The Umbrella Academy 3×08 – Wedding At The End Of The WorldTEMPO DI LETTURA 4 min

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Recensione The Umbrella Academy 3x08Nella precedente recensione, ingannati in buona fede da un buon settimo episodio che sembrava aver raggiunto uno spartiacque a livello narrativo, era stato dato per scontato un avanzamento di trama abbastanza importante in occasione di questo “Wedding At The End Of The World”. Evidentemente progredire con la narrazione a due episodi dal finale non era nei piani degli autori e quindi benvenuto episodio filler sul matrimonio di Luther e Sloane.
Certo, da un episodio intitolato “matrimonio alla fine del mondo” ce lo si poteva anche aspettare. Questo è innegabile. Altra cosa innegabile, però, è come si sia deliberatamente deciso di costruire l’intero episodio intorno ad un matrimonio tra due personaggi il cui legame non ha ancora raggiunto un’intesa tale da suscitare forti emozioni da parte del pubblico, fregandosene completamente del fatto che mancano due episodi alla fine e che ben poco è stato raccontato finora in questo terzo arco narrativo. Arco narrativo che tra l’altro, per il momento, è a mani basse il peggiore messo in scena in questi tre anni di The Umbrella Academy.

NO, ECCO, IO GRADIREI MORIRE


Look, maybe this is just what the universe needs. I say, embrace the Apocalypse. See what’s on the other side.

Tralasciando la già citata scelta – scellerata – di optare per un episodio quasi totalmente dedicato al matrimonio di questi due moderni Romeo e Giulietta, condendo poi il tutto con sessioni di karaoke e balli sfrenati mentre fuori l’Apocalisse incombe prepotentemente, l’episodio non brilla nemmeno nei momenti in cui ci si spinge in direzione di un approfondimento dei rapporti che legano i vari protagonisti.
Nel complesso la serie vira verso un più generale “amore nell’aria”, quasi come se la decisione di Luther e Sloane di unirsi in matrimonio nonostante di lì a poco il mondo cesserà di esistere avesse risvegliato il lato più umano perfino in individui solitamente meno avvezzi alle dimostrazioni d’affetto (vedi Reginald, Lila, Ben, Five), risparmiando soltanto l’oramai inconsolabile Allison che continua ad accanirsi su Viktor anche a pochi istanti dalla fine confermando anche tutto l’odio maturato finora dallo spettatore. Un percorso, quello intrapreso dal personaggio di Emmy Raver-Lampman, che sembra convergere sempre di più in direzione di una trasformazione in villain e che quindi potrebbe redimire il cammino stagionale non esattamente esaltante del character. O forse no. Probabilmente no.

FATHER OF THE YEAR


“Non credereste mai che cosa hanno cercato di fare al vostro povero vecchio zio Reginaldo.”

Mentre per gran parte del minutaggio si viaggia sul filo del mero riempitivo, a portare avanti un flebile collegamento alla dimensione più orizzontale della trama è il segmento dedicato a Reginald Hargreeves, che in pratica apre e chiude l’episodio, offrendo nel mezzo soltanto qualche siparietto in compagnia del suo nuovo figlio preferito Klaus “l’immortale”.
Nonostante il personaggio di Robert Sheehan cominci a risultare un po’ ridondante a causa di una scrittura che finora ha voluto puntare solo sull’aspetto comico del character, sprecando così tutto il potenziale dato dalla carismatica presenza dell’attore, i momenti a lui dedicati restano comunque quelli migliori all’interno dell’episodio. Il che è tutto dire.
Si torna quindi a parlare di Progetto Oblivion, e del poco riguardo di Hargreeves senior nei confronti delle vite dei suoi figli, topic preferito dalla maggior parte dei membri della Umbrella Academy e che di solito domina incontrastato le squisite riunioni di famiglia che avvengono di tanto in tanto tra un’apocalisse e l’altra.
Si gioca dunque sull’approccio non esattamente paterno del vecchio Reginald, mettendo Klaus nell’inaspettata posizione di poter insegnare qualcosa a suo padre, sebbene si tratti di semplici regole di comportamento sociale. Progressivamente il vecchio Hargreeves sembra cedere alla dilagante ondata d’amore sprigionata dall’unione di Luther e Sloane, ma naturalmente si tratta soltanto della quiete prima della tempesta. Ecco quindi arrivare il classico cliffhanger del “misterioso interlocutore nascosto dalla porta”, unico vero momento di reale interesse in questo ottavo episodio, convenientemente interrotto dall’improvviso svenimento con annessa camminata all’indietro di Five e unico momento che probabilmente rimarrà nella mente dello spettatore dopo aver premuto sul tanto agognato pulsante “episodio successivo”.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Luther che chiede a Viktor di fargli da testimone
  • Reginald e Klaus
  • Il progetto Oblivion e i minuti finali dell’episodio
  • Episodio sostanzialmente filler a due episodi dalla fine
  • Troppo focus su matrimonio e “amore ai tempi dell’apocalisse”
  • Karaoke, balletti e altre cose davvero poco necessarie

Un ottavo episodio oltremodo deludente che si presenta come un filler in piena regola in un momento in cui la trama dovrebbe progredire velocemente in vista del finale di stagione, e che invece sembra prendere tempo in attesa di una possibile quarta stagione che a detta di Steve Blackman, nel qual caso Netflix desse il via libera, sarebbe anche quella conclusiva. Sicuramente una delle peggiori puntate viste in questa stagione, ma che in qualche modo riassume alla perfezione l’andamento visibilmente più fiacco che ha contraddistinto questo terzo arco narrativo di The Umbrella Academy.

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Ventinovenne oramai da qualche anno, entra in Recenserie perché gli andava. Teledipendente cronico, giornalista freelance e pizzaiolo trapiantato in Scozia, ama definirsi con queste due parole: bello. Non ha ancora accettato il fatto che Scrubs sia finito e allora continua a guardarlo in loop da dieci anni.

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