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Ozark 4×01 – The Beginning Of The EndTEMPO DI LETTURA 5 min

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Ozark-4x01Ozark apre questa quarta stagione da una sequenza temporalmente di difficile collocazione: ovviamente si tratta di un balzo avanti temporale rispetto agli avvenimenti del Messico, ma di quanto precisamente? Una sequenza mostrata anche nel trailer di questa prima parte di stagione che raggela il sangue e fa temere per la salute dell’intera famiglia Byrde. Ma ci sarà tempo e spazio per ricongiungersi temporalmente a questa sequenza, ecco quindi che Ozark sfuma lentamente e riporta il proprio pubblico in Messico. Lì dove i Navarro (nella figura di Omar) hanno scelto di continuare con la propria partnership con i Byrde, preferendoli ad Helen, freddata senza remore in un finale di stagione che alzava l’asticella in maniera incredibile.

I BYRDE TRA MESSICO E MISSOURI


Questo primo episodio non ha alcuna intenzione di abbassare i ritmi, anzi, inizia fin da subito a lavorare i fianchi della narrazione spiegando fin da subito quali saranno i compiti di Marty e Wendy: tornati in Missouri, i coniugi dovranno impedire a Darlene (che ora fa squadra con Wyatt e Ruth) di ripiantare i papaveri da oppio; ma soprattutto dovranno riuscire a ripulire la figura di Omar Navarro, allontanandolo quindi dall’ambiente pericolosamente criminale in cui vive, rendendolo di fatto una persona comune senza limite alcuno di spostamento tra USA e Messico. Una cosa impossibile a rigor di logica, così come ammette Wendy (e più avanti Jonah). Ma Marty Byrde ha insegnato al proprio pubblico di essere in grado di trovare la soluzione a qualsiasi tipo di situazione, anche a quelle più disperate e apparentemente senza una via d’uscita. Se sarà questo il caso lo si scoprirà proseguendo la stagione.
Ma già queste premesse mantengono le grandi aspettative suscitate dal finale e dall’omicidio di Helen.
Quale oggetto narrativo per movimentare le acque al lago di Ozark viene introdotto il nipote di Omar, Javier, un giovane scaltro e apparentemente disposto a tutto pur di estromettere lo zio dal comando del Cartello. Un’altra figura che si frappone tra i Byrde e la tanto agognata libertà: sarà interessante se Marty cercherà di sfruttare Javier per salvare la propria famiglia, appoggiandolo nella propria scalata al potere oppure se riuscirà a tagliarlo fuori da tutto esponendolo agli occhi di Omar. Gli equilibri devono ancora essere definiti, ma l’introduzione di un “agitatore” nel Missouri è una saggia scelta degli sceneggiatori per mantenere costantemente alto il pathos narrativo.
In aggiunta a Javier, poi, in città è comparso Mel Sattem, un investigatore privato che sta cercando Helen per conto del marito che vuole portare avanti il divorzio. Una figura esterna all’intero meccanismo criminale instauratosi ad Ozark nelle precedenti tre stagioni e proprio per questo una possibile miccia pronta ad essere detonata.

Javier: “I need to confess. Um, when my uncle first told me about your disagreement with Helen, my vote was to kill the two of you. No offense.”
Marty: “Of course not.”

JONAH, L’ARMA NASCOSTA DI QUESTA STAGIONE


Esattamente come segnalato in “All In”, la sottotrama teen è piacevolmente scomparsa di scena dando modo a Jonah e Charlotte di prendersi il giusto spazio quali vere e proprie pedine all’interno dell’intricato gioco di leve della famiglia. Charlotte sembra non vivere lo stesso disagio provato dal fratello, cercando in tutti i modi di intervenire in favore dei genitori nonostante sia a conoscenza delle scellerate decisioni prese in passato (l’uccisione di Ben), giustificandole probabilmente come necessarie per la sopravvivenza della famiglia.
Jonah vive un secondo lutto molto importante: già con la morte di Buddy in “Outer Darkness” il piccolo di casa Byrde si era progressivamente estraniato dalla famiglia nonostante l’ammirazione e l’aspirazione a diventare come il padre. L’arrivo di Ben aveva scosso il giovane riportandolo ad una normale vita adolescenziale, risulta quindi comprensibile il nuovo crollo emotivo del ragazzo soprattutto quando viene messo a conoscenza da Helen dei veri fatti, ossia che sua madre ha dato l’input per questo omicidio. Nel paradigma di vita del giovane non c’è ancora il termine “preservazione” (motivo per cui Wendy ha fatto assassinare Ben), comprensibile quindi il suo rimanere freddo e distaccato ad ogni tentativo da parte della madre di riallacciare un minimo di rapporto con lui. Conseguenza naturale, poi, l’avvicinamento a Ruth (altro personaggio devastato dalla morte di Ben e quindi dalla decisione di Wendy di lasciarlo uccidere), con conseguente tradimento della famiglia.
Se durante la prima stagione qualcuno avesse detto che Charlotte e Jonah sarebbero riusciti ad entrare così bene all’interno dei meccanismi principali della narrazione, probabilmente sarebbe stato etichettato come visionario.

“Your greatest threat will always come from the inside, Marty. Never forget that.”

PERSONAGGI DI CONTORNO


Messa da parte la famiglia Byrde, tutto il sottobosco di personaggi secondari continua con le proprie rispettive storie: Ruth dopo aver abbandonato Marty e la sua azienda decide di unirsi a Darlene e Wyatt dando il la al suo processo di pulizia del denaro sporco. Primo passaggio? Un’azienda da cui far transitare il denaro: ecco quindi che acquista il Lazy-O Motel in cui precedentemente lavorava.
Darlene e Wyatt procedono con la propria relazione al limite del comprensibile, ma perfettamente in linea sia con i due personaggi, sia con le vite drammaticamente contorte presentate in Ozark.
L’agente Miller, pezzo fondamentale della terza stagione, resta momentaneamente in sordina nonostante venga appuntato e dato per certo un suo ritorno ad Ozark: l’FBI conta di raccogliere nuove informazioni, ma Marty ha intenzione di sfruttare l’aggancio dell’agente per poter ripulire Omar Navarro e, finalmente, uscire dal drammatico tunnel in cui è a sua insaputa stato infilato quasi cinque anni fa.

“I want to own a piece of this town. When city people come on vacation, I want to be the face they see. My place, representing.”

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • La sequenza iniziale
  • I piccoli richiami alle stagioni passate, come per esempio i soldi nascosti al Blue Cat
  • Charlotte e Jonah finalmente parte attiva della narrazione
  • Jason Bateman
  • Javier ed il suo arrivo in Missouri
  • Il piano di Omar per farsi riabilitare agli occhi del mondo
  • Jonah ed il suo “tradimento”
  • Ruth, Wyatt e Darlene: un team-up inaspettato
  • Skylar Gaertner, un ottimo Jonah Byrde
  • Niente da segnalare, ma per tornare ai fasti dello scorso finale di stagione c’è ancora lavoro da fare

 

Una puntata utile per accompagnare nuovamente il pubblico nel mondo criminale della famiglia Byrde in Missouri. Ma si percepisce anche la sensazione di chiusura che la puntata cerca di dare: il cerchio attorno a Marty e Wendy si è definitivamente stretto in una tenaglia tra FBI ed il Cartello dei Navarro. Uscirne illesi sarà molto complicato per tutti.

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Conosciuto ai più come Aldo Raine detto L'Apache è vincitore del premio Oscar Luigi Scalfaro e più volte candidato al Golden Goal.
Avrebbe potuto cambiare il Mondo. Avrebbe potuto risollevare le sorti dell'umana stirpe. Avrebbe potuto risanare il debito pubblico. Ha preferito unirsi al team di RecenSerie per dar libero sfogo alle sue frustrazioni. L'unico uomo con la licenza polemica.

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