È in arrivo una tempesta ad Ozark, come avverte l’emittente radio che ad inizio puntata sta ascoltando Wendy. Si tratta di una tempesta sia reale, sia metaforica visto quanto mostrato all’interno di questo episodio preparatorio per il gran finale dello show di Netflix.
Un episodio che continua a mostrare i propri limiti relativamente alle trame secondarie, ma che ha tra i punti di forza una rapida e continua escalation nei legami tra i vari personaggi e nei rapporti di forza creatisi ad Osage Beach.
RUTH COSTRUISCE IL PROPRIO FUTURO
Ruth ottenuta la propria fedina penale pulita sembra intenzionata a mettersi alle spalle tutto ciò che di criminale era rimasto nella propria vita. Con la maggioranza delle quote del casinò la piccola di casa Langmore ottiene la licenza e “scaccia” i Byrde innescando una delle tante problematiche che in questo episodio sembrano sul punto di trascinare nell’abisso (o nel fango, considerato il titolo) sia Marty, sia Wendy.
“Mud” si apre con Ruth intenta a dirigere i lavori di costruzione della propria casa con annessa demolizione dell’intera zona camper conosciuta fino a questo momento come “casa Langmore”. Un passo avanti importante per un personaggio che ha finalmente imparato a comportarsi in modo appropriato nelle situazioni in cui era necessario (con il giudice, per esempio) oppure, come avrebbe detto Wyatt, Ruth ha semplicemente imparato a comportarsi da ricca. L’idea della casa è la stessa condivisa dai due cugini in “The Cousin of Death”, toccante come Ruth appunti al capo cantiere tutti i dettagli che Wyatt sognava per la loro abitazione.
TUTTI I PROBLEMI DEI BYRDE
La rivalsa di Ruth, tuttavia, apre scenari drammatici per i Byrde. Il passaggio di proprietà del casinò crea un enorme problema di riciclaggio di denaro dal momento che Omar ha espressamente richiesto di aumentare le cifre per i propri uomini in Messico e senza queste entrate risulta impossibile realizzarlo. Una possibile soluzione, paventata da Marty, è l’utilizzo della Fondazione e dell’imminente evento per riciclare tutto il denaro necessario per il Cartello. Opzione osteggiata da Wendy che vede nella Fondazione la loro unica possibile via “pulita” da Osage Beach e quindi non vuole venga intaccata dal denaro sporco e dalla possibilità di controversie legali che la intacchino.
La perdita del casinò non è l’unico problema visto che nel precedente episodio i Byrde hanno perso a tutti gli effetti l’appoggio di Jonah e Charlotte, entrambi pronti a lasciare i genitori per stare con Nathan, il nonno.
In aggiunta a ciò, Wendy e Marty tentano di risolvere il problema del riciclaggio informando Camila dell’accordo con l’FBI per estromettere a tutti gli effetti Omar. Scelta che si rivolta loro contro nel momento in cui Omar, fiutato l’accordo, confessa alla sorella di non essere il mandante dell’omicidio di Javi. I Byrde restano quindi nuovamente isolati, in una posizione scomoda di intermediazione tra Camila (che vuole la verità sulla morte del figlio) e l’FBI (che vuole avere informazioni precise sulle spedizioni del Cartello).
Tutto sembra, lentamente, andare in mille pezzi sotto gli occhi impotenti di Marty e Wendy.
MEDIATORE O SCHEGGIA IMPAZZITA? QUESTO È IL DILEMMA
Mentre Marty cerca di ricoprire il ruolo di mediatore su tutti i fronti (Cartello, figli, Ruth), Wendy continua a comportarsi come una vera e propria scheggia impazzita rischiando di compromettere quanto costruito fino a quel momento ad Osage Beach. Ma soprattutto, il suo operato rischia di non essere in alcun modo una soluzione per i Byrde. Ed arrivati a ridosso del finale di serie forse potrebbe essere giunto il momento per qualche congettura su cosa attende il pubblico nell’ultimo appuntamento della stagione.
L’ultima persona a comportarsi in maniera così avventata (minacciando Helen e rischiando di far scoprire i Byrde) è stato Ben. Ed è noto a tutti come si è conclusa quella specifica sottotrama. In quel caso, però, a sacrificare il fratello era stata proprio Wendy che si è vista regredire fortemente dal lato umano.
Al contrario, Marty si è mostrato in più di un’occasione più sentimentale e non puro e semplice calcolatore.
Marty potrebbe ritrovarsi a dover scegliere tra Wendy ed i figli, magari proprio per assicurare a questi ultimi un futuro degno di questo nome. Magari proteggendo Ruth dalla vendetta del Cartello accusando la moglie visto e considerato che molti dei personaggi secondari (Ruth, Clare, Rachel) sembrano provare rancore ed odio più per la donna che per Marty. Anche se i dialoghi seminati nella stagione sembrano voler sottolineare un amore riscoperto da parte di Marty per la moglie: se l’uomo dovesse preferire la moglie (“I really hope she’s worth it, man“) a Ruth sarebbe alquanto pronosticabile un’uscita di scena di quest’ultima.
Altro scenario da tenere presente è quello relativo alla gestione del Cartello. Lo scenario di uno dei due Navarro (Omar o Camila) al comando non apporterebbe alcun tipo di evoluzione alla trama; tuttavia la stessa FBI ha lanciato l’idea di utilizzare Marty e le sue capacità per gestire direttamente il Cartello senza intermediari, opzione vagliata anche dai due coniugi durante l’episodio e anche se bocciata dai due, non può essere del tutto scartata.
Ultimo aspetto da tenere a mente per il finale è la opening del primo episodio di questa quarta stagione in cui la famiglia Byrde finiva fuori strada in un terribile incidente all’interno del proprio minivan. Come si riuscirà a ricollegarsi a questa particolare scena? Da tenere presente che la giornata era soleggiata, quindi la tempesta in corso ad Osage Beach era passata; inoltre Jonah e Charlotte erano nuovamente con i genitori, quindi il legame si era in qualche modo rinsaldato. Difficile che questa opening rappresenti la conclusione della serie, molto più probabile invece che venga inserita nella prima parte di puntata per movimentare le acque evidentemente placatesi o dare il definitivo colpo di grazia ai già flebili rapporti della famiglia Byrde. A meno che non si tratti o di un falso flashforward (come quelli di Ruth in “The Cousin of Death” quando sognava di uccidere Javi, Marty e Wendy) o di un falso incidente per far credere che la famiglia sia morta, magari per finire sotto la protezione testimoni (anche se il sangue e la lamiera dell’auto distrutta fanno pensare diversamente).
NONNO, DEUS EX MACHINA E FINALE AL CARDIOPALMA
Accantonati come elementi ormai puramente di contorno continuano ad esserci gli sviluppi legati a Nathan, al suo alcolismo, al rapporto con Wendy e i nipoti e al bieco tentativo di approcciare Ruth da ubriaco fuori dal motel. Una sottotrama ormai totalmente inutile e lasciata in stand-by per il semplice motivo che Jonah e Charlotte dovranno in qualche modo ricucire i rapporti con i genitori per tornare al centro della trama.
Altro lato negativo è l’escalation forse eccessivamente rapida di determinati aspetti, quali per esempio la presa di potere al casinò oppure i continui tentativi da parte di Wendy di farsi ricoverare.
Anche il finale, per quanto al cardiopalma, non convince totalmente: Nelson segue a distanza Ruth e una volta che la ragazza scende dall’auto non cerca di intercettarla o fermarla, tuttavia Ruth capisce che lui si sta dirigendo a casa sua e quindi informa Rachel che, il destino vuole, lo uccide con una precisione da vero cecchino. Una parte che puzza di deus ex machina, per un personaggio (Nelson) che non aveva evidentemente più niente da dire e che in un modo o nell’altro andava tagliato fuori dal racconto. Si poteva trovare un altro modo, esattamente come accaduto per Javi.
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Jason Bateman alla regia e Chris Mundy alla sceneggiatura: questi i nomi ai quali affidarsi in vista del finale.
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Conosciuto ai più come Aldo Raine detto L'Apache è vincitore del premio Oscar Luigi Scalfaro e più volte candidato al Golden Goal.
Avrebbe potuto cambiare il Mondo. Avrebbe potuto risollevare le sorti dell'umana stirpe. Avrebbe potuto risanare il debito pubblico. Ha preferito unirsi al team di RecenSerie per dar libero sfogo alle sue frustrazioni. L'unico uomo con la licenza polemica.