The Woman In The House Across The Street From The Girl In The Window 1×07 – Episodio 7TEMPO DI LETTURA 4 min

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Recensione The Woman In The House Across The Street From The Girl In The Window 1x07Nella penultima puntata di questa non proprio esilarante tragedia, appaiono finalmente più chiare le intenzioni che la serie aveva sin dall’inizio ma è ancora più evidente il totale fallimento. Se da un lato l’ironia si fa più frequente e un 90% buono della puntata è costituito da scene a dir poco surreali, dall’altro la banalità delle trovate di scena e l’eccessiva seriosità di regia ed interpretazioni hanno ormai seppellito definitivamente la vena comica dello show.
Tra chi sostiene di aver capito fin da subito la voluta demenzialità del prodotto e chi (come la maggior parte di chi ha recensito gli episodi finora) non ha praticamente mai riso e pertanto non ha colto la suddetta demenzialità, TWITHATSFTGITW anche con questo episodio si conferma essere un prodotto che manca chiaramente il bersaglio. Qualsiasi esso sia.

ABBIAMO UN COLPEVOLE


Finalmente si capisce qualcosa sulla morte della povera Chastity e si sblocca una trama che veniva rimbalzata a destra e a sinistra da troppo tempo. L’eccessiva frammentazione dello story telling, tra flashback, visioni alcoliche e cambi di prospettiva, si può dire aver solo esasperato lo spettatore, con la conseguenza che la rivelazione di questa puntata regala un catartico momento di sollievo ricordando al pubblico che è veramente quasi tutto finito.
Un pizzico di soddisfazione, almeno, è dato dal fatto che qualche pronostico sulla colpevolezza di Buell si poteva già fare. Questo non solo perché è l’unico dei personaggi ad essere oggettivamente disturbato (a prescindere dai deliri di Anna), ma anche perché l’attore è diventato noto al pubblico seriale per avere già vestito i panni di un serial killer. Si sta parlando della magistrale interpretazione di Ed Kemper in Mindhunter, che nel 2017 ha stregato specialmente il pubblico americano e alla quale si vede che Britton è rimasto particolarmente affezionato.

L’APICE DEL FALLIMENTO


Nonostante la chicca di Britton serial killer, non si può certo dire che la puntata si salvi. Probabilmente sarà la migliore dopo parecchie ma, come si diceva ad inizio recensione, questo episodio conclama il totale flop di TWITHATSFTGITW. La ripetitività delle dinamiche, l’ambiguità povera delle scene “comiche”, l’incommensurabile inutilità dei flashback che non s’inseriscono in alcun modo nella trama, rendono “Episodio 7” l’emblema di tutto quello che la serie non è riuscita ad essere.
L’apoteosi della futilità di questa parodia mancata è senza dubbio rappresentato dai ben 5 minuti di telefonata sul finale dell’episodio. Il preteso “colpo di scena” che il medico al telefono è lo stesso marito di Anna (intenzione ancor più evidente se si guarda la serie sottotitolata) non sorprende proprio affatto. Lo stesso carattere confessorio del dialogo, che vorrebbe far dell’ironia sulle rivelazioni con cui si lanciano i protagonisti dei thriller nei momenti di massima tensione, non suscita assolutamente nessun sentimento né di ilarità né di commozione nello spettatore.
A dispetto della bontà delle intenzioni, quindi, ancora una volta il contorno fagocita lo sforzo degli attori protagonisti, azzerando il valore dello show. Se si sostituissero Kristen Bell, Cameron Britton e Michael Ealy (cioè Douglas) con dei volti meno noti – e non si sta nemmeno parlando di attori di prima categoria – è pacifico convenire sul fatto che questa serie non avrebbe avuto il minimo successo e che la stramaggioranza del pubblico non sarebbe arrivata a guardarla fino alla fine (sempre che così non sia stato ugualmente).

UN ERRORE DA NON RIPETERE


Cosa si sarà portato a casa il produttore Will Ferrel, insieme alla co-produttrice Kristen Bell, non ci è dato saperlo. Quel che ci si può augurare è che abbiano imparato una grande lezione di umiltà: la satira non è roba per tutti e saper far ridere non è assolutamente la stessa cosa che fare dell’ironia.
Nessuno discute sul valore potenziale del genere comedy, che può anche essere utilizzato per veicolare messaggi critici nei confronti del pubblico e della tv mainstream in maniera intelligente, ma i meccanismi comunicativi ed il linguaggio sono assolutamente diversi rispetto a quelli della satira o della parodia.
Questo esperimento, agevolato in partenza sia dalla presenza del romanzo sia da quella del film che consentivano al pubblico di concentrarsi sul fattore comico più che sulla storia in sé, non sarà sicuramente da ripetere. Resta solo da tirare il fiato e guardare l’ultima puntata.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Cameron Britton nuovamente nei panni di un serial killer
  • Una demenzialità che non riesce a far ridere
  • Il flashback sulla pittura di Anna è solamente penoso
  • Il climax ascendente del finale non si riesce a rompere con le uscite grottesche, appiattendosi miseramente

 

Una puntata che non lascia ormai nessuna speranza a TWITHATSFTGITW che prova disperatamente a strappare qualche risata al pubblico arrivati a ridosso della fine senza nessun apprezzabile risultato.

 

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