“No. No! Not a chance. The police they used that as an excuse. The men I knew, they wouldn’t dare touch a rival gang family. They had a code. This This was a fucking psychopath
[…] No way. The other boss, Rab Kelly he volunteered to help the police, but they refused. He came to visit me, Lisa. Personally. He swore to my face that it had nothing to do with them, didn’t have to do that. He owed me nothing.”
In Irlanda, vicino alla capitale Dublino, si trova la provincia di Leinster. All’interno di questa provincia è presente un’area – della dimensione totale di circa 80 miglia quadrate – che ha visto la scomparsa di molte giovani donne nel periodo tra gli anni ’80 e l’inizio degli anni ’90. I casi non sono mai stati risolti e anche al giorno d’oggi, nonostante la promessa di ricompense in denaro da parte della Garda Síochána, non vi sono indizi significativi per dare una svolta alle indagini. Nel mondo mediatico e nel linguaggio popolare, quest’area di 80 miglia è divenuta nota come The Vanishing Triangle. Questo soprannome è anche il titolo della nuova miniserie trasmessa da Sundance TV negli Stati Uniti e da Virgin Media One in Irlanda.
Come facilmente intuibile, il tema dello show – composto da 6 puntate – è una drammatizzazione di alcune storie vere di ragazze scomparse.
UNA VICENDA PERSONALE
Ambientata negli anni ’90, la miniserie è stata ideata e scritta da Ivan Kavanagh, autore irlandese che si era sempre distinto soprattutto per la realizzazione di cortometraggi. La regia, invece, è stata affidata a Imogen Murphy (Cant’ Cope, Won’t Cope). La protagonista dello show è Lisa Wallace (India Mullen: Normal People), una giornalista di un quotidiano di Dublino.
Da piccola, Lisa ha visto sua madre essere uccisa da un uomo mai identificato, con il caso che risulta ancora irrisolto. In seguito alla misteriosa scomparsa di una giovane ragazza che faceva l’autostop, l’assassino si rimette in contatto con Lisa.
A questo punto, la giornalista deve affrontare molteplici ostacoli nella ricerca della verità. Da un lato, il caporedattore del giornale vuole delle prove concrete per avanzare l’ipotesi del serial killer. Dall’altro lato, la polizia non appare intenzionata a indagare con forza sulla vicenda.
LE INDAGINI
Nonostante la generale inoperosità della polizia di Dublino, Lisa trova un alleato nell’ispettore David Burkley (Allen Leech: Downton Abbey). Convinto dalla giornalista sul fatto che esista una connessione tra la morte della madre e la nuova scomparsa di una ragazza, David si scontra tuttavia con la struttura gerarchica del corpo di polizia.
Il capo di Buckley, infatti, è proprio l’agente che – più di un decennio prima – si occupò delle indagini sulla morte della madre di Lisa. Un’indagine superficiale che ha ricondotto l’omicidio a una vendetta tra gang a causa di un precedente omicidio compiuto dal padre di Lisa, che è tutt’ora in carcere.
La dinamica che coinvolgerà i due protagonisti sembra dunque essere chiara. Lisa e David uniranno le forze e indagheranno per giungere alla verità. I loro tentativi, però, saranno spesso smorzati in primis dalle istituzioni di cui fanno parte.
COLPE UMANE E PROBLEMI STRUTTURALI
Il principale elemento di novità dello show è rappresentato dall’ispirazione al vero Vanishing Triangle. Si tratta, infatti, di una vicenda molto nota e ancora oggi di attualità in Irlanda, ma meno conosciuta negli altri Paesi.
Un altro fattore positivo è la scelta – per certi versi necessaria – di includere il dibattito politico e sociale dell’epoca all’interno del racconto. La miniserie è infatti ambientata pochi mesi dopo l’approvazione tramite referendum sul divorzio nel novembre 1995. Quello che ne consegue è una società irlandese ancora in piena evoluzione, con conseguenze visibili anche nella gestione dei casi di ragazze scomparse.
In molti casi gli agenti di polizia non approfondiscono le denunce di scomparsa sostenendo che – con ogni probabilità – le giovani ragazze avessero incontrato un ragazzo e poi deciso di passare la notte con lui. Queste decisioni non sono frutto soltanto di errori individuali, ma anche di pregiudizi radicati a livello collettivo all’interno delle istituzioni.
L’idea, quindi, è quella di realizzare un poliziesco investigativo che riesca però anche a veicolare un messaggio di denuncia sulle responsabilità della società irlandese nel suo complesso.
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Nulla di rivoluzionario, ma un discreto poliziesco basato su fatti realmente accaduti.
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Romano, studente di scienze politiche, appassionato di serie tv crime. Più il mistero è intricato, meglio è. Cerco di dimenticare di essere anche tifoso della Roma.