Dopo un inizio di stagione non propriamente brillante, Shadow And Bone inizia a carburare. Ed era anche ora.
I primi episodi di questa seconda stagione dovevano caratterizzare il resto del Grishaverse ma, nonostante la vittoria di Alina contro la Frusta Marina, le vicende non avevano propriamente attecchito e lasciato lo spettatore in un limbo tra il sonno leggero e un risveglio improvviso solo ad ogni ingresso di uno dei Corvi. Il tutto fino alla fine del terzo episodio.
UN MATRIMONIO… E UN DIVORZIO?
Nikolai Lantsov: “Today marks the start of a new era of cooperation between Lantsovs and the Grisha. I’m delighted to announce my engagement to Alina Starkov, the Sun Summoner and new leader of the Second Army. Together, we will build a better future for Ravka”.
L’accettare la proposta di fidanzamento di Nikolai da parte di Alina ha cambiato davvero le carte in tavola: ora l’Evocaluce ha una posizione politica quasi consolidata ed è anche a capo dell’Esercito. La sovrapposizione con la situazione di Kirigan prima di rivelarsi al mondo come Darkling è “lampante”. Tuttavia, nonostante la scelta di Alina sia utilitaristica e dettata da un senso politico oltre che di giustizia, seppur fino a questo momento era rimasto sconosciuto per lei, risulta forse troppo affrettata.
Ci si chiede perché mai la protagonista, che fino a pochi mesi prima aveva nascosto al mondo intero il suo potere per non essere separata dal suo Mal, ora abbia trovato il coraggio addirittura di affrontare un fidanzamento ufficiale (anche se solo di facciata) con il secondogenito del re, abbandonando così l’orfano da solo, in cerca del terzo Amplificatore per lei.
Ovviamente, la protagonista è guidata dalla sua missione e per riuscirci ha bisogno che tutti i Grisha che sono fuggiti da Kirigan si fidino di lei e la seguano, considerando la sua attuale incapacità di fronteggiare il temuto nemico e distruggere da sola la Faglia.
Mal: “Why agree to lead the Second Army? The engagement was there to protect you, not put you on the front line”.
Alina: “What about Grisha who need protezione? Ravka’s on the brink of civil war. Rogue soldier weren’t killing Grisha, it was on Vasily’s orders”.
Mal: “Running the Second Army won’t change that. It will put a larger target on you back”.
Alina: “All Grisha are being targeted. I was trying to provide hotel”.
Mal: “If you want to help Grish, we need to focus on finding the Firebird. Once you tear down the Fold, the reason for war, for hating Grisha, all goes away”.
Alina: “Once the Fold is gone, someone else can leader the Second Army. Nikolai can find himself a new bride. But we came here to unite Ravka”.
Mal: “You came here for Ravka. I came here for you. You’re my flag, Alina. You’re my nation, not this swamp”.
L’INCAPACITÀ DI ALINA: LA SPADA NESHYENYER
Rimane quindi sorprendente come la protagonista della serie sia così lontana dall’archetipo cui dovrebbe appartenere. In ogni fantasy che si rispetti l’eroe ricerca dentro sé stesso gli strumenti per affrontare il suo nemico. Può capitare che a volte debba trovare un oggetto che lo aiuti, ma la morale è sempre la stessa: la vera arma è proprio all’interno di sé stessi, nella convinzione di vincere oppure, in parole più semplici, nell’intenzione. Parole affidate a un personaggio secondario qualunque e che Alina non sembra aver recepito appieno.
In questi episodi, come anche nella stagione precedente, appare chiaro che gli autori abbiano disegnato un ritratto di un’Alina che ancora non ha capito il concetto basilare e che continua a cercare fuori di sé qualsiasi Amplificatore le capiti a tiro che possa aiutarla a non sforzarsi troppo. Dopo il Cervo di Morozava è la volta della Frusta Marina, poi dell’Uccello di Fuoco, per arrivare infine al famigerato merzost, quanto di più oscuro possa esserci nel Grishaverse.
Neanche il pericolo dei nichevo’ya di Kirigan la aiuta a fare chiarezza e a concentrarsi sul suo allenamento e per questo rimane solo da trovare la spada Neshyenyer a Shu Han, la Spada Implacabile. E ovviamente ad assolvere questo compito non può che essere il malcapitato Mal, opportunamente aiutato. La domanda quindi rimane: Alina riuscirà mai a trovare la soluzione dentro di sé piuttosto che fuori?
I CORVI
Riproponendo una dinamica molto simile alla prima stagione, la storyline dei Corvi comincia a ricongiungersi con quella di Alina. Anche se il gruppo di banditi ha avuto qualche problema negli episodi precedenti, in “Every Monstrous Thing” gli autori permettono a Kez e compagni di avere una rivincita. Per una volta l’articolato piano del boss sembra avere qualche speranza di riuscita e le nuove aggiunte di Waylan e Nina danno finalmente un contributo interessante, confermando la scelta degli autori di aggiungere ben due presenze ad un gruppo già affiatato.
Inoltre, le relazioni che si sono create tra i cinque sembrano funzionare positivamente e fanno ben sperare per il possibile spin-off basato su Six Of Crows su cui Eric Heisserer, creatore della serie, starebbe già lavorando. Non resta che sperare.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Shadow And Bone procede per la sua strada e inizia a carburare. Rimangono dubbi sulla gestione del personaggio principale di Alina ma il gruppo dei Corvi rimedia a questa mancanza.
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La notte sognivaga passeggia nel cielo ed il gufo, che mai dice il vero, sussurra che sono in me draghi ch'infuocano approdi reali e assassini seriali, vaghi accenti d'odio feroce verso chiunque abbia una voce e un respiro di psicosfera che rende la mia indole quanto mai nera. Però sono simpatica, a volte.