Nobody Wants This, che all’inizio doveva intitolarsi Shiksa, non è sicuramente nato e creato per un pubblico prettamente maschile, ma ha il suo target femminile ben chiaro nella testa anche se, tuttavia, ha potenzialmente fascino anche per l’altra fetta di pubblico che si nutre di prodotti pieni di testosterone e violenza.
Chi scrive queste righe non fa propriamente parte di quest’ultima categoria ma si è approcciato al prodotto principalmente per via di un legame affettivo-televisivo creatosi in fase adolescenziale con Seth Cohen Adam Brody e in fase più adulta con Eleanor Shellstrop Kristen Bell. Vedere i due attori uniti in una commedia romantica su Netflix in due ruoli che hanno diverse reminiscenze con i loro altri iconici character ha un po’ le parvenze di un crossover televisivo e tanto basta ad accendere la curiosità per il prodotto creato dalla misconosciuta Erin Foster.
Prodotto che inizialmente, a giudicare dal trailer, sembrava dover essere un film e che invece si è sorprendentemente rivelato essere una serie composta da 10 episodi dalla ragionevolissima durata di circa 25 minuti ciascuno (comprensivi di titoli di coda) anche se è palese che se si togliesse la suddivisione in episodi diventerebbe un film. Nota estremamente positiva e sensata visto che è un segno di consapevolezza da parte della produzione e della Foster che hanno praticamente creato una storia che può essere paragonata ad un film di 2 ore e mezza, lungo ma accettabile se intrattiene. Cosa che accade.
L’ENNESIMA ROM-COM NETFLIXIANA?
Il rischio di incappare in un prodotto romantico superficiale che segue le solite dinamiche è sempre stato storicamente molto grande, vuoi che siano prodotti Netflix, Prime Video, fiction Mediaset/Rai o anche solo uno dei tantissimi prodotti della tv generalista americana. Perché quindi approcciarsi all’ennesima rom-com con questo rischio? Domanda legittima a cui si può dare una risposta piuttosto semplice e che la stessa Kristen Bell ha dato in un’intervista per spiegare la sua partecipazione alla serie: “they are supposed to make you laugh and cry and root for love, and that’s like one of our core emotions; it’s supposed to really make you have some body feels“.
Nello specifico caso di Nobody Wants This i due protagonisti interpretati da Adam Brody e Kristen Bell vivono una specie di situazione alla Romeo e Giulietta, ovvero due persone che appartengono a due mondi completamente diversi a livello sia religioso che culturale, ma che provano un’istantanea attrazione l’uno per l’altra, attrazione che nessun membro delle rispettive famiglie approva e/o sottoscrive. Esiste quindi una linea comune con altri prodotti del genere ovviamente, ma l’idea di base nasce in realtà dall’esperienza diretta della creatrice e showrunner Erin Foster.
Per essere più precisi, pur non essendo una trasposizione diretta della storia che ha portato Foster a diventare ebrea per sposarsi con suo marito Simon Tikhman, c’è ben più di qualche tratto in comune con i due protagonisti anche se lei e sua sorella sono veramente podcaster (The World’s First Podcast) ma lui non è un rabbino, elemento quest’ultimo fortemente suggerito dal produttore e creatore di Modern Family Steven Levitan, qui in veste di produttore esecutivo, per amplificare le differenze tra le due diverse realtà dei protagonisti.
PERCHÈ FUNZIONA BENISSIMO?
Ci sono due componenti fondamentali che vanno perfettamente a braccetto in questa serie tv: la prima è la chimica tra Adam Brody e Kristen Bell, vuoi per la loro vicinanza al tipo di character interpretati, vuoi per via della loro parlantina mista a sarcasmo che è una componente che accomuna praticamente ogni loro performance precedente; la seconda è la sceneggiatura farcita di dialoghi e battute che hanno quel giusto livello di sarcasmo per non risultare esagerati e/o troppo volgari, mantenendo allo stesso tempo una ben più che discreta aderenza con i personaggi.
Se è vero che i due protagonisti, Noah e Joanne, hanno tutti i riflettori puntati addosso e reggono serenamente il peso della scena e della serie sulle proprie spalle, è altresì vero che Justine Lupe (probabilmente più nota per essere stata Willa Ferreyra in Succession) e Timothy Simons nei rispettivi ruoli di sorella di Joanne e fratello di Noah aiutano molto sia per tridimensionalizzare i protagonisti ed i vari background, sia per sostenere il ritmo con battute stemperando il lato romantico. Anche se bisogna ammettere che il character di Simons sia a volte fin troppo cringe.
Il risultato sono tre episodi che si divorano velocemente e che lasciano la voglia di proseguire la visione in un binge-watching compulsivo che però fa bene al cuore, intrattenendo, divertendo senza mai ambire a diventare un cult. E va benissimo così.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Ok, il voto può sembrare esagerato visto che non si sta parlando di una serie tv del calibro di Breaking Bad o di Mr. Robot o di Lost ma è proprio questo il punto: Nobody Wants This è una commedia romantica e, comparata con una qualsiasi altra serie dello stesso tipo, è di gran lunga superiore alla media. Di molto. Raccomandata a tutti.
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Fondatore di Recenserie sin dalla sua fondazione, si dice che la sua età sia compresa tra i 29 ed i 39 anni. È una figura losca che va in giro con la maschera dei Bloody Beetroots, non crede nella democrazia, odia Instagram, non tollera le virgole fuori posto e adora il prosciutto crudo ed il grana. Spesso vomita quando è ubriaco.