Shadow And Bone 2×05 – Yuyeh Sesh (Despise Your Heart)TEMPO DI LETTURA 3 min

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Shadow And Bone 2x05 recensioneLa serie di casa Netflix basata sulle opere di Leigh Bardugo prosegue con lo scontro a distanza tra l’Evocaluce Alina e il Generale Oscuro Kirigan,  connessi da un legame molto forte che la protagonista fatica enormemente a rescindere. Il tutto, mentre i Corvi sono alle prese con l’ennesima mirabolante avventura.

KAZ BREKKER E I CORVI


In questo episodio, così come in tutta la stagione, vi è un maggior focus narrativo sul personaggio di Kaz Brekker, di cui finalmente si ha un background con un deciso approfondimento psicologico che, grazie a diversi flashback, fanno comprendere allo spettatore i numerosi traumi subiti dal criminale del Barile.
Un character molto affascinante, il più riuscito dello show, su cui Netflix ha deciso di investire visto l’ampio seguito della serie ordinando uno spin-off sui Corvi.
Il variegato gruppo di criminali e non rappresenta il meglio di questo secondo ciclo stagionale, per un banda composta da personaggi diversi per etnia, estrazione sociale, competenze e poteri, spesso con obiettivi diversi ma riuniti ora alla ricerca della spada Neshyenyer a Shu Han. Una boccata d’ossigeno fondamentale per la trama che invece risulta bloccata su altri versanti.
La storyline dedicata ai Corvi è parallela alla missione di Alina è ovviamente le due storie sono destinate a ricongiungersi, come è stato anche per la prima stagione, con l’apporto della banda che sarà fondamentale, anche se indiretto, per salvare i vari regni dalle mire dell’Oscuro.

TUTTI PAZZI PER ALINA


Sin dalla season premiere la gestione di Alina non ha convinto molto e con il passare degli episodi la situazione non è migliorata, anzi.
Naturalmente la protagonista principale della serie, giovane, bella, Sankta, con poteri straordinari, ha uno stuolo di pretendenti che variano tra il suo fedele Mal, il principe Nikolai Lantsov, che a breve sarà Re di Ravka, e il Generale Aleksander Kirigan, sempre ben interpretato da Ben Barnes.
Su questo aspetto la narrazione ammicca continuamente, tra detto e non detto, sguardi lascivi e innamorati e numerosi coinvolgimenti sentimentali tra diversi personaggi, senza però che questo aggiunga effettivamente qualcosa di positivo alla storia. Spesso, infatti, risultano inutili anche alla luce di un minutaggio eccessivo, ben 60 minuti di durata complessiva della puntata, non necessario.
Sicuramente è interessante il modo in cui si sta sviluppando la particolare connessione tra i poteri di Alina e Kirigan, ma questo continuo rincorrersi tra i due personaggi principali inizia a stancare, soprattutto perché Alina, nonostante abbia ottenuto la Frusta Marina, sembra comunque bloccata e lontana dai propri obiettivi e lo stesso si può dire per il Generale. Lo scontro, per ora rimandato, è comunque inevitabile e destinato probabilmente a mietere vittime eccellenti.
Da segnalare positivamente, invece, il ritorno con un ruolo più attivo di Baghra, un personaggio potente e che ha numerose informazioni sui molti misteri dei vari regni e, per questo, in grado forse di consigliare e in parte guidare Alina verso il suo destino.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • L’approfondimento psicologico di Kaz Brekker
  • I Corvi: nuova missione, nuova ambientazione, nuovi personaggi che si uniscono al gruppo: ossigeno puro per la trama
  • Il ritorno di Baghra con un ruolo più attivo
  • Troppi 60 minuti per una singola puntata
  • La gestione di Alina non convince a pieno
  • Fioccano coinvolgimenti sentimentali tra i vari personaggi, ma non aggiungono molto alla trama

 

Un episodio sicuramente non esaltante, caratterizzato da una gestione discutibile di Alina e da diverse sottotrame sentimentali, per 60 minuti riempiti non sempre al meglio e da cui si poteva tagliare tranquillamente almeno un quarto d’ora. A brillare invece sono i Corvi e relativa trama, con la nuova ambientazione e una nuova pericolosa missione da portare a termine. Complessivamente la puntata si attesta su una valutazione sufficiente, ma la sensazione è che la serie possa fare di più, sperando vi sia un deciso cambio di passo negli ultimi tre episodi di questa seconda stagione.

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Venera due antiche divinità: Sergio Leone e Gian Maria Volontè.
Lostiano intransigente, zerocalcariano, il suo spirito guida è un mix tra Alessandro Barbero e Franco Battiato.

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