Venticinque anni dopo l’intervista-scandalo rilasciata da Diana, la BBC si è scusata pubblicamente con la famiglia reale e con gli spettatori, rilevando, a seguito di inchiesta fortemente voluta dal principe William, che l’intervista in questione fu ottenuta con l’inganno.
Se ciò corrisponda al vero o meno poco importa, l’atto della BBC e la stessa ammissione di Bashir pongono fine a un episodio che ha trascinato dietro di sé tanta sofferenza e che non ha senso rivangare se non per poter imparare a rispettare il dolore di tutti.
WILLIAM E LA BBC: VENT’ANNI DI SOFFERENZA
L’episodio adotta una chiave di lettura intelligente: non si focalizza sull’aspetto più scandalistico, sul rapporto tra Diana e Carlo, su Camilla o sulle vicende più intime. L’intera vicenda mette in luce due aspetti fondamentali.
Il primo è il focus sulle vicende interne alla BBC. La televisione nazionale non ha solo un fondato timore reverenziale nei confronti della Corona, ma sembra essere legata da uno stretto legame di amicizia che intercorre tra la sovrana e il presidente di rete. Ma non è solo questo: il giornalista Martin Bashir, autore dell’intervista a Diana, e tutti i dirigenti della BBC si chiedono se sia il caso di far scoppiare una mina del genere. La domanda che tutti si pongono non è certo in termini umani o sentimentali, ma ovviamente si tratta di logiche di convenienza, di carriera, di proprio tornaconto, il ché rende tutto più realistico.
Il secondo aspetto fondamentale dell’intera vicenda è il punto di vista del principe William. Non è un segreto che l’intervista rilasciata dalla madre fu per il giovane reale un trauma non facile da superare, ne è la prova il fatto che, dopo più di vent’anni dalla vicenda, il principe William è ancora alla ricerca di una spiegazione che possa mettere fine, nel suo cuore prima di tutto, al motivo per cui sua madre denigra pubblicamente suo padre e la sua famiglia. Per quanto le scabrose vicende dei Windsor possano risultare una leggera soap opera da gustare con un tè… non lo sono. L’ottavo episodio tiene conto della sensibilità di tutti i diretti interessati, cercando di offrire una visione completa dell’intera vicissitudine. Per William non si tratta di lady Diana, del principe Carlo e della regina Elisabetta, ma di mamma, papà e nonna.
DIANA ED ELISABETTA: DUE RETTE PARALLELE
Il pregio indubbio di The Crown è quello di non prendere una posizione, né prediligere un racconto storico piuttosto che un altro. Il punto di equidistanza assunto dalla serie è la lente giusta attraverso cui guardare e analizzare fatti incresciosi e insidiosi, che spesso sono stati sotto i riflettori per dovere di cronaca, ma molto più spesso per gusto di gossip.
Dopo anni di veleno e dicerie su entrambe le parti protagoniste dell’annosa vicenda, pare ormai chiaro che la verità stia nel mezzo. Non è difficile immaginare Diana Spencer e la Royal family come due rette parallele che non erano destinate a incontrarsi, trovandosi, di fatti, mai sullo stesso piano di ascolto e dialogo. Se da un lato è certamente vero che il glaciale carattere dei Windsor ha isolato Diana fino a farla sentire sola e abbandonata, dall’altra parte non si può negare come la principessa del Galles fosse intenzionata a vendicarsi, senza soppesare i drastici effetti che le sue dichiarazioni avrebbero avuto.
Diana ed Elisabetta sono due donne estremamente diverse, entrambe con dei punti di vista condivisibili. La compostezza e la rigidità della regina impongono che non si esprimano i propri sentimenti in pubblico. Dunque è facilmente comprensibile la posizione della regina di fronte a una Lady D. che lava i propri panni sporchi sulle frequenze televisive della BBC.
Dall’altro lato, l’indifferenza con cui veniva trattata la principessa, i tradimenti del marito e la solitudine nel gran palazzo reale hanno comprensibilmente portato Diana a non sentirsi parte di una famiglia, ma più un’intrusa ben presto diventata indesiderata.
Tutte riflessioni che, ormai, lasciano il tempo che trovano. La principessa Diana e la regina Elisabetta II non ci sono più e, ora più che mai, l’unico modo per rendere omaggio a entrambe è quello di tenere a mente che dietro ogni vicenda c’è sempre qualcuno che soffre.
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The Crown azzecca la giusta chiave narrativa per una delle vicende più insidiose della casata dei Windsor e lo fa tenendo conto dei punti di vista e della sofferenza di tutti i diretti interessati.
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Lunatica, brutta, cinefila e mancina. Tutte le serie tv sono uguali, ma alcune sono più uguali delle altre.