Con il terzo episodio, “Death Be Not Proud”, Outlander procede con la narrazione delle vicende di Claire e Jamie e rassicura i fan sulla sorte di Brianna e Roger. I due, infatti, sono ancora vivi e si trovano esattamente nel XX secolo con telefoni fissi e presumibilmente Mickey Mouse a tenere loro compagnia.
La Scozia è sempre nei cuori dei personaggi e questo legame, che si era allentato nella scorsa stagione in favore di un sentimento patriottico verso la nuova casa americana, torna prepotente in tutti loro, in particolare in Jamie, che decide di tornare a casa dalla sorella per riportarle il figlio Ian.
Emozioni contrastanti suscitano invece i sogni di Jamie che da un lato arricchiscono la mitologia di Outlander ma dall’altro potrebbero rovinare ogni cosa.
BLOODY NEWSPAPERS
Roger: “You and your bloody matches. You burned the house down.”
Brianna: “What? No, it was Mama’s ether.”
Roger: “Come on, any kind of spark could have caused that explosion.”
Brianna: “But it wasn’t any kind of spark. It…”
Roger: “Wendigo lit one of your matches. You and your mother… the 18th century’s lucky to have survived you.”
Brianna: “Me? Why are you saying that?”
Roger: “‘Cause, Brianna, it was you. You caused a fire that they survived. A different fire. Look at the date. The fire from the obituary didn’t happen. It couldn’t happen. There was nothing left to burn.”
Brianna: “So we actually did it. We saved them. We changed history.”
Come se gli autori volessero confortare gli spettatori dopo il finale del precedente episodio, “Death Be Not Proud” si apre con Claire e Jamie che si salvano dal gran falò che li avrebbe dovuti vedere morire. Viene subito da chiedersi il motivo per cui i due non abbiano voluto costruire una casetta di mattoni dopo aver appreso della loro morte in un incendio ma, purtroppo, nulla si può fare al riguardo. La distruzione del Ridge ha portato con sé dolore per i protagonisti e in particolare per Claire che non sembra così serena riguardo alla partenza, forse per i ricordi della figlia e dei nipoti che si lascia alle spalle.
In linea generale, la consolazione o il motivo di attesa di questa stagione doveva essere rappresentato dalla Guerra d’Indipendenza americana che avrebbe dovuto vedere i Fraser schierati con la parte dei vincitori ma, a quanto pare, gli autori hanno deciso di glissare e passare oltre, liquidando quella che poteva essere una bella storia con una promessa che Jamie aveva fatto tanto tempo prima a sua sorella.
TRA AMERICA E SCOZIA
La prosecuzione della storia di Brianna e Roger dopo la loro partenza non era inattesa e forse è un bene che sia arrivata a così stretto giro. I due, infatti, dopo l’operazione della neonata Amanda, tornano in Scozia e trovano un bel regalino ad attenderli da circa duecento anni: un baule contenente le lettere di tutta la vita di Claire e Jamie e qualche misteriosa palla da moschetto. Come già detto, il desiderio di tornare alle origini, di tornare alla propria casa, è forte per i personaggi coinvolti e ovviamente i due novelli genitori non potevano che essere i primi ad arrivarci tramite aerei o altri mezzi moderni.
La vista di Lallybroch, ancora in piedi dopo un paio di secoli e ancora di proprietà della famiglia Cameron è un piacere per lo spettatore, come anche il pensiero che Brianna e Roger possano comprarla per farne la loro casa attuale. I fondi necessari non dovrebbero certo essere un problema.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Anche per Outlander il tempo sta per scadere. Il successo dello show, che ha portato la rete a produrre anche un prequel intitolato Blood of My Blood, continua però a confermarsi e la futura chiusura con l’ottava stagione fa ben sperare per uno sviluppo alla fine coerente e dignitoso.
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La notte sognivaga passeggia nel cielo ed il gufo, che mai dice il vero, sussurra che sono in me draghi ch'infuocano approdi reali e assassini seriali, vaghi accenti d'odio feroce verso chiunque abbia una voce e un respiro di psicosfera che rende la mia indole quanto mai nera. Però sono simpatica, a volte.