Con il terzo episodio della seconda stagione, Severance continua a giocare con la sua narrazione frammentata e con l’espansione della mitologia della Lumon, lasciando sempre più spazio ai misteri e alle dinamiche tra i personaggi in quello che sembra essere un episodio quasi “filler” in certi momenti, o per meglio dire non così determinante, almeno fino agli ultimi minuti. Comunque non ci si lamenta perchè la regia di Ben Stiller è sempre curatissima.
Il ritmo rimane volutamente compassato ma ogni nuovo dettaglio aggiunto alla storia contribuisce ad aumentare quell’alone di mistero intorno a tutti e tutti, e ora si arriva pure ad aggiungere carne sul fuoco con quello che si potrebbe serenamente definire come “il mistero delle capre“. Capre che fanno parte di questo dipartimento chiamato Mammalian’s Nurturable ora sono guidate e protette da nientepopodimenoche Brienne di Game Of Thrones, cioè Gwendoline Christie.
Ma tralasciando le capre e questa storyline secondaria che sicuramente ha il suo fascino ma è probabilmente equiparabile per importanza al mistero degli orsi polari in Lost, è giusto concentrarsi sui tre argomenti principali di questa “Who Is Alive?”: Cobell, il primo incontro tra “extra-coniugale” tra Innie e Outie ed infine l’esperimento finale di Reghabi su Mark.
COBELL DISOCCUPATA
Uno degli elementi più interessanti dell’episodio è il modo in cui Harmony Cobell continua a essere una presenza centrale nella serie pur non essendo praticamente nella serie perchè se si guarda al minutaggio totale delle ultime 3 puntate si raggiungono forse i 10 minuti. Se da un lato il suo personaggio è sempre stato un enigma, ora diventa evidente che lei crede realmente nella missione della Lumon, o almeno in quella che era la sua missione prima di essere allontanata. Il desiderio quasi ossessivo di essere reintegrata all’interno dell’azienda la porta a muoversi in modo ambiguo, cercando di dimostrare il suo valore ma al tempo stesso sembra anche palese che il Board della Lumon non abbia i suoi stessi fini.
Il suo percorso potrebbe avere due strade: o verrà riaccolta nella Lumon trovando un modo per riconquistare la fiducia dell’azienda, oppure verrà manipolata e usata per scopi che nemmeno lei ha ancora compreso. Ci sono buone probabilità che alla fine venga reintegrata, ma a questo punto è tutto estremamente imprevedibile.
“MIA MOGLIE È UNA OUTIE“
Un altro momento significativo dell’episodio riguarda Dylan che per la prima volta ha un’interazione con la sua moglie Outie. Questa rivelazione è interessante non solo per il fatto stesso che Dylan stia iniziando a vedere il suo mondo esterno ma anche per il contrasto tra ciò che si sà di lui come Innie e ciò che emerge dalla sua vita reale. E a tal proposito il breve flash di lui in salotto con la moglie offre una prospettiva completamente diversa e utile. L’idea che Dylan potesse avere una vita così distante da ciò che si vede all’interno dell’azienda aggiunge un nuovo livello di complessità interesse alla sua storyline, storyline che però non è così interessante come quella di Irving, specialmente dopo la sua telefonata nella cabina telefonica nello scorso episodio, telefonata che lascia aperte molte domande.
FU-SIO-NEEEEEEEEEEEE
Il momento più importante dell’episodio arriva però nel finale quando Mark incontra Reghabi Reghabi trova Mark, la donna che si sta rivelando una figura chiave nella sua lotta per scoprire la verità. Reghabi lo aiuta a comprendere meglio ciò che sta accadendo al suo Innie all’interno della Lumon, utilizzando una procedura al limite del consentito che gli permette di avere una sorta di consapevolezza transitoria tra i due stati.
Questa è una svolta enorme per la narrazione perché finalmente Mark potrebbe iniziare a collegare i due mondi, con implicazioni enormi sia per il suo Outie che per il suo Innie. Ovviamente essendo solo il terzo episodio della seconda stagione (e con una 3° stagione praticamente già in saccoccia anche se ancora non confermata) è verosimile non aspettarsi alcuna rivelazione significativa nel breve periodo. Però qualcosa comincia a muoversi.
THUMBS UP |
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Severance continua ad alzare la posta in gioco senza mai rivelare troppo. Il mistero delle capre, il Dipartimento Mammalian’s Nurturable, la crescente ossessione di Cobell per la Lumon, la prima connessione tra Dylan e la sua Outie moglie e, soprattutto, il tentativo di Mark di rompere il confine tra i due mondi rendono questo episodio uno dei più densi della stagione. Ogni dettaglio sembra portare a qualcosa di più grande e complesso, e il bello è che la serie si prende il suo tempo per costruire ogni elemento con precisione, lasciando spazio alle teorie e al coinvolgimento attivo dello spettatore. La seconda stagione sta dimostrando di non avere paura di espandere la sua mitologia, e se la strada intrapresa continuerà su questa linea, il risultato potrebbe essere qualcosa di davvero straordinario.
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Fondatore di Recenserie sin dalla sua fondazione, si dice che la sua età sia compresa tra i 29 ed i 39 anni. È una figura losca che va in giro con la maschera dei Bloody Beetroots, non crede nella democrazia, odia Instagram, non tollera le virgole fuori posto e adora il prosciutto crudo ed il grana. Spesso vomita quando è ubriaco.