Supacell 1×04 – 1×05 – 1×06 – Andre – Rodney – SupacellTEMPO DI LETTURA 5 min

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Supacell 1x04 recensione Guardando il finale di Supacell viene da domandarsi: è più importante il cliffhanger che carica come una molla per la seconda stagione e le rispettive aspettative oppure è più importante il viaggio e la qualità dimostrata dall’inizio alla fine?
La risposta la deve dare ogni spettatore, ma è sicuramente un qualcosa che non va applicato solamente a Supacell ma a qualsiasi serie tv. Il finale col botto che lascia l’acquolina per vedere cosa accade ha sicuramente il suo “perchè”, ed è un “perchè” che retroattivamente migliora tutto quello che si è visto in precedenza anche se non eccelso. Che poi è un po’ il caso di Supacell ma è anche il caso di The Boys, giusto per citare un’altra serie con questo tipo di impostazione.
Con questo non si vuole dire che Supacell faccia schifo o che non sia degno di essere guardato, perchè alla fine è serenamente un paio di spanne sopra di moltissima porcheria che può essere trovata nel catalogo Netflix, però non è nemmeno etichettabile con la parola “capolavoro” visti alcuni difettucci e una trama che è parzialmente prevedibile, con l’eccezione del finale e della scena post titoli di coda.

Supacell 1x05 recensioneUNA LENTA FORMAZIONE


Rispetto al primo trittico di episodi, in questi rimanenti tre si respira decisamente un’aria diversa: i vari character hanno cominciato a prendere pieno possesso dei rispettivi poteri, le varie connessioni tra protagonisti si solidifica e diversi nodi arrivano al pettine.
Senza alcuna ombra di dubbio Supacell risplende negli scontri piuttosto che nei dialoghi (spesso fini a loro stessi) anche perchè, e questo è uno degli aspetti negativi dello show, non tutti i protagonisti bucano lo schermo e/o risultano simpatici e/o approfonditi sufficientemente. I cinque protagonisti sono raggruppabili all’incirca in tre categorie:

  • protagonisti (Michael e Tazer): inutile negare che i character più interessanti siano quelli diametralmente opposti di un Michael che prova ad assemblare il gruppo visto nel futuro nel tentativo di salvare Dionne e di un Tazer totalmente immaturo e acciecato dalla voglia di vendetta; due character che in comune hanno una tridimensionalizzazione molto buona tanto da rendere possibile un certo tipo di empatia con entrambi;
  • co-protagonisti (Sabrina): tra i cinque membri di questo strano gruppo creato da Rapman, Sabrina (oltre che Michael) è l’unico character senza troppi problemi, dedito al lavoro e fondamentalmente definibile come una persona normale che non emerge per doti particolari (fatta eccezione per i superpoteri ancora poco chiari, tra l’altro), non è simpatica ma non è nemmeno antipatica; serve probabilmente come ago della bilancia per compensare le varie teste calde del gruppo;
  • personaggi criminali in cerca d’autore (Andre e Rodney): infine ci sono due character che rappresentano palesemente (insieme a Tazer) quella parte della South London che Rapman ha sperimentato sulla propria pelle, ovvero chi spaccia droghe leggere per fare qualche soldo e chi invece è stato bloccato dalla polizia nel posto sbagliato al momento sbagliato e ora ha un sistema che non gli permette di reinserirsi nella società.

Specialmente in “Andre” e “Rodney” si denota un discreto tentativo, purtroppo non riuscito, di Rapman di concedere più spazio proprio a questi due character ma il risultato non è proprio dei migliori, finendo per sancire Andre come il personaggio comico della serie e Rodney come quello meno capito.

Supacell 1x06 recensioneIL POTERE DELLE ASPETTATIVE


È chiaro che, a livello temporale, questi sei episodi non avrebbero portato lo spettatore fino a quel momento nel futuro visto sul finale del primo episodio, e proprio mentre si scrivono queste righe è arrivata la bella notizia di un rinnovo per la seconda stagione, anche solo per rendere giustizia a questo finale apertissimo. Quindi di per sè un finale come questo è senza ombra di dubbio più che pregievole visto che carica di aspettative la prossima annata senza dimenticarsi di sganciare un paio di bombe inaspettate proprio negli ultimi minuti. Sembra quasi come se Rapman, dopo la lenta genesi per riunire i vari protagonisti, si fosse scrollato di dosso un peso insormontabile e sia diventato improvvisamente più leggero e leggiadro nella scrittura dello scontro finale e del post-scontro.
La morte di Dionne, anche se un po’ forzata, rientra in quella casistica di eventi che devono accadere in un modo o nell’altro perchè si parla di una storia che si snoda tra passato e futuro, con salti temporali che devono essere considerati ed eventi che sono imprescindibili, un po’ come la morte di Zio Ben o di Gwen Stacy per Peter Parker. Però tutta quella serie di rivelazioni su Krazy, dai superpoteri improvvisi al ruolo all’interno dell’Organizzazione, lasciano intendere che Rapman abbia le idee abbastanza chiare su come instillare un bel po’ di hype nello spettatore. E in tutto ciò va anche detto che la sua morte non è confermata, anzi semmai il contrario, visto che non è stata mostrata la scena ma sono stati fatti sentire solo gli spari.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Scene d’azione e CGI piuttosto discrete
  • Serie di plot twist finali tra cui:
    • la morte di Dionne e il salto indietro nel tempo
    • la morte, resurrezione e poi morte di nuovo di Krazy
    • la svolta di Michael che viaggia nel futuro
  • Rivelazione del vero villain, onestamente difficile da prevedere
  • Abbondanza di violenza negli scontri
  • Alcuni character principali (la minoranza comunque) non bucano lo schermo dopo 6 puntate
  • Un po’ forzata la morte di Dionne anche se si capisce che è per via di un futuro che deve accadere
  • Occasione persa nel non approfondire gli “hooded man”

 

Supacell non sarà un capolavoro ma con i suoi 6 episodi e una trama che sul finale riesce a generare scossoni interessanti, si guadagna serenamente ben più di una sufficienza abbondante, il tutto in attesa di una seconda stagione che, verosimilmente ora che è priva di tutto il lungo prologo, ora potrà viaggiare su binari ben più intensi.

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Fondatore di Recenserie sin dalla sua fondazione, si dice che la sua età sia compresa tra i 29 ed i 39 anni. È una figura losca che va in giro con la maschera dei Bloody Beetroots, non crede nella democrazia, odia Instagram, non tollera le virgole fuori posto e adora il prosciutto crudo ed il grana. Spesso vomita quando è ubriaco.

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