Outlander 7×07 – A Practical Guide For Time-TravelersTEMPO DI LETTURA 4 min

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Outlander 7x07 recensioneAd un episodio dal termine di questa prima parte della settima stagione, Outlander decide finalmente di fare alcuni passi avanti a livello narrativo.
Della stasi in cui era piombato lo show nell’ultimo lungo periodo si è già discusso ampiamente nelle precedenti recensioni, ma risulta frustrante constatare come il motore di ogni storia sia sempre più riservato agli appuntamenti finali. Un modus operandi che presenta una gestione pedante della stagione, con innumerevoli episodi che si trascinano con storyline ripetitive ed un fulcro narrativo che gira intorno solo agli inevitabili cliffhanger dei finali di stagione.
In questo specifico caso, poi, il prossimo non sarà propriamente un season finale, bensì un mid-season che spezzerà questa settima stagione in attesa di tornare con la seconda parte nel 2024. O almeno, queste erano le previsioni prima che mezzo mondo artistico americano si ritrovasse in sciopero.

MOVIMENTO IN QUEL DI LALLYBROCH


Guardando indietro ai primi episodi stagionali risulta quasi paradossale eppure, sul finale, la storia più interessante sembrano essersela aggiudicata Roger e Brianna. Una storyline che, a parte il fascino del ritorno a Lallybroch, non aveva riservato grande interesse ma che ora dal niente tira fuori un cliffhanger niente male.
Certo, anche in questo caso bisogna fare i conti con uno sviluppo non propriamente sorprendente, con il personaggio di Rob Cameron che non ispirava fiducia neanche per sbaglio sin dalla sua prima apparizione. Il rapimento di Jemmy da parte di Rob apre ora a scenari decisamente interessanti. Da un lato l’episodio avanza la possibilità che i due abbiano attraversato le pietre verso il passato, dall’altro però, vanno considerati alcuni pezzi del puzzle che Rob potrebbe aver connesso attraverso il racconto di Roger e le lettere, alimentando in lui la brama per il famoso oro nascosto. Qualsiasi sia la direzione che la trama prenderà, si accende finalmente una scintilla che di sicuro aiuta a risvegliare lo spettatore dal profondo torpore cui era sprofondato.
Al di là di questo particolare evento, poi, va sottolineata la piacevole presenza dell’ospite di puntata: William Buccleigh “Buck” MacKenzie. Il nome probabilmente non dirà niente alla maggior parte degli spettatori e, per tutti coloro che non sono lettori della saga di Outlander, risulta sicuramente difficile tenere a mente gli infiniti personaggi che appaiono e scompaiono nel corso dei secoli narrati. Dopo aver dato un’occhiata alla biografia del personaggio, però, tutto risulta più chiaro e ci si può quindi concentrare sull’apparizione nell’episodio in sé.
Buck porta dietro di sé numerose domande riguardo il suo non voluto viaggio nel tempo, presentandosi come un character carico di misteri ma che ben si amalgama alla famiglia Mackenzie del futuro lasciando aperte svariate possibilità sul suo ruolo, soprattutto adesso che lui e Roger sembrano pronti a tornare nel passato.

LA BATTAGLIA DI SARATOGA


“A Practical Guide For Time-Travelers” risulta carico di novità anche per quanto riguarda la storia ambientata nel passato. Dopo tanto sperare (quasi una stagione e mezza) finalmente arriva un primo accenno di battaglia, con la timeline che segna settembre 1777 e l’episodio che fa scendere in campo i protagonisti nella Battaglia di Saratoga.
A tal proposito, per quanto la battaglia abbia occupato una parte contenuta della puntata, a favorirne un diverso approccio è stato sicuramente il cambio di prospettiva. Niente più Jamie ad accompagnare lo spettatore sul campo di battaglia, questa volta tocca a William, che continua a vantare un’egregia caratterizzazione. Vedere il suo punto di vista da soldato alle prime armi, entusiasta di scendere in battaglia e poi scioccato dal primo faccia a faccia con la morte, hanno reso più incisive le scene di guerra, oltre a sottolineare nuovamente la buona riuscita del personaggio che sembra destinato a diventare sempre più protagonista.
Parallelamente a William, questa parte di trama porta avanti anche le dinamiche di Claire e Jamie che, tuttavia, appaiono sempre più in disparte da un punto di vista narrativo, dando l’impressione di non aver molto altro da raccontare dopo ben sette stagioni. Il finale di episodio vuole alimentare una qualche preoccupazione nei confronti di Jamie ma non riesce tanto nell’intento dato che, ad ora, (e come già capitato innumerevoli volte) la sua dipartita appare improbabile. O almeno, questa è la versione cinica, per i più romantici c’è sempre la frase premonitrice di Claire da tenere in conto: “You’ll come back to me. You always do. And if you don’t, I’ll come looking for you”.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Cliffhanger finale in Scozia 
  • Buck MacKenzie: buona aggiunta e ottima spalla per Roger e Brianna
  • Finalmente si scende in campo
  • La battaglia dal punto di vista di William 
  • La durata abbondante degli episodi lascia sempre troppo spazio ad alcune scene lunghe e pedanti
  • Jamie e Claire sembrano non avere più altro da raccontare

 

Ad una puntata dal mid-season finale, Outlander ingrana finalmente la marcia. Tra l’inizio delle prime battaglie e gli sconvolgimenti in Scozia, l’ultimo episodio promette quella tanto desiderata “azione”.

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Nata con la passione per telefilm e libri, cresciuta con quella per la scrittura. Unirle è sembrata la cosa più naturale. Allegra e socievole finché non trova qualcosa fuori posto, il disordine non è infatti contemplato.
Tra una mania e l'altra, si fa carico di un'estenuante sensibilità che la porta a tifare per lo sfigato di turno tra i personaggi cui si appassiona: per dirla alla Tyrion Lannister, ha un debole per “cripples, bastards and broken things”.

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