Con una fatica a dir poco esorbitante, The Walking Dead riesce a concludere la seconda parte della sua ultima stagione. Mancano quindi altri otto appuntamenti prima del termine di uno show che ha segnato, nel bene e nel male, una generazione di appassionati di serie televisive. “Acts Of God” è un finale davvero blando, a confronto i vecchi standard con cui si era abituati, che certifica la scarsezza di emozioni che sta caratterizzando quest’ultima stagione. Eppure, se ormai la maggior parte dei “fan” si è abituata a questo tipo di finale viste le aspettative rasenti allo zero, appare insensato per la stessa serie continuare a realizzare episodi anonimi di questo tipo in quanto, con ben 24 capitoli a disposizione, vi è stato tutto il tempo materiale per rialzare un minimo la qualità del prodotto. Questa progressiva decadenza si sarebbe potuta rallentare, anche se oramai è impossibile rivalutare in positivo il nome della serie AMC, con una conclusione di serie avvincente che avrebbe potuto far smettere finalmente lo spettatore di imprecare dopo tutti questi anni. Questo, fino ad ora, non è cambiato e restano, quindi, esigue le speranze di assistere ad un happy ending qualitativo, così come le prospettive di assistere a qualcosa di meglio di questi sedici episodi andati in onda nell’ultimo atto stagionale che attualmente non ha ancora una data di uscita.
“It’s us. I killed your people because it was what I wanted. If this is what you want, Leah… Go ahead. You want it, so do it. Go on.”
(T)ERRORI DI SCENEGGIATURA
Capita spesso di chiedersi chi stia dietro alla cinepresa oppure alla scrittura di un film che si è amato, così da poterne seguire i prossimi lavori. Capita molto meno spesso porsi le stesse domande per segnarsi sul proprio diario immaginario registi e sceneggiatori che si vogliono evitare a tutti i costi. Nicole Mirante-Matthews, sceneggiatrice della puntata, è uno di quei nomi che è meglio ricordarsi di evitare grazie ad una moltitudine orrori di sceneggiatura da matita rossa.
Per ogni scena ambientata nel Commonwealth non ci sono commenti che possano sollevare lo spettatore. La riproposizione, in chiave apocalittica, dei problemi delle società moderne non sta funzionando, anche se l’idea avrebbe potuto funzionare. Questa storyline invece risulta molto ridicola e noiosa in quanto prima dell’arrivo dei protagonisti nessuno si era posto vere domande sul funzionamento del Commonwealth, come se solo gli ultimi arrivati avessero un cervello con cui pensare. Inoltre, la misteriosa “resistenza” presentata nelle scorse puntate, è prontamente sparita e caduta nel dimenticatoio.
Nonostante tutto, quanto appena accennato non è la cosa peggiore dell’appuntamento settimanale in quanto l’intera puntata è stata costruita su due pilastri rivelatisi imbarazzanti: Leah e la battaglia tra questa e Maggie. La prima nel corso degli ultimi episodi è stata costruita come una macchina da guerra inarrestabile, eppure la sua fine è arrivata in modo indecoroso, con un cliché più che mai abusato venendo abbattuta senza poi nemmeno commentarne l’accaduto. La seconda cosa è ben più grave in quanto si sono costruite scene di combattimento e di tensioni con i protagonisti degli Spin-off che usciranno nel prossimo futuro. Maggie e Daryl sono due personaggi immortali e vederli utilizzati per creare pathos sulla loro (im)possibile morte è sia ridicolo, che un vero e proprio suicidio dal punto di vista di scrittura dello show. Costruire questi momenti su character che, per forza di cose, non possono essere toccati, è un errore davvero imperdonabile.
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Resta quindi poco per cui sorridere e tutto il “meglio” della puntata avviene dal lato dei cattivi con Lance in prima fila. Il villain stagionale è qualcosa di diverso che non utilizza la forza bruta, bensì l’astuzia e se questa non basta passa alla vera e propria dittatura. Dagli albori dello show un personaggio di questo calibro, alla Ditocorto di Game Of Thrones, non è mai stato creato ma ora è più che mai funzionale all’obiettivo. Sarà interessante, nel prossimo futuro, assistere al modo in cui salirà al potere del Commonwealth e la cattiveria con cui cercherà di eliminare i propri nemici.
Nel frattempo il finale di episodio è quanto mai tristemente attuale, con le forze nemiche che invadono le città dei superstiti protagonisti issando bandiere della confederazione. Un piccolo passo per Lance, un grande passo per la futura ed ultima battaglia di Maggie & Co.
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Cosa resterà di The Walking Dead dopo le ultime pessime stagioni? Probabilmente nulla di buono per colpa di episodi come “Acts Of God”.
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Detto anche Calendario Umano, si aggira nel sottobosco dei prodotti televisivi e cinematografici per trovare le migliori serie e i migliori film da recensire. Papà del RecenUpdate e Genitore 2 dei RecenAwards, entra in tackle in pochi ma accurati show per sfogarsi e dire la propria quando nessuno ne sente il bisogno.