The Umbrella Academy 3×09 – Seven BellsTEMPO DI LETTURA 4 min

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The Umbrella Academy 3x09 recensioneLa sensazione che questa stagione sia un po’ tirata per le lunghe era già palese sin dai primi episodi ma è con lo scorso “Wedding At The End Of The World” che è arrivata la conferma che Steve Blackman e soci abbiano diluito tutto il diluibile fino a rendere il “cocktail The Umbrella Academy” estremamente blando.
Ricapitolando un po’ le aspettative iniziali e la direzione che si è invece scelto di prendere, è normale avere un po’ di delusione. Il confronto/scontro tra Umbrella e Sparrow si è rivelato un fuoco di paglia che sembra essere stata solo una scusa per fondere i due team e riportare in auge Ben, da sempre messo in disparte. Dall’altra parte invece la trama è stata semplicemente lasciata andare a se stessa viaggiando verso un’altra inesorabile apocalisse che però nessuno sembra voler sventare. E qui nascono le vere domande esistenziali di quest’annata che non ha una trama portante e sembra risvegliarsi dal torpore solamente nei minuti finali di questa “Seven Bells” che, di fatto, è a senso unico diretta verso una potenziale quarta stagione.

The Norse had seven sleepers. The Blackfoot, seven stars. As a boy, I heard the legend of the seven bells. All these stories are the same. The village is under threat by flood, by fire, by a night that never ends.
[…] There is a truth to these myths. None of you can deny what’s going on around us. All of existence will be gone by the end of the day but whoever or whatever wove together space and time, they left a way to put things back together if the universe ever faced total annihilation.
There is a portal in the universe. I built this hotel around it and on the other side is the answer.

UN CASTELLO DI CARTE


L’attendismo apocalittico generale è un membro integrante di questa stagione, anche in tutta la sua irrazionalità. Irrazionalità che regna sovrana nei comportamenti di quasi tutti i character, praticamente pronti a morire mentre l’universo collassa su se stesso. Il che si potrebbe anche accettare guardandolo da un punto di vista di stanchezza psicologica ed una coscienza che non può più tenere il passo con la conta dei morti, ma il tutto viene meno quando viene offerta una possibile soluzione e si sceglie semplicemente di non fare niente.
Già perché è questo che accade in “Seven Bells”: Reginald, al massimo splendore nel manipolare tutto e tutti, presenta un piano che i vari Viktor, Luther, Diego e Five declinano gentilmente segnando la fine del loro universo. Tra questi solo Five ha una sorta di spiegazione plausibile visto l’avvertimento dato dal suo io futuro, ma tutti gli altri compiono delle decisioni dettate da forzature nella trama che non si reggono su se stesse e che non possono essere accettate. Il comportamento diametralmente opposto è proprio alla base dell’essere supereroi e di assumersi delle responsabilità, quindi non è ben chiaro come Steve Blackman ed i suoi sceneggiatori abbiano fatto a concepire una sceneggiatura così povera e fragile.

UN FINALE CHE SALVA QUASI TUTTI


Nel mezzo del cammin di nostra vita questa penultima puntata, gli ultimi 10 minuti risollevano abbondantemente il tenore dell’episodio assestando dei colpi di scena che fanno sobbalzare sulla sedia. Si sta parlando ovviamente di Reginald e di tutto ciò che fa non appena rivela le sue vere intenzioni, ovvero di utilizzare un misto tra Sparrow e Umbrella per entrare dentro questa porta interdimensionale e portare a termine una missione non meglio specificata.
In tal senso si poteva già cogliere il doppio gioco di Reginald ma non era in alcun modo preventivabile la morte a sangue freddo di Luther per mano sua tentacolo suo. Una morte a cui poi segue quella di Klaus che viene lasciato nell’apocalisse perché Reginald ha già raggiunto il numero massimo dei partecipanti che gli servivano. Ora, non avendo ancora alcun tipo di informazione sulla 4° stagione visto che non è ancora stata rinnovata mentre si scrivono queste righe, le due morti hanno un impatto mediamente a breve termine ma è piuttosto certo che Blackman non si voglia/possa privare di due attori chiave dello show che, evidentemente, sono destinati a ritornare sotto altre forme. Però che effetto!

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Chiacchierata a bordo apocalisse tra Reginald e Five
  • Apprezzabile la scelta di tenere un minutaggio ridotto
  • Gli ultimi 10 minuti in generale sono un potpourri di emozioni:
    • Reginald uccide Luther!
    • Klaus viene lasciato fuori e si suicida
    • Reginald scopre al pubblico il suo vero piano
  • Motivazioni completamente senza senso dei vari personaggi che minano la già fragile trama orizzontale
  • Allison continua a provocare un fastidio fisico veramente importante

 

A dispetto di una generale mancanza di solide motivazioni che giustifichino il comportamento negazionista e menefreghista di gran parte dell’Umbrella Academy e che garantirebbe un sonoro Burn Them All alla puntata, gli ultimi 10 minuti viaggiano completamente in un’altra direzione riuscendo a salvare un penultimo episodio che era partito veramente molto male.

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Fondatore di Recenserie sin dalla sua fondazione, si dice che la sua età sia compresa tra i 29 ed i 39 anni. È una figura losca che va in giro con la maschera dei Bloody Beetroots, non crede nella democrazia, odia Instagram, non tollera le virgole fuori posto e adora il prosciutto crudo ed il grana. Spesso vomita quando è ubriaco.

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