The Crown 6×07 – Alma MaterTEMPO DI LETTURA 4 min

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The Crown 6x07 recensioneSin dal suo esordio, The Crown ha messo al centro della narrazione la figura della regina Elisabetta II, e non poteva essere altrimenti. La monarca è stata una delle figure centrali della corona inglese per ben 70 anni, lasciando un’impronta importante a livello mondiale.
Con una figura così imponente come protagonista della monarchia per così tanto tempo, anche The Crown ha catalizzato l’attenzione sulla Regina per la maggior parte delle sue stagioni. A conti fatti, però, la serie di Peter Morgan è sempre stato un racconto globale dell’intera famiglia reale. Per questo motivo, veder spostata l’attenzione su altri personaggi può destabilizzare e a volte non convincere, pur risultando un’evoluzione organica del racconto.
Dopo la visione di “Alma Mater”, nello spettatore può farsi largo una sensazione divisa in due parti: da un lato la giusta accettazione di un racconto virato su William e Kate, dall’altro la sensazione di aver perso qualche elemento più caratteristico. E proprio per questo risuonano ancora forti le parole della Regina nello scorso episodio: “tradition is our strength”.

WILLIAM & KATE


Affascinati da una narrazione più tradizionale, il passaggio ad un racconto più moderno rovescia un po’ le aspettative nei confronti della serie. Il passaggio, in realtà, è avvenuto in modo organico grazie alla parentesi dedicata a Diana, tuttavia, la nuova location dell’università di St Andrews sposta adesso la storia su altri binari leggermente meno “complessi”.
The Crown fa comunque un lavoro eccellente nel raccontare anche questo nuovo capitolo. L’episodio in questione segue in modo ben delineato il percorso di William tra anno sabbatico e inizio dell’università. Sempre caratterizzato da una descrizione peculiare, il carattere schivo del ragazzo viene messo in primo piano, aggiungendo anche un attento parallelismo con un Harry decisamente più “eccessivo”.
L’incontro tra William e Kate viene poi raccontato in maniera semplice e genuina. Un rapporto nato tra curiosità, amicizia e interesse che rimane sullo sfondo mentre i due, nel frattempo, si ritrovano coinvolti in differenti esperienze romantiche. Il tutto raccontato unendo sempre qualche aggiunta creativa in sala scrittura ad una base reale solidissima. A tal proposito, come già accaduto con la rappresentazione di Diana, la serie svolge un lavoro egregio nel riproporre outfit e situazioni pressoché identiche, come ad esempio la rappresentazione dell’attrice Meg Bellamy nei panni di Kate durante lo schiuma-party.
L’episodio, dunque, presenta ufficialmente il personaggio di Kate Middleton aprendo la strada alla love story con il principe William. Un segmento narrativo necessario ma che, come detto, destabilizza un po’ per la perdita di quegli elementi tradizionali di The Crown. Insomma, tutto ben raccontato, ma non diverso da film passati che ne hanno già narrato la storia.

MAMMA MIDDLETON


Ma oltre l’incontro e la nascita della storia tra William e Kate, l’episodio pone al centro della scena anche un altro personaggio, ovvero Carole Middleton. A tal proposito, il titolo della puntata assume un doppio significato proponendo da un lato un riferimento all’università frequentata da William e Kate (il termine latino alma mater indica infatti l’università in cui ci si è formati), dall’altro non si può notare un riferimento alla figura della madre (nella Roma antica il termine indicava la dea Madre).
Con queste due accezioni a fare da sfondo, l’episodio non si esime dal lasciare alcuni indizi riguardo il ruolo che la signora Middleton ha avuto nello spingere Kate al posto giusto al momento giusto. Sulla scia delle varie speculazioni della stampa che si sono susseguiti negli anni, The Crown decide di inserire vari riferimenti al ruolo che la donna avrebbe avuto nell’incastrare tutti i pezzi del puzzle.
Un’ennesima scelta ponderata di storytelling che unisce fatti reali ben conosciuti dall’opinione pubblica e licenze poetiche prese con lo scopo di rendere il tutto un po’ più romantico (in questo caso, la scena in cui Carol e Kate incontrano William e Diana tre anni prima).

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Una narrazione sempre peculiare ed estremamente attenta ad ogni dettaglio
  • La giusta attenzione riservata alla storia tra William e Kate
  • Riferimenti al ruolo di Carole Middleton
  • Il parallelismo tra William ed Harry (qualche riferimento a Spare appare palese in alcuni dialoghi)
  • Perdita di quella magia tradizionale con cui è nata The Crown 
  • La storia quasi “semplice” tra William e Kate non favorisce un episodio prettamente più piatto
  • Seppur sensato, il ruolo sempre più secondario della Regina destabilizza un po’ il racconto

 

Un episodio che scende leggermente a livello narrativo a causa di una storia molto più pacata e già ampiamente raccontata. Questa magia romantica dell’incontro tra William e Kate non riesce a superare quella più tradizionale messa in mostra finora dallo show. Rimane comunque una buona visione, il tutto sempre favorito da un comparto tecnico di prim’ordine.

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Nata con la passione per telefilm e libri, cresciuta con quella per la scrittura. Unirle è sembrata la cosa più naturale. Allegra e socievole finché non trova qualcosa fuori posto, il disordine non è infatti contemplato.
Tra una mania e l'altra, si fa carico di un'estenuante sensibilità che la porta a tifare per lo sfigato di turno tra i personaggi cui si appassiona: per dirla alla Tyrion Lannister, ha un debole per “cripples, bastards and broken things”.

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