The Longest Night, titolo originale La Noche Más Larga, è la nuova serie thriller spagnola in onda su Netflix dall’8 luglio 2022. La serie è stata creata e scritta dal duo Xosé Morais e Victor Sierra che si sono avvalsi di Óscar Pedraza e Moises Ramos alla regia per i sei episodi.
Da qualche anno a questa parte la presenza di produzioni spagnole sul palinsesto del colosso dello streaming è cresciuta in maniera esponenziale, anche grazie al grande traino di successo e pubblico de La Casa De Papel.
The Longest Night ha sicuramente dei punti in comune con lo show di Álex Pina, soprattutto per quanto riguarda le dinamiche all’interno della trama, l’ambientazione ristretta (una banca/una prigione), flashback sui protagonisti ed una tensione narrativa spinta a mille.
Questo primo episodio si presenta come un inizio sicuramente coinvolgente, sebbene una scrittura non sempre solida e scorrevole faccia scendere la votazione finale.
UNA PRIGIONE, UNA MINACCIA E UN ASSEDIO
La trama di The Longest Night è molto semplice e d’effetto: il Caimano, un efferato serial killer, viene catturato la notte della Vigilia di Natale e portato al carcere psichiatrico di Baruca. Improvvisamente un gruppo di mercenari assalta la prigione, chiedendo la resa e consegna dell’omicida. Il direttore del carcere, però, non può e non vuole cedere alle minacce così facilmente, dato che la vita della figlia maggiore dipende dalla sopravvivenza del Caimano. Gli aiutanti del serial killer, infatti, promettono di uccidergli la figlia qualora il Caimano dovesse essere consegnato agli assalitori.
Il direttore, le guardie e gli stessi detenuti, quindi, si ritrovano tra due fuochi e cercano di sopravvivere in quella che sarà la notte più lunga della loro vita.
All’interno del minutaggio si alternano così una varietà di momenti: c’è la componente crime-thriller, con il magnetismo del Caimano che spicca su tutti, c’è quella puramente action e poi c’è l’introspezione dei personaggi con il classico schema a flashback.
I PROTAGONISTI
Il protagonista principale della serie è sicuramente il Caimano, interpretato da Luis Callejo, un serial killer perfetto: molto intelligente, manipolatore, glaciale, magnetico e diabolico al punto giusto. Di lui si sa pochissimo, ma allo stesso tempo il pubblico capisce che la sua figura racchiude molto più di un semplice maniaco omicida.
Il Caimano, infatti, sembra poter contare su un nutrito gruppo di sostenitori (alcuni anche ai piani alti), segno che la sua storia nasconde dei segreti inconfessabili che coinvolgono molteplici persone.
Luis Callejo, pur spiccicando pochissime parole, riesce a recitare semplicemente con lo sguardo e con la mimica facciale, incutendo nello spettatore una sorta di timore reverenziale.
L’altro interprete d’eccezione è Hugo Roca, il direttore del carcere, interpretato dall’argentino Alberto Ammann (il Pacho Herrera di Narcos e Narcos: Mexico). Per adesso la sua caratterizzazione è ancora abbozzata e nonostante una prova recitativa sufficiente, la storyline di Hugo è infarcita di stilemi narrativi scontati e piatti (il divorzio, il rapporto burrascoso con la figlia e con la ex moglie).
GUARDIE E LADRI
Oltre ai protagonisti già menzionati e gli antagonisti (in questo caso gli assalitori fuori dal carcere), la trama di The Longest Night si dipana prendendo in considerazione più gruppi all’interno della prigione. Da un lato ci sono le guardie, dal picchiatore facile Bastos alla nuova arrivata Macarena, dall’altro i detenuti che spaziano dalla skinhead Nuria al povero Cherokee senza le gambe.
The Longest Night, quindi, cerca di alternare momenti al cardiopalma, carichi di tensione, a flashback sui personaggi che danno quel tocco di introspezione atto a stemperare il nervosismo narrativo.
“Episodio 1” getta delle buone basi per il prosieguo della storia e tutte le pedine vengono disposte ai propri posti. Gli amanti dei crime-thriller avranno pane per i loro denti, anche se qualche scivolone narrativo (la presenza dei figli del direttore) e qualche cliché di troppo potrebbero impedire alla serie di decollare totalmente.
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The Longest Night vorrebbe diventare la nuova Casa De Papel e sotto certi versi ci potrebbe anche riuscire. Un primo episodio nel complesso godibile che attira l’attenzione quanto basta per passare alla puntata successiva. Sicuramente non un capolavoro, ma una chance gliela si può concedere.
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Se volete entrare nelle sue grazie, non dovete offendere: Buffy The Vampire Slayer, Harry Potter, la Juventus. In alternativa, offritele un Long Island. La prima Milf di Recenserie, ma guai a chiamarla mammina pancina.