sente – e vuole sentirsi – estremamente sola, non compresa, ingabbiata in una quotidianità che non fa per lei e costretta a relazionarsi con una madre che non ama e non approva.
Arrivata a Nevermore questo senso di alienazione si fa sempre più tangibile, dato che Mercoledì sembra non integrarsi nemmeno in un mondo di emarginati.
I personaggi secondari sono solo abbozzati, ma sono funzionali a creare un’atmosfera accattivante e misteriosa, che potrebbe piacere ad una gran fetta di pubblico.
Gwendoline Christie (la Brienne of Tarth di Game Of Thrones) interpreta l’algida preside di Nevermore, Riki Lindhome è la terapista che Mercoledì è costretta a vedere ogni settimana, Jamie McShane è lo sceriffo della città che ha avuto un passato burrascoso con Gomez Addams.
Poi ci sono gli studenti di Nevermore che, seppur abbastanza stereotipati, rispecchiano tutte le diversità con le quali molti ragazzini devono convivere durante la loro adolescenza.

UNA DETECTIVE STORY TRA ADOLESCENZA E FASCINO PER IL GOTICO


Come già detto precedentemente, le tematiche care a Tim Burton sono riconoscibili all’interno della narrazione, così come il suo stile di regia e caratterizzazione dei personaggi.
Da questo punto di vista Mercoledì non aggiunge nulla al panorama seriale contemporaneo, ma si posiziona in quel filone di prodotti che si rivolgono alle minoranze, a chi non si sente rappresentato dalla massa.
Il comparto tecnico, tra regia, fotografia, scenografia e costumi è senz’altro di grande effetto e raggiunge il risultato auspicato, ovvero quello di coinvolgere il pubblico nel suo mondo fatto di gotico e mistero.
La sceneggiatura, almeno per adesso, non spicca per originalità ed alcuni dialoghi appaiono fin troppo scontati. Questo primo episodio, dunque, si sofferma più sull’impatto visivo e scenico che non su quello puramente narrativo.
La strada è ancora lunga, la carne al fuoco è stata preparata ed al pubblico non resta che dare fiducia a questo show per vedere se ne varrà la pena.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Jenny Ortega non fa rimpiangere Christina Ricci
  • Il comparto tecnico: regia, fotografia, costumi e scenografia
  • Un pilot che può piacere ad una grande fetta di pubblico
  • Elementi di teen drama alternati ad una detective story
  • Gli studenti della Nevermore Academy sono troppo stereotipati
  • Niente di originale dal punto di vista delle tematiche e della sceneggiatura

 

La nuova dark comedy con protagonista Mercoledì Addams comincia con un buon pilot, nonostante qualche piccolo difetto. Con un mix tra Riverdale ed un Harry Potter in versione gotica, Mercoledì affascina lo spettatore che, però, ha grandi aspettative per i prossimi episodi.

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Se volete entrare nelle sue grazie, non dovete offendere: Buffy The Vampire Slayer, Harry Potter, la Juventus. In alternativa, offritele un Long Island. La prima Milf di Recenserie, ma guai a chiamarla mammina pancina.

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