Justified: City Primeval 1×01 – City PrimevalTEMPO DI LETTURA 5 min

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Justified: City Primeval 1x01 Recensione

“See what I got here? That “young thing” is my daughter. So we’re all gonna stay real frosty because you don’t want to spend hours out in gator country waitin’ to get hauled off to the local shithole. If you scratch my back, I’ll scratch yours. You have my word.”

Raylan Givens è tornato.
A 8 anni dalla messa in onda di “The Promise” – il series finale dell’apprezzatissima Justified – la rete via cavo FX ha deciso di riproporre sul piccolo schermo uno degli U.S. Marshall più iconici nella storia della televisione. Il 18 luglio, infatti, sono stati trasmessi i primi 2 episodi di Justified: City Primeval, considerabile un sequel poco ortodosso dello show andato in onda per 6 stagioni, dal 2010 al 2015.
Come nel caso dello show originale, questa stagione – composta da 8 episodi – è basata su un romanzo di Elmore Leonard, “City Primeval: High Noon in Detroit“. Perché, allora, si è parlato di sequel poco ortodosso? Perché nel romanzo di Leonard non è presente il personaggio di Raylan Givens. Il Marshall è protagonista in 4 romanzi di Leonard, i quali sono stati utilizzati come base per Justified. La produzione letteraria del compianto scrittore della Louisiana, tuttavia, era molto più ampia e variegata e si compone di altre opere, come per l’appunto City Primeval.
La scommessa dei nuovi showrunner Michael Dinner e Dave Andron – entrambi produttori di Justified dal 2011 al 2015 – è quindi ambiziosa. Si tratta, infatti, di prendere un personaggio letterario e televisivo e trasportarlo in una nuova opera dello stesso autore, sperando di riprodurre l’effetto originale. Pur con tutte le cautele del caso, la sensazione è che abbiano fatto centro.

DESTINAZIONE DETROIT


Il pilot ha inizio 8 anni dopo l’arresto di Boyd Crowder, la morte di Boon e la fuga di Ava. Raylan Givens (ovviamente interpretato da Timothy Olyphant) è tornato a lavorare in Florida e deve fare i conti con le intemperanze di sua figlia quindicenne, Willa (Vivian Olyphant, figlia di Timothy).
In seguito a una tentata rapina nei loro confronti da parte di un uomo di Detroit, Raylan e Willa si trovano catapultati nella città più popolosa del Michigan. Ben presto, Raylan è velocemente coinvolto in vicende sempre più serie e pericolose rispetto a un tentativo di rapina, e finisce per restare nella Motor City.
Il pilot, scritto dai due showrunner, ha una natura fortemente introduttiva. Una sequenza di immagini e suoni ha l’obiettivo di dare allo spettatore contezza di Detroit e del suo difficile passato recente. Inoltre, non poteva mancare l’inevitabile presentazione dei nuovi colleghi di Raylan, come gli agenti Norbert Bryl (Norbert Leo Butz), Maureen Downey (Marin Ireland: Hell Or High Water) e Wendell Robinson (Victor Williams: The Affair, Sneaky Pete).
Soprattutto, però, questo pilot ha avuto lo scopo di introdurre al pubblico il personaggio di Clement Mansell, ossia il villain di questa stagione.

I NUOVI NEMICI


Le eredità non sono mai semplici da gestire. Ciò risulta particolarmente vero se l’eredità è quella di Boyd Crowder e di un attore carismatico e di talento come Walton Goggins. Il compito di Boyd Holbrook (Narcos) non si prospetta dunque affatto semplice.
Dopo i primi 52 minuti, è possibile affermare che Elmore Leonard avesse una certa passione per i villain fuori dagli schemi. Ben lontano dalla figura del cattivo freddo e razionale, Clement Mansell presenta delle note istrioniche che ricordano Crowder.
Sin dall’inizio, Clement viene mostrato come un criminale violento e che preferisce compiere azioni crudeli piuttosto che cinicamente raggiungere gli obiettivi prefissati. Si veda, ad esempio, la decisione di uccidere il giudice Guy e la sua assistente come rappresaglia per una precedenza non data in un parcheggio, nonostante la sua complice fosse in macchina con la potenziale vittima.

IL NUOVO VECCHIO JUSTIFIED


Se non fosse per la presenza di Raylan Givens, sarebbe impossibile dire che questo pilot appartenga all’universo narrativo di Justified. Ciò non è causato esclusivamente dalla totale assenza dei personaggi che hanno reso iconico lo show, da Boyd e Ava Crowder ad Arlo Givens, Art Mullen e Winn Duffy.
Lo show ha semplicemente una natura completamente diversa. Il tono è molto più cupo, Raylan – pur mantenendo alcuni atteggiamenti da cowboy – è invecchiato ed è meno leggero e auto-ironico. Come è ovvio, anche le ambientazioni sono radicalmente differenti, dato che dalla depressa campagna dell’East Kentucky si è passato alla decadenza di una grande città industriale.
Il vero colpo messo a segno dal pilot, tuttavia, è proprio che queste differenze non risultano essere un difetto. Al contrario, appaiono come più necessarie che mai. Nelle sue dimenticabili avventure nei boschi dello stato di New York, Dexter Morgan non è mai stato a suo agio, sembrava un pesce fuor d’acqua. In questo caso, invece, il Marshall del Kentucky sembra essere perfettamente integrato a Detroit – città di 700.000 abitanti, di cui il 78% sono afroamericani – proprio perché è completamente estraneo al contesto.
La differenza, dunque, la fa la scrittura del personaggio. Raylan Givens è rimasto sempre coerente con se stesso, è maturato ma non si è mai snaturato. Le sue caratterizzazioni definite e ben congegnate lo rendono adattabile anche in contesti molto diversi da Harlan. Che sia nel Kentucky o a Detroit, lui è e rimane Raylan Givens. E Raylan Givens è l’anima di Justified.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Il ritorno di Raylan Givens
  • Timothy Olyphant sembra non aver mai svestito i panni del Marshall del Kentucky
  • L’inizio di Boyd Holbrook e del suo Clement e convincente… 
  • La decisione di inserire Raylan in un contesto narrativo a lui estraneo è rischiosa, ma sembra pagare i giusti dividendi
  • Già nel pilot sono presenti numerose scene di azione in stile Justified 
  • I fan più attenti avranno notato che Willa dovrebbe avere meno di 15 anni. Come dichiarato dallo stesso Olyphant, è stata una forzatura narrativa atta a rendere centrale il personaggio della ragazza
  • …. ma la mancanza di un villain iconico come Boyd Crowder (e di Walton Goggins) rischia di sentirsi sempre di più

 

Il Marshall Raylan Givens è tornato, e non c’è altro da aggiungere.

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Romano, studente di scienze politiche, appassionato di serie tv crime. Più il mistero è intricato, meglio è. Cerco di dimenticare di essere anche tifoso della Roma.

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